Putin, l'inverno come alleato: Mosca spera nel freddo per sfiancare Kiev. Bombe sulle centrali

In serata partono razzi dal Mar Nero per colpire le infrastrutture energetiche

Lunedì 12 Settembre 2022 di Marco Ventura
Putin, l'inverno come alleato: Mosca spera nel freddo per sfiancare Kiev. Bombe sulle centrali

La vendetta di Putin piove dal cielo. Decine di missili vengono lanciati in serata dalle unità della flotta russa del Mar Nero e Caspio, e colpiscono le infrastrutture energetiche in tutta l'Ucraina dell'Est e del Sud. Altissime le fiamme nella centrale elettrica di Kharkiv, la seconda del Paese, da dove nei giorni scorsi è partito il vittorioso contrattacco di Kiev. Obiettivo dei russi, togliere la luce, il blackout che è durato ore. «Mosca avverte in un video il presidente Zelensky - spera di spezzare la nostra resistenza durante l'inverno.

Conta sui problemi di riscaldamento in Ucraina e sul possibile indebolimento del sostegno occidentale a causa dell'aumento dei prezzi dell'energia in Europa». I missili di ieri e il black out sarebbero soltanto un assaggio dell' amico inverno. La mancanza di corrente nelle regioni di Kharkiv, Donetsk, e a sud a Zaporizhzhia, Dnepropetrovsk e Sumy, è una responsabilità russa. «Non ci sono strutture militari insiste Zelensky - e l'obiettivo è lasciare i civili senza luce e riscaldamento. I terroristi della Russia restano terroristi e attaccano infrastrutture vitali». A Mosca, lo Zar deve però guardarsi dal fronte interno dopo le ultime sconfitte, ed è gelo col ministro della Difesa, Shoigu. I blogger militari russi attribuiscono la disfatta di questi giorni al capriccio di Putin di voler accentrare su di sé il comando delle operazioni. È arrivato il momento di trattare? Il ministro degli Esteri, Lavrov, spiega che la Russia «non rifiuta il negoziato».

IL TERRENO
Ora è Mosca che rischia di perdere il terreno guadagnato in 200 giorni di (fallita) invasione. «Ci sono avverte Lavrov - ritardi che complicano il processo». Putin alla Duma ha spiegato, riferisce il suo capo della diplomazia, che gli ucraini «dovrebbero capire come più ritardano le trattative, più sarà difficile negoziare con noi». Per indurre lo Zar a scendere a patti, Macron ha avuto ieri con lui una conversazione «franca e dettagliata» al telefono, sia sulla situazione militare e le prospettive di dialogo, sia sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia occupata dai russi e scollegata ieri ancora una volta dalla rete elettrica ucraina, come riferito dall'Aiea, sia infine sui corridoi del grano. L'Intelligence britannica ha smentito Mosca per cui solo 60mila tonnellate di cereali, 2 carichi su 87, avrebbero raggiunto Paesi del terzo mondo. La proporzione sarebbe di circa un terzo. Secondo Putin, citato da Lavrov, «gli ucraini sono attivamente supportati e assecondati, nel ritardare il negoziato, da Londra, Washington e Bruxelles».

L'OBIETTIVO
Il presidente francese chiede allo Zar almeno un cessate il fuoco, con l'obiettivo finale di un processo di pace. Ma la risposta sono i missili. Analisti politico-militari avvertono che Putin potrebbe ricorrere all'arma tattica nucleare, le mini-bombe atomiche capaci di scatenare il panico. Un segnale di cedimento nel fronte putiniano arriva dal leader ceceno Kadyrov, che dopo avere inviato al fronte battaglioni di volontari e rilanciato i loro video bellicosi, se la prende con le autorità che davanti alla disfatta di Kharkiv «continuano a tacere» e solo ieri hanno diffuso una mappa del ritiro giustificandolo come «raggruppamento». Kadyrov riconosce che «sono stati commessi errori e i responsabili dovranno trarne le conclusioni, la strategia dell'operazione militare speciale dovrà cambiare altrimenti andrò io stesso al ministero della Difesa e dai vertici russi a spiegare questa situazione infernale». Poi, promette che le città riconquistate saranno riprese: «Arriveremo a Odessa».

Ultimo aggiornamento: 08:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA