Guerra Ucraina, jet da combattimento e armi a lungo raggio: le richieste di Zelensky all'Ue (e i motivi del viaggio a Bruxelles)

Il presidente ucraino «ritiene che aerei da combattimento e missili a lungo raggio costituirebbero un importante complemento ai carri armati Leopard 2 recentemente promessi dai Paesi occidentali»

Giovedì 9 Febbraio 2023 di Andrea Bulleri
Il leader ucraino a Bruxelles per far fronte alla nuova possibile offensiva russa

Aerei da combattimento e armi pesanti a lungo raggio. Nella lista di richieste che Volodymyr Zelensky consegnerà oggi ai leader europei (già anticipata ieri al premier inglese Sunak, al cancelliere tedesco Scholz e al presidente francese Macron), sono questi i due punti principali dell'elenco. Il leader ucraino è arrivato ieri in tarda serata a Parigi, per una cena organizzata dall'Eliseo all'ultimo minuto con Macron e Scholz, dopo essersi fermato a Londra.

Dove ha lanciato un appello alla Gran Bretagna e «al mondo» per fornire aerei caccia all'Ucraina. 

Ucraina, Zelensky chiede a Macron e Scholz aerei da combattimento

Ed è lo stesso appello che Zelensky ha rivolto agli altri partner europei. Secondo la Bbc, infatti, il presidente ucraino «ritiene che aerei da combattimento e missili a lungo raggio costituirebbero un importante complemento ai carri armati Leopard 2 recentemente promessi dai Paesi occidentali». Uno strumento fondamentale insomma, per proteggere Kiev dalla possibile nuova offensiva russa prevista per la fine di febbraio, nel primo anniversario dall'invasione. 

La risposta Ue

«Prima l'Ucraina ottiene armi pesanti a lungo raggio, prima i nostri piloti ottengono aerei, prima finirà questa aggressione russa e potremo tornare alla pace in Europa», la linea di Kiev. Resta da capire se gli alleati dell'Ue siano pronti a rispondere di sì. Secondo i retroscena della stampa estera, nella cena di ieri sera sia Macron che Scholz non avrebbero fornito risposte definitive. «Stiamo con l'Ucraina. Con fermezza. E con la determinazione di accompagnarlo verso la vittoria e il ripristino dei suoi legittimi diritti», ha dichiarato Emmanuel Macron, citato da Le Temps. E ancora: «Continueremo lo sforzo in termini di consegne di mezzi di difesa». 

Più esplicita sarebbe stata la risposta del britannico Sunak: Londra avrebbe infatti assicurato a Kiev che i carri armati Challenger 2 arriveranno nel giro di poche settimane, oltre ad annunciare l'invio di armi a lunga gittata. E poi Sunak avrebbe messo sul piatto un piano di addestramento per insegnare ai piloti ucraini a condurre gli aerei da combattimento in uso ai Paesi Nato, passo che potrebbe preludere a una vera e propria fornitura di jet militari.

La posizione italiana

Al Consiglio europeo di Bruxelles, tuttavia, la risposta potrebbe non essere altrettanto netta, per Zelensky. Da parte italiana, ieri sul tema è intervenuto il ministro degli Esteri Antonio Tajani: «Spetta a ogni Paese decidere, noi non mandiamo altre armi se non quelle che servono all'Ucraina per difendere il proprio territorio». Posizione che pare essere condivisa da Berlino e Parigi. E che dunque rende imporbabile pensare a un sì nell'immediato all'invio di aerei da combattimento e armi a lunga gittata. 

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Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 08:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA