GUERRA

Guerra in Ucraina, Kiev avanza a Bakhmut: «Liberati oltre 2 km». Il sito Meduza: «Mosca sta perdendo la pazienza con Prigozhin»

Gli aggiornamenti in tempo reale sul conflitto in corso tra Russia e Ucraina

Mercoledì 10 Maggio 2023

Il sito Meduza: il Cremlino sta perdendo la pazienza con Prigozhin

Le critiche del fondatore del Gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin, ai vertici militari russi e le sue dichiarazioni sulla situazione al fronte hanno iniziato a «preoccupare seriamente l'alta dirigenza del Paese» e il Cremlino «sta perdendo la pazienza».Lo riporta il sito indipendente russo Meduza citando fonti vicine al Cremlino.

Secondo Meduza i funzionari di Mosca considerano le dichiarazioni di Prigozhin sul ministero della Difesa russo come una «seria minaccia». Una fonte ha affermato che il capo della Wagner sta attualmente agendo «non come parte della stessa squadra». Prigozhin ha oltrepassato una «linea rossa».

Kiev: "La situazione a Bakhmut rimane difficile"

La situazione a Bakhmut rimane «difficile», ma le forze armate ucraine hanno parzialmente distrutto la brigata delle forze regolari russe che stava attaccando Bakhmut, la 72esima brigata motorizzata indipendente. Lo ha dichiarato il portavoce del comando militare dell'Ucraina orientale Sergy Cherevatyi citato dal Guardian. Cherevatyi sostiene che Mosca è sempre più costretta a utilizzare le unità dell'esercito regolare a causa delle pesanti perdite subite dal Gruppo Wagner. «Purtroppo non hanno ancora distrutto l'intera brigata, due compagnie sono state seriamente danneggiate», ha spiegato il portavoce del comando orientale, e «la situazione a Bakhmut rimane difficile perché per il nemico, nonostante tutto il rumore bianco che Prigozhin sta cercando di creare, essa è la principale direzione di attacco, il principale obiettivo ambito».

Peskov: "Lukashenko malato? Inappropriato parlarne"

Il Cremlino spiega che Aleksandr Lukashenko ieri non si è fermato a pranzo con Vladimir Putin perché era impegnato a Minsk per cerimonie della Giornata della vittoria e quindi «ha dovuto lasciare Mosca il prima possibile». «Sarebbe inappropriato per me parlare della salute di Alexander Grigoryevich», si è limitato ad aggiungere Dmitry Peskov. «Ieri è stato con noi, ha condiviso la gioia della Giornata della vittoria con noi e siamo estremamente grati alla leadershio bielorussa e personalmente a Lukashenko per cogliere questa opportunità», ha aggiunto.

Prigozhin: «Rischiamo l'accerchiamento a Bakhmut»

«C'è il serio rischio che il Gruppo Wagner venga accerchiato a Bakhmut a causa del cedimento dei fianchi. I fianchi si stanno già incrinando e stanno cedendo. In assenza di munizioni, il 'tritacarnè funzionerà in senso opposto: l'Afu (le Forze armate dell'Ucraina) distruggerà le milizie della Wagner». La situazione è stata descritta così su Telegram dal capo dei mercenari, Yevgeny Prigozhin, in un lungo elenco di affermazioni a proposito del fronte più caldo della guerra, quello appunto della città del Donetsk. Per Prigozhin, però, «Bakhmut ha circa il 5% occupato dal nemico» e comunque «non ha alcuna importanza strategica» perché «era necessaria per ridurre la forza del nemico e permettere all'esercito russo di mobilitarsi dopo i fallimenti e la ritirata delle forze armate russe da Kharkiv, Kherson e altre regioni». Il capo della Wagner torna anche a insistere sul tema munizioni. Dopo aver minacciato di abbandonare la città, salvo poi aver fatto un passo indietro, Prigozhin spiega che «nella notte tra il 6 e il 7 maggio è stato emesso un ordine che prometteva di fornire munizioni alla Wagner», ma che «ad oggi, le munizioni sono state fornite in quantità minime». In ogni caso, conclude l'ex cuoco di Putin, «la Wagner continua la sua offensiva a Bakhmut e attende una decisione sul rilascio di munizioni e armamenti nelle quantità richieste»

Kiev: liberati due chilometri di territorio a Bakhmut

Nei pressi di Bakhmut le Forze di difesa ucraine hanno liberato più di due chilometri di territorio dal controllo delle forze russe. Lo ha dichiarato Mykola Volokhov, comandante dell'unità di ricognizione "Terra" del gruppo tattico Azov, all'emittente ucraina Espresso TV. «Ora possiamo dire che le Forze di difesa hanno liberato più di 2 km di Bakhmut. Questo risultato è stato raggiunto dalla terza brigata d'assalto separata delle Forze armate dell'Ucraina che comprende l'unità "Terra"» ha dichiarato Volokhov. «Abbiamo ucciso un gran numero di russi e fatto prigionieri», ha concluso il comandante ucraino.

Parata della Vittoria: Putin seduto tra ex agenti del KGB e NKVD

Non erano due veterani della seconda guerra mondiale, bensì ex agenti delle polizie segrete del Kgb e l'Nkvd, i due anziani coperti di medaglie che sedevano ieri accanto al presidente russo Vladimir Putin alla parata della Vittoria. A quanto scrive il sito investigativo russo Agentsvo, rilanciato da Moscow Times e Ukrainska pravda, alla destra di Putin era seduto il 98enne Yuri Dvoikin.

Ex agente della polizia segreta dell'Nkvd, non ha combattuto nella Seconda Guerra Mondiale, ma nel 1944 fui inviato a Leopoli «per condurre operazioni per eliminare le reti clandestine nazionaliste nell' Ucraina orientale» Alla sinistra del presidente russo, era invece seduto l'88enne Gennady Zaitsev. Entrato nell'esercito nel 1953, passò sei anni dopo ai servizi d'intelligence del Kgb e nel 1968 partecipò alla repressione della primavera di Praga. Tradizionalmente Putin siede sempre alla parata fra veterani della Seconda guerra mondiale, il cui numero si riduce però ogni anno per motivi anagrafici. Questa volta gli ha sostituiti con veterani della repressione sovietica.

 

Unesco: con Soldin 12 giornalisti uccisi

Le direttrice generale dell'Unesco, Audrey Azoulay, ha condannato l'attacco in cui ha perso la vita ieri vicino a Bakhmut, in Ucraina, il giornalista della France Presse, Arman Soldin, e ha chiesto sia aperta un'inchiesta per appurare le circostanze della morte del giornalista. Soldin, come riferisce l'Unesco, è il dodicesimo giornalista ucciso in Ucraina dall'inizio della guerra. «Rinnovo il mio appello al rispetto del diritto internazionale umanitario - ha dichiarato la direttrice generale dell'Unesco - compresa la risoluzione 2222 del 2015 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sulla protezione dei giornalisti, dei professionisti dei media e del personale associato nei conflitti armati». Arman Soldin ha seguito il conflitto in Ucraina per la France-Presse fin dall'inizio della guerra. Secondo quanto riferito, è stato ucciso in un attacco missilistico a Chasiv Yar, vicino a Bakhmut, dove si trovava insieme a soldati ucraini.

Presidente Georgia: «Fine visti russi un'altra provocazione»

La presidente filo-occidentale della Georgia, Salome Zurabishvili, ha stigmatizzato oggi come «un'altra provocazione russa» il decreto firmato dal presidente Vladimir Putin che revoca l'obbligo di visto per i georgiani che si recano in Russia e permette la ripresa dei voli diretti delle compagnie russe verso la Georgia. Negli ultimi mesi la presidente si è più volte espressa contro un riavvicinamento tra Mosca e il governo di Tbilisi guidato dal partito Sogno Georgiano.

Mosca uscirà da trattato su armi convenzionali in Europa

Il presidente russo Vladimir Putin ha avviato le procedure parlamentari per uscire ufficialmente dal Trattato sulle forze convenzionali in Europa (Cfe), al quale Mosca ha già sospeso la sua partecipazione fin dal 2015. Lo riferiscono le agenzie russe. Il trattato era in vigore dal 1990 ed emendato nel 1997 dopo lo scioglimento dell'Unione Sovietica, ma i Paesi della Nato, lamenta Mosca, non hanno ratificato tali emendamenti.

Putin revoca limitazioni viaggi da e per Georgia

Un decreto del presidente russo Vladimir Putin ha abolito il regime dei visti per i cittadini della Georgia che intendono recarsi in Russia, ha cancellato la raccomandazione ai cittadini russi di non recarsi in Georgia e ha revocato il bando alle compagnie aeree russe dall'effettuare voli verso la Georgia. Lo riferiscono le agenzie russe.

Kiev: "Nella centrale di Zaporizhzhia i dipendenti non possono lasciare Enerhodar"

I soldati russi stanno impedendo ai dipendenti della centrale nucleare occupata di Zaporizhzhia di andare via dalla vicina città in prima linea di Enerhodar. Lo hanno riferito le forze armate ucraine. «A Enerhodar, gli occupanti russi hanno organizzato un'evacuazionè per i familiari dei dipendenti della centrale nucleare di Zaporizhzhia, ma i dipendenti stessi non sono autorizzati a lasciare la città», ha dichiarato in una nota lo stato maggiore delle forze armate ucraine.

