Putin, i "problemi" della sua guerra: stallo in Donbass, flop aereo e il fronte interno. Ecco perché la vittoria a Mariupol non basta

Pesano le forti perdite fra le truppe di Mosca

Giovedì 19 Maggio 2022 di Mario Landi
Guerra Ucraina, per Putin un problema dopo l'altro, la vittoria a Mariupol non basta

È caduta anche l'acciaieria di Azovstal e quindi la bandiera russa sventola definitivamente su Mariupol, ma il bilancio dell'operazione speciale, quando si avvicina la boa dei tre mesi, resta pesantemente in deficit per la Russia di Putin. L'invasione dell'Ucraina sta spingendo sempre più il leader verso una guerra a, relativamente, bassa intensità che è l'esatto contrario di ciò che Putin voleva e di ciò che gli avevano fatto credere i generali più fidati, in buona fede oppure spinti a bluffare sull'effettiva consistenza della resistenza ucraina e sull'effettiva forza delle truppe russe.  

In questi giorni, villaggio dopo villaggio, l'esercito di Kiev, armato dalla Nato, sta riconquistando terreno anche le zona est del paese che comprende le autoproclamatiche repubbliche di Donetsk e Lugansk nel Donbass, considerate già in cassaforte.

E non pare per nulla agevole conquistare Odessa e, con l'aiuto della Transnistria, chiudere del tutto l'accesso al mare all'Ucraina.  

 

Non che per arrivare al tavolo delle trattative sia positiva questa incertezza: più analisti insistono sul fatto che almeno l'obbiettivo minimo del Donbass (obbiettivo  rivisto dopo avere mancato la conquista di Kiev) Putin lo debba esibire sul versante interno per non ammettere lo smacco totale. 

 

I problemi di Putin

Donbass

Secondo il New York Times fra i problemi più spinosi di Putin c'è quello dello stallo effettivo della situazione nel Donbass, con le perdite di uomini e mezzi che restano alte mentre precipita il morale delle truppe in parte composte da militari di leva che mai avrebbero immaginato di finire al fronte.

Perdite

Analisti britannici ripetono che Mosca avrebbe perso un terzo delle truppe inviate oltre il confine ucraino, ovvero almeno 40mila caduti. Anche fossero solo la metà (e molte stime oscillano fra i 20 e i 25mila caduti) sarebbe un prezzo comunque altissimo e inedito se non a costo di tornare all'ecatmbe della II guerra mondiale.

Il non controllo dei cieli

Secondo Michael Schwirtz, inviato sul fronte ucraino del New York Post, da giorni nei cieli si vedono più aerei ed elicotteri ucraini che velivolo russi. E non c'è naturalmente confronto tra le forze aeree russe e quelle ucraine: i numeri sono impietosi. Evidemente i mezzi antiaerei forniti dagli occidentali alle truppe di Kiev hanno causato sufficienti - e inattesi - danni all'aeronatica russa da spingerla a limitare le sortite. E senza un concreto controllo dei cieli non c'è battaglia che si possa vincere.

Il fronte interno

L'andamento della campagna irrita sia Putin sia la nomenkaltura che aveva cercato di evitare l'invasione dell'Ucraina non riuscendo tuttavia a perforare il cerchio magico dei fedelissimi, granitici nel garantire che Kiev sarebbe caduta in un finesettimana. Per ora Putin sembra al sicuro da putsch, ma più la guerra continua più la certezza di affievolisce.

Le condizioni di salute

Putin sta male o non sta comunque benissimo oppure sono solo speculazioni alimentate dalla contropropaganda occidentale? 

Le alleanze

Per ora la Cina non sta rispondendo come probabilmente Putin sperava. Per ora Pechino resta di fatto alla finestra.

 

I PUNTI DI FORZA

Le risorse militari

Le risorse militari restano ingenti, ben oltre il necessario alla questione ucraina. E non saranno tutte tecnologicamente avanzate, ma il guerra il numero è quasi sempre potenza.

Gli effetti delle sanzioni

Il rublo tiene, l'Europa è divisa sulle sanzioni, di fatto i pagamenti in valuta russa sono stati accettati perché il gas e il petrolio servono. 

I tempi dellOccidente

Per quanto tempo l'Occidente sosterrà l'Ucraina, al di là dei proclami? Se Putin si accontenterà del Donbass e se non sarà costretto a cedere la Crimea, quanto tempo ci vorrà perché l'Occidente spinga Kiev ad accettare il nuovo scenario? La risposta è: pochissimo tempo.

Ultimo aggiornamento: 16:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA