Liz Truss si dimette, la premier inglese lascia dopo 44 giorni: «Ho parlato con il Re»

Si tratta del periodo più breve a Downing Street per un primo ministro nella storia del Regno Unito

Giovedì 20 Ottobre 2022 di Chiara Bruschi
Liz Truss si dimette dopo 45 giorni

Liz Truss era entrata dalla porta del numero 10 di Downing Street con l’intento di passare alla storia come la Margaret Thatcher del nuovo millennio, l’unica in grado di attuare il taglio delle tasse più grande degli ultimi tempi per rilanciare l’economia dopo un periodo di forte crisi causata dalla pandemia e dalla guerra in Ucraina.

E invece sarà ricordata come il primo ministro più breve della storia britannica. Dopo appena 44 giorni di è dimessa per garantire, come ha detto ieri davanti alla porta del suo oramai ex appartamento, «stabilità economica al Paese» e «sicurezza alla Nazione». 

I GIORNI PIÙ DIFFICILI

Nell’ultima settimana Liz Truss ha visto uscire dal numero 11 il Cancelliere dello Scacchiere, l’amico e fidato collega Kwasi Kwarteng che con il mini-budget (soprannominato tra i corridoi di palazzo “maxi disaster”, ovvero disastro enorme»), ha perso la fiducia dei mercati a tal punto da far crollare la sterlina e richiedere l’intervento della Bank of England. Dopo aver scelto Jeremy Hunt che ha rivisto il piano fiscale eliminando quasi tutti i contestati tagli alle tasse, due giorni fa Truss ha ricevuto la lettera di dimissioni anche da Suella Braverman, ministra dell’Interno, che ha poi espresso preoccupazione per la direzione presa dal governo. È stato Sir Graham Brady, capo del 1922 committee dei Tory, a dirle ieri mattina che aveva oramai perso la fiducia dei membri eletti del partito e poco dopo pranzo, la prima ministra ha pronunciato il suo discorso scatenando un altro terremoto a Downing Street. Per qualche ora è stato il caos: trattandosi di una situazione senza precedenti tutti si sono fatti la stessa domanda: e ora che succede? L’opposizione ha chiesto di anticipare le elezioni politiche previste per il 2024. Per Keir Starmer la «soap opera» dei Tory è invece una questione molto seria per tutti i cittadini che in un momento così delicato hanno bisogno di un governo stabile. I Tory, invece, che faranno di tutto per scongiurare le elezioni generali, hanno annunciato in serata la modalità di elezione del nuovo primo ministro: entro lunedì alle 14, chi riuscirà a trovare almeno 100 sostenitori tra i parlamentari, potrà proporsi. Due o al massimo tre, quindi, i potenziali candidati che poi saranno votati tra lunedì pomeriggio e venerdì 28, termine ultimo per rendere noto il nuovo leader. 

GLI SCENARI

Il nome di Boris Johnson, che si trova in vacanza con la famiglia, è subito finito in testa ai sondaggi di YouGov come vincitore ma in serata, secondo un altro poll della Bbc è solo terzo e tra i favoriti c’è Rishi Sunak, che aveva criticato Truss proprio sul suo progetto fiscale durante la sfida estiva per la leadership del partito, dove era arrivato secondo. In seconda posizione c’è Penny Mourdaunt, che aveva fatto le veci di Truss alla Camera dei comuni martedì scorso. «Come Cincinnato torno al mio aratro», aveva detto BoJo nel discorso scoppiettante delle sue dimissioni appena tre mesi e mezzo fa. E chissà che, come Cincinnato, non abbandoni di nuovo i suoi “campi”, se il suo partito, dopo averlo defenestrato, dimostrerà di avere ancora bisogno di lui. 

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 21 Ottobre, 10:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA