Borodyanka, centinaia di cadaveri sotto le macerie: civili sepolti vivi nelle cantine dei palazzi bombardati. Zelensky: «Peggio che a Bucha»

Venerdì 8 Aprile 2022
Si scava fra le macerie a Borodyanka

A Borodyanka mancano all'appello almeno 300 persone: donne, bambini, anziani, non militari - insomma - caduti in battaglia.

Da quando le truppe russe hanno lasciato la cittadina a pochi chilometri a nord ovest di Kiev, che prima dell'aggressione contava 12mila abitanti, si scava fra le macerie con la speranza, sempre più remota, di trovare qualche superstite. Gran parte degli edifici sono in rovina, distrutti da colpi d'artiglieria, missili terra-terra, razzi katiuscia e bombe d'aereo già nei primi giorni dell'aggresione, dalle 26 al 28 febbraio. Uno schieramento di forze abnorme, una potenza di fuoco inversamente proporzionale al numero di obbiettivi militari in quell'area. Chi non era riuscito a scappare si era rifugiato nelle cantine, poi sepolte dalle macerie dei palazzi centrati dalle bombe. Una fine terribile per centinaia di persone sepolte vive in quei rifugi improvvisati. I palazzi sono stati bersagliati con granate e missili anche quando era chiaro che i soldati russi non avrebbero più incontrato alcuna opposizione.

Indispettito dalla resistenza ucraina, l'esercito di Mosca aveva usato il pugno di ferro per conquistare Borodyanka nel tantativo di coprirsi le spalle prima dell'assalto finale alla vicina capitale. Ma poi i piani sono cambiati: carri armati e truppe sono rientrate nell'amica Bielorussia per riorganizzarsi e rischierarsi in Ucraina, ma molto più a Est.

Radere al suolo la cittadina e uccidere tanti civili si è rivelato così ancora più crudele, tanto che il.presidente Zelensky  ha detto che la situazione a Borodyanka, è «molto più orribile» che a Bucha.

E dopo le immagini satellitari pubblicate dal New York Times, il media indipendente russo Meduza ha diffuso un video ripreso da un drone che dimostra che i civili a Bucha sono stati uccisi durante l'occupazione russa della città ucraina. Le immagini, messe a confronto con il video girato sul terreno dopo il ritiro dell'esercito russo, mostrano che la posizione dei corpi coincide.

 

Mosca ha sempre negato essere responsabile dell'eccidio, denunciandolo come una «provocazione» fabbricata ad arte dalle autorità di Kiev. Sul terreno militare, d'altra parte, gli analisti della Difesa americana e britannica coincidono nel valutare che le forze russe si sono ritirate dalla regione di Kiev perché hanno rinunciato a conquistare la capitale ucraina. Secondo il segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin, «Putin pensava che avrebbe potuto conquistare molto rapidamente l'Ucraina e catturare molto rapidamente questa capitale. Si era sbagliato», 

Cerimonia a Bucha

Intanto a Bucha è stata celebrata una funzione commemorativa sulle fosse comuni in cui sono stati trovati i cadaveri dei civili uccisi dai russi.

A presiederla monsignor Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore di Kiev e capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, che ha reso visita alle città di Irpin, Bucha e Gostomel liberate dall'occupazione russa. Ad Irpin, l'arcivescovo ha visitato la Chiesa della Natività della Beata Vergine e a Bucha - si legge sul sito della Chiesa greco-cattolica - ha pregato su una delle fosse comuni in memoria «di tutti gli innocenti uccisi dagli occupanti». «Ô molto difficile parlare. Il loro sangue chiama da qui, da questa terra, al cielo. E il cuore cristiano deve udire il grido di questo sangue». «Siamo venuti qui per pregare per la loro pace eterna», ha detto mons. Shevchuk dopo la messa esequiale a Bucha, aggiungendo che è importante che non solo l'Ucraina ma il mondo intero provino questo dolore. Il primate greco-cattolico ha sottolineato che «se questo peccato non è condannato, se questo crimine non è denunciato, può essere ripetuto». «Ognuno di noi potrebbe essere in questa fossa comune», ha detto. «Possa il Signore Dio far riposare le anime dei suoi servi innocenti uccisi, possa salvare vite umane, possa proteggere l'Ucraina da quei criminali che sono venuti per uccidere, saccheggiare e distruggere. Memoria eterna agli innocenti uccisi!», ha aggiunto. Il comunicato ricorda che dopo la liberazione dall'occupazione russa, centinaia di corpi di civili torturati e dozzine di fosse comuni sono stati trovati in molte città intorno a Kiev, tra cui Irpen, Bucha, Gostomel, Motyzhyn e Borodyanka. Nella sola Bucha, secondo il sindaco Anatoliy Fedoruk, quasi 300 persone sono state sepolte in fosse comuni e dozzine di cadaveri giacevano nelle strade in rovina della città, alcuni con le mani legate.

Ultimo aggiornamento: 19:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA