Jane Roe, dalla battaglia (storica) per l'aborto al dietrofront: prima di morire divenne contraria

Norma McCarvey (il suo vero nome) è morta nel 2017 in una casa di riposo del Texas senza esser mai stata accolta veramente dai militanti «per la vita» poco convinti della sua nuova «provata fede»

Venerdì 24 Giugno 2022
Jane Roe, dalla battaglia (storica) per l'aborto al dietrofront: prima di morire divenne contraria

Un dietrofront in fin di vita, clamoroso. Da donna simbolo di una battaglia che ha fatto la storia al passo indietro. Quasi 50 anni fa il suo caso introdusse negli Usa il diritto d'aborto smantellato oggi dalla Corte Suprema: ma sul letto di morte 'Jane Roe', lo pseudonimo di Norma McCarvey della causa 'Roe contro Wade', era anti-abortista convinta.

Jane Roe, la storia della donna simbolo

Norma è morta nel 2017 in una casa di riposo del Texas senza esser mai stata accolta veramente dai militanti «per la vita» poco convinti della sua nuova «provata fede».

Era stato l'epilogo di un'esistenza tormentata che a metà anni '90 l'aveva riavvicinata al cristianesimo e pochi anni prima a fare outing come donna lesbica. Nel 1970, facendo causa per poter abortire, a 22 anni Norma divenne l'apripista per la legalizzazione dell'aborto. Disperata per una gravidanza non voluta, vittima di povertà e droghe, non immaginava la portata che avrebbe avuto il suo caso. Paradossalmente, tra appelli e contro-appelli, aveva poi dato alla luce la bambina che non voleva far nascere. Nata dal matrimonio fallito di una cameriera e di un soldato, la protagonista involontaria delle grandi battaglie morali e sociali dell'America in questo mezzo secolo, McCorvey ne aveva viste di tutti i colori da giovane: era stata una bimba maltrattata, una teenager stuprata, una sposa bambina, una ragazza madre. Si era prostituita, aveva bevuto fino a perdere i sensi e venduto droga.

Lo pseudonimo e il coming out

Per anni dopo la sentenza, aveva vissuto sotto pseudonimo tenendo nascosto il suo ruolo perfino a Connie Gonzalez, la donna con cui aveva avuto una trentennale relazione. Nel 1989 aveva scelto di uscire allo scoperto come lesbica mettendo la sua vera identità a servizio dei movimenti per l'aborto. Un altro colpo di scena quasi dieci anni dopo: nata cattolica, si era riavvicinata al cristianesimo dopo aver visto «la presenza costante, devota e pacifica, degli anti-abortisti cattolici davanti alle 'fabbriche degli aborti'».

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