Ucraina, diretta. Centrale nucleare di Zaporizhazhia in fiamme. Accordo Kiev-Mosca per i corridoi umanitari. Ma Putin: «Non mi fermo»

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Giovedì 3 Marzo 2022 di Marco Ventura
La giornata

C’è l’intesa sui corridoi umanitari per far evacuare i civili dalle zone dei combattimenti “più cruenti” e portare cibo e medicinali nelle città ucraine sotto attacco. Per la tregua vera, invece, niente da fare. Solo cessate il fuoco limitati al passaggio dei civili nelle vie di fuga individuate. E i dettagli devono ancora essere definiti. 
La guerra continua e le due parti restano sulle loro posizioni. Anzi, Putin promette che porterà l’attacco «fino in fondo, non tornerò mai indietro -avverte - rispetto alla mia dichiarazione che Russia e Ucraina solo un solo popolo».

Giustifica la guerra contro «l’anti-Russia creata dall’Occidente, che minaccia anche con le armi nucleari». E incalza, in un’ora e mezzo di telefonata col presidente francese Macron, di «aggiungere ancora nuove richieste» al tavolo dei negoziati.
 

 

LA REPLICA
La risposta del presidente ucraino Zelensky è una sfida sul piano della comunicazione. «Devo parlare con Putin, è l’unico modo di fermare questa guerra». Il secondo round, non decisivo, di colloqui si è tenuto ieri nella foresta vergine di Brest che vide nel 1918 l’armistizio e la resa dei russi con la perdita di Finlandia, Estonia, Lituania, Ucraina, Georgia e parti della Polonia, e nel 1991 l’accordo tra Russia, Bielorussia e Ucraina per la dissoluzione dell’URSS.
Putin cerca di riavvolgere il nastro della storia e, come riporta Macron, prima dell’avvio dei colloqui tra le delegazioni mette in chiaro ciò che vuole: la smilitarizzazione dell’Ucraina e la sua dichiarazione di neutralità. 
 

EQUIDISTANZA
Tradotto dal russo: l’Ucraina non potrà mai avere una capacità offensiva nei confronti della Russia, e dovrà essere dichiarata la sua equidistanza, oggi e per il futuro. L’adesione alla Nato deve tornare nel cassetto dei sogni. Tutto questo, ovviamente, comporta la deposizione di Zelensky.
Il leader russo promette che finché non saranno raggiunti i suoi obiettivi continuerà, «senza compromessi e fino alla fine», quella che si ostina a chiamare la «campagna militare speciale». L’Eliseo conferma che il Cremlino è determinato a portare avanti l’offensiva per «prendere il controllo di tutta l’Ucraina» e, anzi, che «il peggio deve ancora venire». 
 

LE PREMESSE
Con queste premesse, a Brest nessun passo in avanti sulla richiesta russa di riconoscimento ufficiale non solo della Crimea ma del Donbass. Il governo ucraino ha detto chiaro e tondo che non cederà un centimetro di territorio e l’integrità territoriale dell’Ucraina nei suoi confini è intoccabile. Mykhailo Podolyak, consigliere stretto di Zelensky, fa sapere che tre sono i punti principali in discussione: cessate il fuoco, armistizio e corridoi umanitari per la fuga dei civili da villaggi e città «distrutti o sotto bombardamenti». 
 

NIENTE TREGUA
Solo su quest’ultimo punto si trova un terreno comune. Quanto alla tregua generalizzata, nulla da fare, se si fa eccezione per i limitati periodi di silenzio delle armi per far filtrare i civili oltre le linee. La fotografia plastica delle divergenze nei commenti dei capi-delegazione. «Sono stati compiuti significativi progressi», dice il russo Medinsky, già ministro della Cultura. «Purtroppo, non siamo riusciti a raggiungere i risultati sperati. L’unica cosa che posso dire è che abbiamo discusso in dettaglio l’aspetto umanitario», dice l’ucraino Podolyak. 
 