 

 

Le autorità sostenute dalla Russia hanno ordinato l' evacuazione di migliaia di civili lungo il fronte meridionale. Enerhodar, dove vive la maggior parte del personale della centrale nucleare, è tra i 18 insediamenti i cui residenti sono stati evacuati durante il fine settimana. Gli sfollati sono stati trasferiti nelle città meridionali di Berdiansk e Kyrylivka, mentre altri sono stati portati nella regione russa di Rostov, hanno detto i militari ucraini.

Droni contro campo di addestramento russo: 14 militari feriti

La scorsa notte, un campo di addestramento militare nella regione di Voronezh in Russia è stato attaccato da due droni, 14 militari sono rimasti feriti. Lo riporta Ukrinform, citando il canale Telegram Baza.

 

 

«Due UAV pieni di esplosivo sono volati sul sito per le esercitazioni militari e sono esplosi. Almeno 14 militari sono rimasti feriti. Secondo i dati preliminari non ci sono morti», si legge nel messaggio.

Nato: "Serviranno più truppe. Sul tavolo i piani regionali"

«Oggi discuteremo dello sviluppo dei piani regionali. Si tratta di piani geograficamente specifici che descrivono come difenderemo i luoghi chiave e rilevanti della nostra alleanza contro le due minacce descritte nel Concetto Strategico e nella Strategia militare della Nato, ossia la Russia e i gruppi terroristici: i piani regionali richiederanno un Modulo Forze Nato migliorato per produrre più truppe ad alta prontezza in tutta l'alleanza». Lo ha detto il Presidente del Comitato militare della Nato, l'ammiraglio Rob Bauer, aprendo il Comitato militare nella sessione dei Capi di Stato Maggiore della Difesa, in corso a Bruxelles.

Nato: «Il Golia russo sta vacillando grazie a Kiev e aiuti»

«Le discussioni di oggi si concentreranno innanzitutto sulla guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina. La Russia è al 15esimo mese di quella che pensava sarebbe stata una guerra di 3 giorni. Golia sta vacillando. E questo perché Davide ha dimostrato un'immensa capacità di recupero e una brillantezza tattica, con il sostegno di 50 nazioni in tutto il mondo». Lo ha detto il Presidente del Comitato militare della Nato, l'ammiraglio Rob Bauer, aprendo il Comitato militare nella sessione dei Capi di Stato Maggiore della Difesa, in corso a Bruxelles.

Intelligence Gb: "La parata del 9 maggio non è come sembra"

La parata della vittoria sulla Piazza Rossa a Mosca ha evidenziato la portata delle sfide materiali e di comunicazione strategica che le forze armate e la leadership russa affrontano come conseguenza dell'invasione e della guerra che conducono in Ucraina da 15 mesi. A scriverne è oggi l'intelligence britannica, nel suo rapporto quotidiano, divulgato dalla Difesa di Londra. A sfilare sulla Piazza Rossa, si legge, sarebbero infatti state oltre 8mila unità, la maggior parte delle quali però appartenenti alle «forze ausiliarie, paramilitari e cadetti provenienti da istituti di formazione».

 

 

«Il solo personale appartenente a formazioni dispiegabili delle forze regolari era quello dei contingenti delle truppe ferroviarie e della polizia militare». E l'unico carro armato della parata era un T-34 vintage in forza ad 'un'unità cerimonialè«. »Nonostante le pesanti perdite in Ucraina - osserva il rapporto - la Russia avrebbe in verità potuto schierare più veicoli blindati, ma le autorità si sono probabilmente astenute dal farlo per evitare critiche interne su una presunta priorità assegnata alle parate rispetto alle operazioni di combattimento«

Ministro Kuleba: "Non è l'ultima controffensiva ucraina"

«Non pensate a questa controffensiva come all'ultima, perché non sappiamo cosa ne verrà fuori. Se riusciremo a liberare i nostri territori con questa controffensiva, allora alla fine direte, sì, è stata l'ultima, ma se no, allora significa che dobbiamo prepararci per la prossima controffensiva». A dichiararlo è stato il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, in un'intervista alla Bild. Ad una domanda su quali richieste avanzerebbe alla Germania, Kuleba risponde: «da un punto di vista tattico, ovviamente, si tratta di armi, perché per vincere la guerra servono armi, armi e ancora armi. La Germania ne ha molte, e molto dipende dalla Germania. Perché avete un'industria degli armamenti molto sviluppata, con Rheinmetall come una sorta di titano dell'industria degli armamenti in Europa e probabilmente nel mondo. Abbiamo bisogno di munizioni di artiglieria, soprattutto a lungo raggio. Abbiamo bisogno di veicoli corazzati, abbiamo bisogno di sistemi antiaerei, tutto questo è presente in Germania ed è stato fornito dalla Germania. E la Germania può offrire ancora di più».

Kiev: reggimento Azov avanza a Bakhmut

Il reggimento Azov dell'esercito ucraino sta avanzando a Bakhmut, la città dell'Ucraina orientale sotto assedio da mesi. Lo riferisce l'emittente pubblica Suspilne citando il comandante di Azov, secondo il quale «a Bakhmut i combattenti della terza brigata delle forze armate ucraine sono avanzati di 2,6 chilometri durante l'assalto alle posizioni russe negli ultimi due giorni e hanno sconfitto due compagnie della 72esima brigata della Federazione Russa».

Kuleba: «Medvedev dovrebbe bere meno vodka»

«Medvedev dovrebbe bere meno vodka prima di andare su Telegram». Così il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, commenta l'invito espresso pubblicamente dal vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo, Dmitry Medvedev, ad assassinare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. «Questo è tutto ciò che posso dire al riguardo», afferma, in un'intervista alla Bild. «Non credo valga la pena commentare», prosegue, osservando che Medvedev ricopre «un determinato ruolo nella modalità scelta per le comunicazioni strategiche della Russia». «Se i russi potessero uccidere il presidente Zelensky» - fa poi notare il capo della diplomazia di Kiev - «ci proverebbero sicuramente». E osserva: «Prendiamo decisioni rapide ed intelligenti e siamo migliori di quanto molti si aspettassero». Quanto ai rischi personali, Kuleba spiega di non considerarsi un obiettivo primario. Anche se «in alcuni luoghi, preferisco bere solo acqua in bottiglia che prima era sigillata».

Il Papa: preghiamo per la martoriata Ucraina

Il Papa, al termine dell'udienza generale, ha invitato a rivolgere preghiere alla Madonna, in questo mese di maggio a lei dedicato, in particolare per la pace nella «martoriata Ucraina». «Recitando il Rosario, ricordatevi soprattutto delle donne e dei bambini afflitti dalla guerra», ha chiesto il Papa.

Mosca: «Drone nemico abbattuto nella regione russa di Kursk»

«Un drone nemico» è stato abbattuto nella regione russa di Kursk, al confine con l'Ucraina, dalle forze di difesa aerea di Mosca. Lo ha scritto il governatore regionale, Roman Starovoyt, su Telegram affermando che «i detriti sono caduti sul villaggio di Tolmachevo. Nessuno è rimasto ferito», ma sono state danneggiati un gasdotto e una casa.

Gb pronta a inserire gruppo Wagner nella lista delle «organizzazione terroristiche»

La Gran Bretagna è pronta a inserire formalmente il gruppo di miliziani Wagner nella lista delle organizzazioni terroristiche, a fianco di al-Qaeda e dello Stato Islamico (Isis). Lo scrive il Times citando una fonte del governo britannico e parlando di una misura per esercitare ulteriore pressione nei confronti della Russia. La decisione sarebbe «imminente» e dovrebbe essere formalizzata nelle prossime settimane, aggiunge la fonte. Allo stesso modo i 331 deputati francesi hanno votato all'unanimità una risoluzione per chiedere all'Unione europea che il gruppo Wagner sia inserito nella sua lista di organizzazioni terroristiche. Queste misure renderebbero un reato penale appartenere al gruppo guidato da Yevgeny Prigozhin, partecipare alle sue riunioni, incoraggiarne il sostegno o portare il logo de gruppo in pubblico. Previste anche sanzioni finanziarie nei confronti del gruppo, che avrebbe quindi difficoltà a raccogliere fondi, prosegue il Times. La risoluzione votata dal Parlamento francese ha invece lo scopo di «rafforzare gli strumenti giuridici contro il gruppo Wagner. Aggiungerlo alla lista della Ue colpirebbe tutti gli stakeholder, le banche, che rendono possibile la sua attività», ha affermato Benjamin Haddad, deputato appartenente al partito del presidente Emmanuel Macron e uno degli autori del testo. La risoluzione non è vincolante ma invia «un messaggio politico e simbolico», ha affermato Haddad.

Usa: continueremo addestramento 2.000 soldati ucraini

Gli Stati Uniti continuano ad addestrare «un paio di migliaia» di soldati ucraini nel campo militare di Grafenwoehr, in Germania. Lo ha detto il portavoce del Pentagono, il generale Patrick Ryder. «Saremo in grado di mantenere tale supporto nell'addestrare gli ucraini fintanto che la domanda sarà presente», ha detto Ryder aggiungendo che i funzionari statunitensi continuano a discutere le esigenze tattiche e di combattimento con i partner ucraini. Secondo il portavoce del Pentagono, l'ulteriore addestramento dipenderà da quante unità le forze armate ucraine possono inviare all'estero per condurre le esercitazioni. Il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin ha annunciato alla fine di aprile che gli Stati Uniti inizieranno ad addestrare le forze ucraine sui carri armati Abrams di fabbricazione americana nelle prossime settimane.

Blinken: Kiev ha ciò di cui ha bisogno per riconquistare territori

Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha affermato di ritenere che l' Ucraina abbia le risorse di cui ha bisogno per riconquistare, attraverso una controffensiva, il territorio occupato dalla Russia. «Hanno ciò di cui hanno bisogno per continuare ad avere successo nel riconquistare il territorio che è stato preso con la forza dalla Russia negli ultimi 14 mesi», ha detto Blinken in una conferenza stampa congiunta con il ministro degli Esteri britannico James Cleverly. «Non è solo una questione di armi, ma di l'addestramento», ha aggiunto Blinken. «Dobbiamo essere sicuri che gli ucraini possano mantenere i sistemi che forniamo loro, ed è importante, ovviamente, che abbiano i piani giusti, ancora una volta, per avere successo».

Guerra in Ucraina, la diretta di oggi mercoledì 10 maggio.

Un altro giornalista caduto per raccontare l'orrore del conflitto in Ucraina. Il cronista e reporter d'immagini dell'agenzia France Presse, Arman Soldin, è stato ucciso oggi mentre si trovava sul fronte nell'est del Paese. Ad annunciarlo è stata la stessa agenzia di stampa francese, tra le tre più importanti al mondo, per cui Soldin lavorava come coordinatore video.

 

Il reporter di 32 anni è morto in un attacco sferrato con razzi Grad, hanno raccontato i colleghi della stessa France Presse che erano con lui, tutti illesi. Il bombardamento è avvenuto verso le 16.30 ora locale (le 15.30 in Italia) nei dintorni di Chasiv Yar, località vicino a Bakhmut, quotidianamente presa di mire dalle forze russe. I giornalisti dell'Afp, che vanno regolarmente nella zona epicentro dei combattimenti, si trovavano insieme ai militari ucraini quando si sono trovati nell'inferno di fuoco. «Tutta l'agenzia è devastata», ha dichiarato l'amministratore delegato della France Presse, Fabrice Fries, aggiungendo che la morte di Soldin «è un terribile richiamo sui rischi e i pericoli a cui sono confrontati i giornalisti nel quotidiano coprendo il conflitto in Ucraina». Il direttore dell'agenzia, Phil Chetwynd, ha reso omaggio alla memoria di un giornalista «coraggioso, creativo e tenace». Soldin era coordinatore video in Ucraina dal settembre 2022 e si recava molto spesso al fronte. Il primo maggio aveva pubblicato sul suo profilo Twitter un video di lui sotto a una pioggia di razzi: «Una delle peggiori esperienze vissute da quando sono in Ucraina - scrisse su Twitter -, con esplosioni a meno di cinquanta metri. Puro terrore». In un altro post Arman scriveva: «Un miracolo che nessuno sia stato colpito. Non stavamo andando in un 'luogo particolarmente pericolosò, ma molto probabilmente siamo stati individuati da un drone di osservazione russo, nonostante il meteo. I 30 secondi più lunghi della mia vita». Il giovane giornalista era stato tra i reporter della France Presse che avevano coperto i primi giorni dell'invasione russa dell' Ucraina nel 2022. «Era entusiasta, energico, coraggioso. Era un vero reporter di terreno, sempre pronto a partire, incluso nelle zone più difficili», lo ha ricordato la direttrice Europa delll'Afp, Christine Buhagiar. Reclutato a Roma nel 2015 come stagista, prima di raggiungere l'ufficio di corrispondenza di Londra lo stesso anno, Arman, di nazionalità francese e bosniaco di origini, era nato a Sarajevo. Sui social circola anche un video di lui e i suoi colleghi, nei giorni scorsi, quando hanno salvato un riccio malconcio finito all'interno di una trincea. È almeno l'undicesimo operatore dei media ad essere ucciso in Ucraina dall'inizio dell'invasione russa, il 24 febbraio 2022.

Ultimo aggiornamento: 11 Maggio, 07:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA