Con un post su Instagram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato la cattura di Viktor Medvedchuk, oligarca ucraino amico di Putin, che è padrino di sua figlia. Il magnate è da anni alleato dello zar, ha finanziato le sue campagne politiche ed ha appoggiato i separatisti filo-russi nel Donbass. Da febbraio era in fuga da Kiev, dove era stato condannato agli arresti domiciliari per alto tradimento.
Catturato l'oligarca ucraino filo-russo Medvedchuk
Oggi, grazie a «un'operazione speciale» (ha raccontato Zelensky) è stato riconsegnato alle autorità ucraine.
Zelensky e lo scambio di prigionieri
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha proposto alla Russia di consegnare a Mosca l'oligarca Viktor Medvedchuk, considerato vicino al presidente russo Vladimir Putin, in cambio della liberazione degli ucraini fatti prigionieri dalle forze russe. Lo riferisce il Guardian. «Propongo uno scambio tra questo vostro uomo» e gli uomini e donne ucraini detenuti dai russi, ha detto Zelensky in un messaggio su Telegram. Poche ore prima Kiev aveva reso noto che Medvedchuk era stato arrestato in un'operazione dell'intelligence ucraina.
LA VICENDA
Latitante dai primi giorni dell'invasione dopo essere fuggito dagli arresti domiciliari, che stava scontando con l'accusa di alto tradimento per avere sostenuto le forze separatiste nel Donbass, era ritenuto tra i possibili candidati alla guida di un governo fantoccio, se Mosca fosse riuscita a conquistare Kiev. Imprenditore attivo in molti campi, tra cui energia e media, sarebbe giunto fino a curare ufficiosamente gli interessi di Putin nel Paese. La notizia della sua cattura è subito rimbalzata a Mosca, dove il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, si è trincerato dietro un no comment, spiegando di non poter al momento confermare un arresto che per il Cremlino rischia di diventare molto imbarazzante, anche per i possibili segreti strategici e militari custoditi da Medvedchuk. Il suo arresto giunge mentre Kiev conferma di aver stilato un elenco di 100 «traditori» della patria. «L'Agenzia Nazionale per la Prevenzione della Corruzione e l'Ong Honest Movement hanno inserito nel registro 73 politici, 13 funzionari delle forze dell'ordine, 13 media e un giudice».
I COLLABORAZIONISTI
L'elenco contiene dati sui presunti collaborazionisti di 14 regioni dell'Ucraina, mentre sono già stati aperti 637 procedimenti. Iniziative favorite dalla legge approvata dal Parlamento di Kiev il 3 marzo scorso, dieci giorni dopo l'inizio della guerra, «che criminalizza la collaborazione con l'invasore russo». La procedura per schedare i «traditori», si spiega, prevede varie tappe. «Prima di aggiungere una persona alla lista, Honest Movement controlla il nome e collabora attivamente con le forze dell'ordine e le organizzazioni pubbliche per la verifica le informazioni, poi si aggiunge e la lista si può consultare su internet». Un registro diviso in 4 categorie: politici, giudici e avvocati, media e forze dell'ordine. La stessa ong, poi, «continua a cercare collaboratori e incoraggia tutti coloro che hanno informazioni su questo a condividerle».