L’APPARENZA
Soltanto apparenza la fitta stretta di mani tra le due missioni al tavolo rettangolare in un accogliente casino di caccia. Gli ucraini nelle mimetiche verdi, rappresentanti di quella resistenza di popolo che ha sventato la “guerra lampo” che si augurava Putin. Rigorosamente in giacca e cravatta gli uomini del Cremlino, quasi più imbarazzati loro e, visibilmente, Medinsky. 
Si “dialoga”, ma intanto infuria l’attacco russo a Enerhodar, 50mila abitanti sul fiume Dniepr, con la strategica centrale nucleare che “alimenta” un quarto del Paese. Permane quindi l’attacco alle infrastrutture civili. Non è chiaro neppure a chi convenga davvero che i negoziati si allunghino. 
 

L’INSINUAZIONE
Con tono sarcastico, il portavoce di Putin, Peskov, spiega che la delegazione russa è arrivata a Brest la sera prima, ma gli ucraini non sono arrivati, e poi neanche al mattino «e ancora li stiamo aspettando». L’insinuazione è che prendano tempo per «ricevere ordini dagli americani». O che non siano interessati a discutere di pace. È, ancora, la guerra della comunicazione. Certo, gli ucraini sperano nell’accordo di cessate il fuoco, ma senza cedere sui princìpi. 
Putin ha bisogno di poter chiudere questa guerra “sporca”, che non sta andando come avrebbe voluto e che sta costando al Cremlino in termini economici e di reputazione, potendo però portare a casa un bottino. La possibilità di dire «ho vinto». La Russia vuole negoziare per evitare «un ulteriore bagno di sangue», dice la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova. 
 

SEGNALI CONTRADDITTORI
Ma il ministro, Lavrov, anche ieri ha lanciato segnali contraddittori. Prima ha detto che «una soluzione diplomatica si troverà», poi ha accusato la Nato di voler «dominare l’Europa» come Napoleone e Hitler e ha continuato a evocare il rischio di guerra nucleare. Continuano anche le pressioni internazionali per il dialogo. Il premier israeliano Bennett mette in guardia contro il rischio di una «distruzione totale» dell’Ucraina se i «maggiori attori del mondo non porteranno allo stesso tavolo le due parti».
E torna con insistenza il nome di Angela Merkel come possibile mediatrice con Putin. «Una voce esterna, una persona che il presidente Putin rispetta, nella quale crede e con la quale potrebbe avere qualche empatia», dice Andrei Kortunov, a capo di un think tank vicino al Cremlino. E poi, Macron continuerà i suoi colloqui paralleli con lo Zar.
 

IL FRONTE MIGRANTI
L’Europa intanto ha deciso di accogliere i milioni di ucraini che scappano dalla guerra. Ieri infatti i ministri dell’Interno dei 27 Stati membri hanno dato il via libera all’unanimità all’attivazione della protezione temporanea per i profughi: il permesso di soggiorno avrà durata di un anno (rinnovabile per altri 12 mesi) e consentirà l’accesso al mercato del lavoro e all’istruzione. È la prima volta che l’Ue decide di applicare una direttiva approvata dopo le guerre nei Balcani e che disciplina l’accoglienza «in caso di afflusso massiccio di sfollati che non possono ritornare nel Paese d’origine»: non ci sono quote obbligatorie ma un sistema di ripartizione su base volontaria. 
 

I FLUSSI
I flussi sono imponenti: 1 milione di ucraini hanno già lasciato il Paese, e secondo l’Onu si stimano almeno dieci milioni di migranti. È difficile calcolare gli arrivi in Italia, «ma prevediamo numeri alti», ha spiegato la titolare del Viminale Luciana Lamorgese. Che ha aggiunto: «L’Italia è abituata a gestire situazioni anche emergenziali, con la rete delle prefetture, il mondo dell’associazionismo, i comuni. Faremo fronte a tutte le necessità che si presenteranno».
L’intesa tra i governi non è arrivata a costo zero: dopo l’opposizione di Est Europa e Austria, dallo schema sono stati esclusi lavoratori e studenti di Paesi terzi che, una volta arrivati nell’Ue, dovranno essere rimpatriati.

L’Europa, nella strategia della presidenza francese, era chiamata in questa primavera a stringere sul nuovo Patto di Migrazione e Asilo. Poi è arrivata la guerra. Ma, ha assicurato il ministro dell’Interno francese Gerald Darmanin, la crisi non ha cancellato la volontà di riformare Schengen, semmai l’ha aumentata.

UCRAINA, LA DIRETTA

Ore 1.45 - Le forze russe stanno «colpendo Zaporizhazhia, la maggiore centrale nucleare in Europa. Ci sono già fiamme. Se dovesse esplodere, sarebbe 10 volte peggio di Chernobyl. La Russia deve immediatamente cessare il fuoco, consentire ai pompieri» di intervenire e «creare una zona di sicurezza». Lo twitta il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba.

Ore 1.25 - Le forze russe hanno iniziato a bombardare la maggiore centrale nucleare dell'Ucraina e dell'Europa di Zaporizhzhia, vicina alla località di Enerhodar. Lo riporta l'agznei Bloomberg citando l'Associated Press. Il sindaco della città afferma inoltre che la centrale è in fiamme, secondo la citazione di un giornalista della Reuters su Twitter.

Ore 23.25 - Secondo i dati Onu i civili morti nell'attacco russo in Ucraina sarebbero stati a ieri 249, non duemila, come riportato da fonti di Kiev. Il portavoce dell'Onu Stephane Dujarric ha oggi drasticamente ridimensionato il bilancio delle vittime nell'arco di tempo compreso da quando è scattata l'invasione il 24 febbraio fino alla mezzanotte del 2 marzo ora locale. Oltre ai 249 civili uccisi, altre 553 persone sono rimaste ferite. Le cifre sono state raccolte dall'Ufficio Onu per i Diritti Umani in Ucraina. «La gente parla di 'nebbia della guerrà (fog of war)», ha commentato il portavoce a proposito della discrepanza: «Posso solo riportarvi i dati che i nostri colleghi sul posto ritengono di aver verificato e ricontrollato usando tutte le giuste fonti. Posso solo dare dati Onu, altri possono avere numeri diversi».

Ore 21.30 - Le forze russe hanno aperto il fuoco a Energodar, vicino alla più grande centrale d'Europa, dopo essere entrati nella città ucraina con i carri armati. Lo rende noto il consigliere del ministero degli interni ucraino, Anton Herashchenko, riferiscono diversi media internazionali.

Ore 21.27 - «Continueremo a infliggere la massima pena economica possibile a Vladimir Putin e alla sua macchina da guerra fino a quando Putin continuerà nel suo barbaro attacco contro civili innocenti in Ucraina». Lo ha scritto su Twitter il primo ministro Boris Johnson commentando stasera l'annuncio dell'allargamento della sanzioni britanniche nei confronti dell'oligarca uzbek-russo Alisher Usmanov e l'ex vicepremier di Mosca e banchiere Igor Shuvalov, considerati vicini al sistema di potere che ruota attorno al leader del Cremlino: con congelamento dei beni loro riconducibili sul suolo del Regno e divieto di viaggio sull'isola.

Ore 21.05 - In questi minuti stanno di nuovo suonando le sirene a Kiev. Lo riferiscono i media locali.

Ore 21.03 - «I nostri assi difendono eroicamente i nostri cieli. Ma la Russia ha un vantaggio. Cari partner che ancora non hanno fornito all'Ucraina aerei da combattimento: come si fa a dormire quando i bambini ucraini sono sotto le bombe a Mariupol, Kherson, Kharkiv ed in altre città? Potete prendere questa decisione ora. Fatelo!». Lo scrive su Twitter il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ribadendo la richiesta di ricevere jet militari dagli alleati.

Ore 20.18 - «Non è questo il momento per un contatto, una telefonata o un incontro» di Joe Biden con Vladimir Putin, ha affermato la portavoce della Casa Bianca, Jean Psaki. «In questo momento, stanno invadendo un Paese sovrano, e continuando a escalare ogni giorno di più. Non escluderemo mai la strada della diplomazia, ma di nuovo, ora non è il momento», ha affermato.

Ore 19.56 - Carri armati russi sono entrati nella città nei pressi della centrale nucleare di Zaporizhzhia, nel sudest dell'Ucraina, aprendo il fuoco. Lo ha reso noto il consigliere del ministero dell'Interno di Kiev, Anton Geraschenko.

Ore 19.35 - «Gli Usa non vogliono una no- fly zone sull'Ucraina perchè vorrebbe dire che le forze americane dovrebbero poi abbattere aerei russi e questo rischierebbe di causare una guerra immediata e diretta contro la Russia. Comporterebbe un'escalation militare che non vogliamo in questo momento». Lo ha ribadito la portavoce della Casa Bianca nel suo briefing con la stampa.

Ore 19.23 - «Il nuovo missile balistico intercontinentale 'Sarmat' garantirà la sicurezza della Russia per i decenni a venire: quest'anno entrerà a far parte delle forze nucleari strategiche della Russia». Lo ha dichiarato il capo dell'agenzia spaziale russa Roscosmos, Dmitry Rogozin, durante un talk show a Mosca. Lo riporta l'ente spaziale russo sul suo profilo Twitter. 

Ore 18.57 - Si terrà presto un terzo round di colloqui tra le delegazioni di Kiev e Mosca. Lo ha annunciato la presidenza ucraina.

Ore 18.48 - Nei colloqui con l'Ucraina sono stati raggiunti «progressi significativi». Lo ha detto il capo-negoziatore russo, Vladimir Medinsky, citato dalla Tass.

Ore 18.43 - Russia e Ucraina hanno raggiunto un'intesa sulla creazione di corridoi umanitari con un cessate il fuoco temporaneo. Lo ha riferito il consigliere di Zelensky, citato dalla Tass.

Ore 18.38 - «Questa mattina ho parlato con il presidente Putin. In questa fase rifiuta di cessate i suoi attacchi all'Ucraina. È assolutamente necessario mantenere il dialogo per evitare tragedie umane. Continuerò i miei sforzi e contatti. Dobbiamo evitare il peggio». Lo ha dichiarato su Twitter il presidente francese, Emmanuel Macron.

Ore 18:12 - «L'operazione militare speciale della Russia in Ucraina sta andando secondo i piani», ha affermato Putin, sottolineando che distruggerà «l'anti Russia» creata dall'Occidente.

Ore 17.56 - «Non ritornerò mai indietro rispetto alla mia dichiarazione che Russia e Ucraina sono un unico popolo». Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin.

Ore 17:23 - Le forze russe occupano l'area vicino a Zaporizhzhia, la maggiore centrale nucleare dell'Ucraina e dell'Europa, vicina alla località di Enerhodar. La «situazione è molto delicata» al momento e «tutto può accadere». Lo afferma il direttore generale dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Nucleare, Rafel Mariano Grossi, in un'intervista a Bloomberg Tv. 

Ore 17.10 - Se l'Ucraina dovesse «cadere», nel mirino della Russia finirebbero «Lettonia, Lituania ed Estonia. Ricordate questo momento». Lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nel corso di una conferenza stampa a Kiev. Secondo Zelensky, «il mondo deve mostrare la sua forza».

Ore 17.05 - I ministri dell'Interno dell'Ue hanno raggiunto a Bruxelles un «accordo storico: l'Ue accorderà una protezione temporanea a coloro che fuggono dalla guerra in Ucraina». Lo annuncia il ministro francese Gérald Darmanin, via social. «L'Ue è unita e solidale», aggiunge.

Ore 16.57 - Un gruppo di esperti indipendenti indagherà, su mandato dell'Osce, su possibili violazioni dei diritti umani in Ucraina da parte dei russi, in particolare con gli attacchi contro civili e infrastrutture civili. L'iniziativa è stata presa in risposta alla richiesta di più di 40 Paesi. Il compito del gruppo sarà quello di «ricostruire i fatti e le circostanze di possibili casi di crimini di guerra e contro l'umanità» per conto dell'Osce, si legge in una dichiarazione congiunta dei Paesi che hanno avviato il cosiddetto Meccanismo di Mosca dell'Organizzazione. I risultati del lavoro saranno poi messi a disposizione dei Paesi dei Tribunali internazionali.

Ore 16.16 - Dopo un drastico calo nelle ultime ore, i flussi di gas russo attraverso il gasdotto Yamal-Europa verso la Germania attraverso la Polonia si sono interrotti. Lo riportano diversi media internazionali citando i dati dell'operatore del gasdotto, la società tedesca Gascade. Yamal è uno dei tre gasdotti che la società russa monopolista Gazprom utilizza per convogliare il suo gas naturale verso l'Europa. Attraverso di esso passa circa il 10% delle forniture totali di gas proveniente dalla Russia.

Ore 15.33 - I soldati ucraini hanno issato oggi la bandiera nazionale a Bucha, città a 30 km dal centro di Kiev e teatro di scontri e bombardamenti russi nei giorni scorsi. Lo rende noto la viceministra della Difesa ucraina, Hanna Malyar, citata dai media locali che sottolineano che «gli ucraini hanno cacciato il nemico» dalla città.

Ore 15.29 - Il presidente francese Emmanuel Macron ha detto al suo omologo russo che sta commettendo un «grave errore» in Ucraina, che la guerra costerà cara alla Russia e che «il peggio deve ancora venire». Lo rende noto l'Eliseo spiegando che Putin ha espresso la sua «grande determinazione» ad «andare avanti» con il piano dell'esercito di Mosca. Putin ha detto inoltre che la situazione sarebbe «peggiorata» se gli ucraini non avessero accettato le condizioni russe, ha affermato la presidenza. «La previsione del presidente (Macron, ndr) è che il peggio deve ancora venire visto quello che gli ha detto il presidente Putin», ha riferito l'Eliseo.

Ore 15.19 - «Due siluri hanno affondato la nave mercantile Helt, che batteva bandiera panamense. Ci sono vittime tra l'equipaggio». Lo annuncia sul proprio canale Telegram il consigliere del ministro dell'Interno ucraino, Anton Gerashchenko. «L'equipaggio - scrive - era composto da 6 persone, di cui due, il capitano e il cuoco, si stanno dirigendo verso la riva sulla scialuppa di salvataggio».

Ore 14.28 - Sono nove le persone che hanno perso la vita nel raid aereo che ha colpito due scuole e alcune case a Chernihiv. Lo ha denunciato il governatore della regione di Chernihiv.

Ore 14.27 Un cargo estone è affondato vicino alle coste dell'Ucraina, nei pressi di Odessa, in Ucraina, dopo un'esplosione. Lo riporta l'agenzia Bloomberg citando la Reuters. Due membri dell'equipaggio del cargo Helt sono su una scialuppa di salvataggio in mare, mentre altri quattro sono dispersi». Lo riferisce Igor Ilves, il manager dell'imbarcazione affondata nel Mar Nero, citato dai media internazionali.

Le forze russe si stanno dirigendo verso Odessa e si preparano allo sbarco secondo fonti dell'intelligence Usa, citate dalla tv spagnola Rtve. In Crimea ci sarebbero già diverse navi in attesa dell'arrivo delle truppe di terra per lanciare l'attacco dal mare. Le autorità di Odessa - secondo le stesse fonti - hanno chiesto ai cittadini di recarsi in un rifugio per il rischio imminente di un attacco. 

Ore 14.26 - Vladimir Putin continuerà la sua lotta contro i nazionalisti in Ucraina «senza compromessi». Lo ha detto lo stesso presidente russo a Emmanuel Macron, aggiungendo che potrebbe anche aumentare le sue esigenze nei confronti di Kiev.

Ore 14.20 - Il presidente russo Vladimir Putin ha fatto pressione sul presidente francese Emmanuel Macron affinché faccia il possibile perché tutti gli stranieri siano evacuati dall'Ucraina. Lo riporta la Tass riferendo il contenuto del colloquio telefonico di oggi.

Ore 14.05 - Gli obiettivi delle operazioni militari in Ucraina saranno completati «in ogni caso». Lo afferma il Cremlino citato dalla Tass.

Ore 14.02 - Le forze russe si stanno dirigendo verso Odessa e si preparano allo sbarco. Secondo fonti dell'intelligence Usa, citate dalla tv spagnola Rtve, in Crimea ci sono già diverse navi in ;;attesa dell'arrivo delle truppe di terra per lanciare l'attacco dal mare. Le autorità di Odessa - secondo le stesse fonti - hanno chiesto ai cittadini di recarsi in un rifugio per il rischio imminente di un attacco. 

Ore 13.55 Al centro dei negoziati con la Russia che stanno per iniziare a Brest ci sarà la quesione dei corridoi umanitari. Lo hanno detto membri della delegazione ucraina citati dalla Tass. «Fondamentale sarà la discussione sui corridoi umanitari, poi a seconda delle circostanze». Lo ha spiegato uno dei membri della delegazione ucraina in viaggio verso la regione di Brest, David Arakhamia, citato dai media di Kiev. 

Ore 13.55 - Il sindaco di Mariupol afferma che le forze russe stanno tentando il «blocco» della città ucraina.

Ore 13.40 - Le truppe russe hanno interamente catturato la sede dell'amministrazione regionale di Kherson. Lo denuncia il governatore Hennadiy Lahuta, secondo quanto riportano la Bbc e i media ucraini. Il governatore ha detto che il palazzo è stato sequestrato dalle truppe russe, scrive il Kyiv Independent. «Tuttavia non abbiamo smesso di fare il nostro lavoro», scrive Lahuta. «Lo staff operativo regionale, che io guido, continua a lavorare per risolvere questioni urgenti per aiutare i residenti della regione. Stiamo aspettando aiuti umanitari. Per favore non credete alle fake e non fatevi prendere dal panico».

Ore 13.24 - Al centro dei negoziati con la Russia che stanno per iniziare a Brest ci sarà la quesione dei corridoi umanitari. Lo hanno detto membri della delegazione ucraina citati dalla Tass.

Ore 13.20 - La delegazione ucraina è in viaggio in elicottero verso Brest dove si svolgeranno i colloqui con la Russia. Lo afferma un membro della delegazione di Kiev. Il secondo round dei negoziati era previsto per le 13 ma, secondo quanto riporta la Tass, è slittato di un paio d'ore.

Ore 13.00 - L'Ucraina chiede agli altri paesi membri del Wto di «considerare la sospensione» della Russia dall'Organizzazione mondiale per il commercio. La richiesta è contenuta in una lettera ufficiale dell'ambasciatrice ucraina, allegata ad un tweet della rappresentanza di Kiev presso il Wto. L'Ucraina annuncia anche di aver deciso un embargo economico totale alla Russia nei confronti della quale non considera più validi gli accordi del Wto e invita gli altri paesi membri a fare altrettanto.

Ore 12.31 - Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha parlato questa mattina al telefono con il presidente russo, Vladimir Putin, e successivamente ha telefonato all'omologo ucraino, Volodymyr Zelensky. Lo hanno confermato fonti dell'Eliseo.

Ore 12.29 - Il ministero della Difesa russo, citato dalla Tass, ha annunciato delle «pause» nelle operazioni dell'esercito russo per favorire l'evacuazione di civili dall'Ucraina attraverso «corridoi umanitari».

Ore 12.25 - Russia, pausa per evacuare i civili

Ore 12.20 - «Dobbiamo tenere aperta la strada della diplomazia e del dialogo, rimanendo in contatto con tutte le parti soprattutto per ottenere un cessate il fuoco nelle prossime ore, ma nel frattempo le bombe continuano ad esplodere e il popolo ucraino continua a soffrire». Lo scrive il ministro degli Esteri Luigi Di Maio su Facebook. «Dobbiamo portare Putin a riprendere la strada della diplomazia, ma per farlo la guerra deve finire ed è proprio Putin che deve fermarla. Il negoziato che oggi riparte deve essere reale e portare, come già detto, intanto a un cessate il fuoco», aggiunge il titolare della Farnesina.

Ore 11.40 - «Vladimir Putin sta avendo un'altra conversazione telefonica con Emmanuel Macron proprio in questo momento». Lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, durante una conferenza stampa.

Ore 11.18 - La Russia risarcirà l'Ucraina per tutti i danni subiti durante la brutale guerra di Mosca. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un nuovo video e ha sottolineato: «Ripristineremo ogni casa, ogni strada, ogni città». Lo riporta The Kyiv Independent.

Ore 11.17 - I negoziati tra la Russia e l'Ucraina riprenderanno alle 15 ora locale, le 13 in Italia nella regione di Brest. Lo ha detto il capo della delegazione russa, Vladimir Medinsky, consigliere di Vladimir Putin, precisando che si sta aspettando l'arrivo della delegazione ucraina.

Ore 10.57 - È stato colpito in un bombardamento durante un attacco aereo un deposito petrolifero a Chernihiv, nel nord dell'Ucraina. Lo ha riferito il Servizio statale per le emergenze dell'Ucraina, secondo quanto riporta la Cnn. Immagini, riferisce la rete, mostrano dense colonne di fumo nero con i vigili del fuoco sul posto.

Ore 10.55 - «Siamo pronti al dialogo». Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov in una conferenza stampa. «Sono sicuro che l'isteria diminuirà e che l'Occidente supererà la sua frenesia», ha aggiunto secondo quanto riporta Interfax.

Ore 10.49 - Una soluzione alla situazione in Ucraina verrà trovata. Lo ha detto il ministro degli esteri Serghei Lavrov secondo quanto riportano le agenzie Tass e Interfax. Lavrov ha confermato anche che i colloqui tra rappresentanti di Russia e Ucraina si svolgeranno oggi. Washington domina l'Europa come Napoleone o Hitler hanno fatto a suo tempo. Ha aggiunto Lavrov citato. La Russia si aspetta che l'isteria svanirà e che l'Occidente ne uscirà fuori, ha aggiunto il capo della diplomazia russa.

Ore 10.22 - Kiev ha chiesto di spostare la sede delle trattative con Mosca dalla Bielorussia a uno dei Paesi vicini. Respinta la proposta di Belaya Vezha. La delegazione russa è pronta a tenerli solo in Bielorussia per evitare "provocazioni".

Ore 9.40 - Sono bombardamenti «senza sosta» quelli che stanno colpendo la città portuale di Mariupol, nel sud-est dell' Ucraina, negli ultimi giorni. Lo denuncia il sindaco di Mariupol, Vadym Boichenko, dicendo che i bombardamenti sono talmente «implacabili» che i soccorritori non riescono a recuperare i feriti per poterli curare. «Non possiamo nemmeno prendere i feriti dalle strade, dagli appartamenti, poiché i bombardamenti non si fermano», ha detto.

Ore 9.30 - Sempre in caduta il rublo sui mercati valutari internazionali: la moneta russa in avvio di contrattazioni ha toccato un minimo a 117 contro il dollaro, per poi muoversi attorno a 115 punti, in calo dell'8% rispetto alla chiusura di ieri. In leggerissimo calo (-0,2%) l'euro sul dollaro, a quota 1,11.

Ore 8.31 - «È possibile che il peggio sia davanti a noi». Lo ha detto su France 2 il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian, che teme un massacro nelle grandi città. «Possiamo temere una logica di assedio - ha detto - Continua il disastro e continua l'orrenda aggressione della Russia».

Ore 7.49 - Le forze armate ucraine fanno sapere che la città di Mariupol resta sotto il loro controllo, dopo che i russi che «senza successo» hanno tentato di conquistarla. Lo scrive la Bbc. citando un comunicato. La città - considerata un punto chiave dagli invasori, visto che consentirebbe il collegamento tra le truppe russe che avanzano da sud e da est - ha subito pesanti bombardamenti. Secondo il comunicato delle forze ucraine, l'offensiva russa continua nella zona di Kiev, in particolare nei centri di Vyshgorod, a nord della capitale, a Fastiv (sudovest) e Obukhiv (sud).

Ore 7.12 - «Qui non avrete pace, non avrete da mangiare, non avrete un momento di calma». Lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un nuovo messaggio diffuso alle prime ore di oggi, otto giorni dopo l'inizio dell'offensiva militare russa mentre si attendono nuovi colloqui tra le parti. Ci sarà solo, ha incalzato, una «resistenza tanto agguerrita che ricorderanno per sempre che non rinunceremo a ciò che è nostro». Dall'inizio dell'invasione, ha rivendicato, l'Ucraina ha sventato i piani che il «nemico» preparava da anni. Stando al presidente ucraino, sono morti circa 9.000 russi. Ieri la Difesa ucraina parlava di 5.840 russi morti. Sempre ieri il ministero della Difesa russo ha fornito per la prima volta un bilancio ufficiale delle perdite dall'inizio dell'invasione, confermando un bollettino di 498 soldati russi caduti. Secondo Zelensky è basso il morale delle truppe russe e ogni giorno soldati russi vengono fatti prigionieri. «E dicono solo una cosa - ha affermato - Non sanno perché sono qui».

 

Ore 7.00 - Otto giorni di guerra. Potenti esplosioni sono state udite nella notte a Kiev e in altre città dell'Ucraina. Secondo la Bbc, almeno quattro forti esplosioni si sono registrate intorno alle 3.00 ora locale nella capitale, ma non è chiaro quali fossero gli obiettivi né se ci siano persone colpite. Così a Kiev nella notte sono tornate a suonare le sirene antiaeree con gli abitanti invitati a mettersi al riparo, come ha riportato l'agenzia Unian. I media locali hanno anche riferito di combattimenti alla periferia di Kiev. «Il nemico sta cercando di sfondare», ha scritto nelle scorse ore su Telegram il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko.

Ore 6.30 - Il Dipartimento di Stato americano ha invitato il presidente russo Vladimir Putin e il governo di Mosca a «porre fine a questo bagno di sangue» immediatamente e a ritirare le truppe dall' Ucraina: lo scrive lo stesso Dipartimento in un comunicato, secondo quanto riporta il Guardian.

Ore 6.10 - Gli Stati Uniti hanno accusato la Russia di aver lanciato una «guerra totale alla libertà dei media e alla verità» bloccando le testate giornalistiche indipendenti e impedendo ai russi di accedere alle notizie sull'invasione dell' Ucraina. Lo ha affermato in un comunicato il Dipartimento di Stato americano, secondo quanto riporta il Guardian.

Ore 6.00 - I bombardamenti russi su Kharkiv hanno colpito almeno tre scuole e la Cattedrale dell'Assunzione della città: lo riporta in un tweet il Kyiv Independent aggiungendo che gravi danni sono stati inflitti anche a Okhtyrka, dove decine di edifici residenziali sono stati distrutti.

Ore 5.00 - Un milione di persone sono fuggite dall' Ucraina da quando le forze russe hanno invaso il Paese: lo ha reso noto in un tweet l'Alto Commissario dell'Onu per i rifugiati, Filippo Grandi.

Ultimo aggiornamento: 4 Aprile, 14:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA