Lockdown per no vax in Austria, coprifuoco in Olanda: l'Europa si trincera contro il Covid

Germania: scatta l'allarme per un dicembre nero. E in Norvegia torna il pass per gli eventi

Venerdì 12 Novembre 2021
Covid, allarme rosso in Europa: in Austria scatta il lockdown per no vax, coprifuoco in Olanda

Cresce la paura in Europa per la risalita dei contagi da Covid-19. Allarme rosso in Germania e Belgio, lockdown parziale in Olanda, lotta ai no vax in Austria con restrizioni mirate. Nessuna considera più un tabù il ritorno alle restrizioni per contenere un'impennata di contagi e decessi che non ha eguali nel mondo. Una situazione variegata dal punto di vista geografico. E che però restituisce il sentimento di diffusa e concreto allarme per i numeri che segnano la ripresa della pandemia.

Respira ancora l'Italia, Paese classificato a bassa preoccupazione dalle autorità europee.

Austria: lockdown per i no-vax

A fare da apripista l'Austria, che introdurrà il lockdown per i no vax, e l'Olanda, dove tornerà il coprifuoco. Mentre la Germania ha messo in guardia dal rischio di un dicembre «amaro» senza interventi tempestivi. La quiete assaporata in estate nel Vecchio Continente appare ormai un ricordo sbiadito, perché nelle ultime sei settimane l'onda del Covid è cresciuta progressivamente: +7% dei contagi e +10% dei decessi negli ultimi 7 giorni. Le cose, tra l'altro, peggioreranno, stando alle stime del centro europeo per le malattie: ben 10 Paesi in una situazione «molto preoccupante» ed altri 10 che dovranno affrontare problemi altrettanto seri, ha rilevato l'Ecdc.

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Il picco dell'Olanda in 24 ore

Nella lista da bollino rosso c'è l'Olanda, dove i contagi hanno registrato un picco in 24 ore ed è aumentato anche il numero dei ricoveri. Un trend in preoccupante crescita, a cui il governo ha risposto in modo drastico. Reintroducendo un lockdown parziale di tre settimane. Tra le misure messe in campo la chiusura di bar e ristoranti alle 20 e dei negozi di beni non essenziali alle 18. Il provvedimento, annunciato dal premier Mark Rutte, è significativo, perché si tratta del primo Paese europeo a tornare a restrizioni così dure dopo mesi di relativa libertà di movimento. Ma il «virus è ovunque», ha avvertito. Il lockdown in piena regola, anche se soltanto per i no vax, tornerà in Austria, dove la percentuale degli immunizzati è inferiore rispetto alla media dei Paesi virtuosi (circa il 64% della popolazione). Mentre la curva dei contagi è esponenziale. Il giro di vite, annunciato dal cancelliere Alexander Schallenberg, potrebbe scattare già lunedì, come a Salisburgo ed Alta Austria, le prime regioni a partire. I non vaccinati potranno uscire di casa solo per il lavoro, acquisti di prima necessità e per fare due passi.

Appello in Germania: situazione seria

Chiudere in casa i no vax è una scelta indubbiamente non facile per le autorità (l'Ue stessa ha ribadito che tali decisioni spettano ai singoli Stati), ma dà il senso di quanto sia alto il rischio in tutta l'Europa che vengano vanificati gli sforzi condotti in questi due anni di emergenza sanitaria. Da questo punto di vista l'allarme che arriva dalla Germania, con un tasso di vaccinazione tra i più alti, è inequivocabile: «La situazione è seria e vi chiedo di prenderla sul serio», è l'appello ai tedeschi del ministro della salute Jens Spahn. E senza provvedimenti, «l'incidenza raddoppierà ogni due settimane».

Belgio: +42% in una settimana

Lo sanno bene in Belgio, dove in appena 7 giorni i contagi sono schizzati del 42% (+20% dei ricoveri). Uno degli strumenti fin qui più efficaci si è rivelato il Green Pass. L'Italia, che per prima l'ha esteso ai luoghi di lavoro, anche nel privato, ad oggi è tra i pochissimi Paesi a «bassa preoccupazione» secondo l'Ecdc. La Norvegia, proprio per evitare un ritorno al lockdown, ha appena deciso di reintrodurre il pass per eventi, luoghi pubblici e locali notturni. La Croazia lo ha reso obbligatorio negli enti pubblici. In una regione, l'Europa orientale, falcidiata dalla quarta ondata anche perché i vaccinati sono pochi. Allo stesso tempo si accelera con la terza dose. La Francia l'ha resa obbligatoria per gli over 65, mentre la Gran Bretagna (con dati in calo, ma sempre dell'ordine di 40mila contagi al giorno) è già a buon punto, con 12 milioni di somministrazioni effettuate. Il cosiddetto booster, ha ribadito il premier Boris Johnson, è «assolutamente vitale».

Ultimo aggiornamento: 13 Novembre, 06:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA