Lituania, tensione con la Russia: ora la guerra si sposta nei Paesi Baltici? Isolata l'exclave di Kaliningrad: supermercati presi d'assalto

Metà dei treni merci diretti lì sarebbero stati fermati e questo avrebbe provocato una corsa alle scorte, spingendo il mezzo milione di abitanti a prendere d'assalto i supermercati e i negozi di merci edili. Mosca: reagiremo

Lunedì 20 Giugno 2022 di Marco Prestisimone
Lituania, tensione con la Russia: isolata l'exclave di Kaliningrad. Supermercati presi d'assalto

Una giornata di minacce neanche troppo velate, atti di diplomazia e possibili ripercussioni che riaccende la tensione tra Europa e Russia: la Lituania ha impedito a Mosca di utilizzare le sue ferrovie per spedire carbone, metalli, elettronica e altri beni soggetti a sanzioni all'exclave militare di Kaliningrad, soffocando di fatto fino alla metà delle importazioni dell'avamposto. Metà dei treni merci diretti lì sarebbero stati fermati e questo avrebbe provocato una corsa alle scorte, spingendo il mezzo milione di abitanti a prendere d'assalto i supermercati e i negozi di merci edili.

La decisione, neanche a dirlo, non è piaciuta a Mosca che ha risposto con toni durissimi: il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, ha definito «senza precedenti» il divieto di transito in Lituania dei beni sanzionati dall'Ue. «La decisione è senza precedenti. Viola ogni regola possibile. Capiamo che deriva dalla decisione dell'Unione Europea di estendere le sanzioni al transito delle merci. Crediamo anche che sia illegale», ha dichiarato Peskov secondo la Tass. L'incaricata d'affari dell'ambasciata lituana a Mosca è stata convocata al ministero degli Esteri che le ha presentato una protesta ufficiale per la limitazione del transito commerciale verso l'exclave russa di Kaliningrad, aggiungendo che se il blocco non verrà revocato la Russia si riserva il diritto di «azioni volte alla difesa dei propri interessi».

La risposta di Vilnius

I timori sono che la guerra possa spostarsi anche nella zona dei Paesi baltici, che da tempo temono ripercussioni dopo l'invasione in Ucraina. Vilnius ha spiegato da subito le sue ragioni: «Lo stop è un effetto delle sanzioni Ue che sono in vigore dal 17 giugno. Non è la Lituania: sono le ferrovie lituane che informano i clienti che merci sottoposte a sanzioni, come l'acciaio e altre merci che contengono minerale di ferro, non possono transitare per la Lituania», ha detto il ministro degli Esteri della Lituania Gabrielius Landsbergis, a margine del Consiglio a Lussemburgo. «È una misura - sottolinea Landsbergis - presa in consultazione con la Commissione Europea e in base alle linee guida della Commissione. Sono state diffuse informazioni false, e non è la prima volta, da parte delle autorità russe, ma sono lieto di poterlo spiegare. A questo punto, poco meno della metà delle merci che attraversano la Lituania sono nella lista delle sanzioni Ue. Questo non vuol dire che tutte sono sanzionate ora: per alcune ci sono dei periodi di transizione. Per esempio il petrolio inizierà a fine anno, in dicembre», conclude. Del problema a Kaliningrad ha parlato anche l'alto rappresentante della politica estera Ue Josep Borrell: «Il passaggio di terra tra Kaliningrad e la Russia non è stato bloccato: i passeggeri e beni che non sono sanzionati continuano a transitare, la Lituania non ha preso alcuna restrizione unilaterale, applica solo le sanzioni, il resto è solo propaganda. Controlleremo nuovamente che siamo tutti allineati sulle stesse linee guida, le minacce di risposta della Russia preoccupano sempre», ha aggiunto.

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L'area di Kaliningrad: perché è così importante

La regione russa di Kaliningrad è una exclave inclusa entro il Mar Baltico, la Lituania e la Polonia, proiezione di Mosca in Europa e base della Flotta del Mar Baltico, oltre che, dal 2018, dei missili Iskanaer, duali (possono essere armati sia con testate convenzionali che nucleari) con gittata di 500 chilometri. Nasce (la data è fissata nel 1255, l'anno in cui fu costruita la Fortezza) come Koenisberg, borgo medievale teutonico, poi capitale della Prussia dall'inizio del Settecento, patria del filosofo Immanuel Kant che vi nacque e visse senza mai lasciarla (è ancora sepolto vicino alla cattedrale). La città fu rinominata, e ricostruita, dopo che era stata rasa al suolo dall'Armata rossa, Kaliningrad nel maggio del 1946, meno di un anno dopo l'annessione della regione che la circonda alla Russia sovietica, in onore di Mikhail Kalinin, protagonista della Rivoluzione d'Ottobre appena scomparso. L'annessione all'Urss fu sancita dagli accordi di pace di Postdam. Fu allora russificata, con uno dei movimenti forzati di popolazioni che caratterizzarono il regime di Stalin. Era stata chiusa agli stranieri fino al 1991. Dopo il crollo dell'Urss, è stata creata una zona economica speciale, per cui la maggior parte delle merci importate, e portate nel resto della Russia attraverso la Lituania, strada che da oggi è chiusa, e la Bielorussia, sono escluse dai dazi. La crisi di Kaliningrad era già iniziata, con le sanzioni che bloccano le importazioni da cui la sua economia dipende quasi interamente.

 

Ultimo aggiornamento: 21 Giugno, 18:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA