Una ragazza è seduta su una panchina a Istiklal Caddesi, nel quartiere di Taksim, affollata via di negozi nel cuore di Istanbul. Sono le 16.20 ora locale di ieri, le 14.20 in Italia, e le telecamere riprendono i suoi ultimi istanti. Pochi secondi dopo tutt’intorno è l’inferno. Un’esplosione, proprio in uno dei punti centrali della strada, semina morte e devastazione. Almeno sei persone hanno perso la vita e altre 81 sono ferite, ma i numeri di questo «vile attentato potrebbero aumentare», afferma il presidente Recep Tayyip Erdoğan in una conferenza stampa indetta precipitosamente all’aeroporto Atatürk prima della sua partenza per l’Indonesia. Che si tratti di terrorismo, aggiunge, non c’è dubbio e «i primi accertamenti indicano che una donna ha avuto un ruolo centrale».
LE TELECAMERE
I filmati mostrano un prima e un dopo dove la realtà si capovolge all’improvviso.
Il sindaco di Istanbul, Ekrem İmamoğlu, invita i cittadini a evitare luoghi a rischio, il ministro Bozdag scrive sui social: «L’ufficio del procuratore capo di Istanbul ha avviato un’indagine. Otto pubblici ministeri e due vice capi sono stati incaricati di condurre le indagini in modo efficace. Le nostre forze di sicurezza identificheranno e cattureranno l’autore o gli autori in breve tempo. Nessuno dubiti che sarà fatta luce». Gli inquirenti stanno setacciando la rete, a caccia di messaggi propagandistici che potrebbero ricondurre agli attentatori, mentre la Corte penale di Istanbul ha emesso un provvedimento che blocca la diffusione di video e post che diffondano notizie sull’esplosione.
PROPAGANDA
La misura è stata inizialmente attuata sul principale operatore di rete Turk Telekom, poi «per motivi di sicurezza» volti a limitare la pubblicazione delle immagini a fini propagandistici è stata estesa a Twitter, Facebook e Instagram. «Il nostro popolo può stare certo che i colpevoli dell’attacco saranno puniti come meritano - assicura il presidente Erdoğan - Gli sforzi per conquistare la Turchia con il terrorismo non avranno buon fine né oggi né domani, come non lo hanno avuto ieri. Potete stare sicuri che i colpevoli dell’attacco saranno puniti come meritano». La Casa Bianca condanna con «forza l’atto di violenza a Istanbul. Siamo a fianco al nostro alleato Nato nel contrasto al terrorismo».
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