Dopo anni di polemiche e di proposte sulla casa natale di Adolf Hitler, il ministero degli interni austriaco ha deciso: diventerà una stazione di polizia. La decisione arriva giusto in contemporanea con l'asta dei cimeli del Fuhrer che si è tenuta ieri nei pressi di Monaco, accompagnata da una scia di critiche. Dal 2017 la casa dove è nato Hitler a Braunau, in Austria, è stata espropriata alla sua proprietaria dallo stato austriaco in cambio di un risarcimento in denaro, pari a 812.000 euro.
Tra le ragioni dell'esproprio c'è che l'edificio, nonostante il Fuhrer vi avesse trascorso soltanto i primi mesi di vita, era diventato la meta di un pellegrinaggio di nazisti e simpatizzanti del nazionalsocialismo di tutto il mondo. «Il futuro uso dell'edificio da parte della polizia - ha detto il ministro dell'Interno austriaco Wolfgang Peschorn - intende inviare un segnale inequivocabile che questo palazzo sarà per sempre sottratto al ricordo del nazionalsocialismo», riferisce Deutsche Welle.
La Nasa chiama un asteroide come la terra "ariana" dei nazisti: poi cambia idea e ripiega sui nativi americani
La ristrutturazione. La casa diventerà la sede del comando della polizia distrettuale e la stazione di polizia di Braunau dopo che l'edificio sarà ristrutturato con un concorso europeo di architettura. Intanto, se un capitolo di storia si chiude in Austria, un altro si riapre ad appena un centinaio di chilometri di distanza. A Grasbrunn nei pressi di Monaco oggi sono stati battuti all'asta i cimeli del Fuhrer. Un cappello a cilindro indossato da Hitler a Potsdam, un porta-sigari di Hermann Goering, un vestito da cocktail di Eva Braun: questi i pezzi in vendita alla casa d'aste Hermann Historica. La polemica è scoppiata immediata: «Su certe cose non si può semplicemente fare affari» ha scritto il rabbino Menachem Margolin in una lettera di protesta alla casa d'aste.
L'albergo sognato da Hitler diventa un resort di lusso, case in vendita a 700 mila euro
Solo relique. Il responsabile dell'istituzione tedesca, Bernhard Pacher, si è difeso dicendo che «gran parte dei clienti che comprano da noi sono musei, collezioni statali e collezionisti privati che si confrontano sul tema con scrupolo». Ma per lo storico Michael Wolffsohn cimeli simili non hanno altro valore se non essere «reliquie» e si augura che le autorità prendano sul serio l'asta «in modo che si sappia chi compra cose del genere». L'idea di una simile asta «è una perversa mancanza di gusto», aggiunge il professore.
Hai scelto di non accettare i cookie
La pubblicità personalizzata è un modo per supportare il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirti ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, ci aiuterai a fornire una informazione aggiornata ed autorevole.
In ogni momento puoi modificare le tue scelte tramite il link "preferenze cookie".