IL CONFLITTO

Guerra in Ucraina, Zelensky: «cambiamo il nome della Russia in Moscovia». Prigozhin: «Siamo a un chilometro dal centro»

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Sabato 11 Marzo 2023

Lituania e Polonia collaborano per invio armi all'Ucraina

Lituania e Polonia intendono rafforzare ulteriormente la cooperazione bilaterale al fine di coordinare l'aiuto all' Ucraina.

Lo hanno affermato il presidente lituano, Gitanas Nausėda, e il presidente del Parlamento polacco, Elżbieta Witek, dopo un incontro a Vilnius. Il capo di stato lituano ha osservato che «la Russia si sta preparando a una guerra lunga e logorante» e proprio per questa ragione risulta fondamentale garantire all' Ucraina un flusso continuo di aiuti economici, militari e umanitari. I due politici hanno inoltre sottolineato che entrambi i Paesi sosterranno le iniziative dell' Ucraina presso le Nazioni Unite per favorire l'istituzione di un tribunale speciale per i crimini di aggressione.

Missili su infrastrutture nella regione di Zaporizhzhia

Le forze russe hanno lanciato un attacco missilistico nella regione di Zaporizhzhia e ci sono indicazioni che un'infrastruttura considerata cruciale nell'area potrebbe essere stata colpita. Lo segnala l'amministrazione militare regionale di Zaporizhzhia su Telegram, stando a quanto riferisce Ukrinform. In particolare si ipotizza che missili S-300 siano stati lanciati contro le infrastrutture della regione e adesso i servizi competenti stanno lavorando sul posto. I residenti locali hanno sentito forti esplosioni, seguite dalle sirene che segnalano il pericolo di raid aerei.

Prigozhin: "Siamo a quasi un chilometro dal centro di Bakhmut"

Il fondatore del gruppo di mercenari Wagner, Yevgeny Prigozhin, ha affermato che le forze russe si trovano a 1,2 chilometri dal centro amministrativo di Bakhmut. Lo riporta la Tass. «Si tratta di un edificio di cinque piani da cui proviene il fumo - l'edificio dell'amministrazione comunale, il centro amministrativo della città. Ô a un chilometro e duecento metri di distanza», ha detto Prigozhin che ha pubblicato un video sul canale Telegram del suo servizio stampa.

Analista britannico: "30mila russi morti per conquistare Bakhmut"

Sarebbero più di 30 mila i soldati russi morti nel tentativo di prendere Bakhmut secondo Philip Ingram, ex colonnello dell'intelligence militare britannica e ora analista militare, intervistato da Sky News Uk. Ingram ha aggiunto che Bakhmut è un «piccola e insignificante» città su un fronte di 1.200 chilometri. «I russi lo vedono come un trampolino di lancio per andare in altre città, Kramatorsk e Sloviansk, e quindi avanzare per cercare di prendere il resto del Donbass» ha aggiunto l'ex colonnello.

Papa: voglio andare a Kiev, ma a condizioni di andare anche a Mosca

«Sono disposto ad andare a Kiev. Voglio andare a Kiev. Ma a condizione di andare a Mosca. Vado in entrambi i posti o in nessuno dei due». Lo afferma papa Francesco in un'intervista per il suo decennale di pontificato rilasciata al quotidiano argentino La Nacìon. Rispondendo alle domande della giornalista Elisabetta Piqué, il Pontefice dice di ritenere che andare a Mosca «non è impossibile». «Non sto dicendo che sia possibile. Non è impossibile - spiega -. Speriamo di poterlo fare, eh. Occhio, non c'è nessuna promessa, niente. Non ho chiuso quella porta». Francesco risponde anche sul fatto di aver parlato di Putin, in altre interviste, come di «una persona colta». «Ô colto - ribadisce -. Ô venuto a trovarmi qui tre volte come capo di Stato e puoi avere una conversazione di alto livello con lui. Ô colto. Abbiamo parlato di letteratura una volta. Un uomo che non solo parla russo, parla perfettamente tedesco, parla inglese. Ô colto. Una cultura è qualcosa che si acquisisce, non è una professione morale. Sono due cose differenti». Francesco ricorda anche che il secondo giorno dopo l'invasione dell' Ucraina «sono andato in Ambasciata, mi sono offerto di andare in Russia. Il ministro Lavrov mi ha risposto dicendo che mi ringraziava tanto, che ne tenevano conto ma per il momento ovviamente non era il caso. Ora, in questo momento, il Vaticano sta facendo qualcosa di più diplomatico per vedere se si può ottenere qualcosa». Alla domanda se esista un «piano di pace» dal Vaticano, visto che Leonid Sevastianov, presidente dell'Unione Mondiale dei Vecchi Credenti, sposato con un soprano yazida, amico di Putin e Kirill, ne parla, Francesco ammette di essere in corrispondenza con Sevastianov, ma spiega: «Non un piano di pace, c'è un servizio di pace, che, a discrezione... ma ci sono diversi capi di Stato che sono interessati, giusto?». E in che cosa consista questo «servizio di pace», «un desiderio di servire la pace - replica -. Ad esempio in India, Modi è molto preoccupato. E Modi è un uomo equilibrato che sa chiamare perfettamente al dialogo con entrambi. Un esempio. Ci sono altri capi di Stato. E sottobanco si lavora. Il mio rapporto con l'ambasciatore russo qui è eccellente. Un uomo le cui credenziali ho ricevuto sette anni fa... Beh, ora cambia, giusto? Figlio di madre ucraina, padre russo, conosce bene il conflitto. Ô un uomo molto serio e professionale, puoi parlare. E mentre puoi parlare, andiamo avanti». E se sia credibile un incontro in Vaticano tra Zelensky e Putin, «detto così, Zelensky e Putin, non lo so. Ma è plausibile un incontro mondiale dei delegati mondiali su questo - afferma il Papa -. C'è anche un gruppo israeliano che sta lavorando su questo. Diversi che probabilmente si uniscono e possono fare qualcosa, giusto? Il Vaticano funziona»

Zelensky: cambiamo il nome della Russia in Moscovia

Il presidente ucraino Volodymyr Zelesnky sta valutando la possibilità di cambiare il nome della Russia, trasformandolo in 'Moscovià, secondo quanto riportato da Ukrainska Pravda. L'idea arriva da una petizione online che ha già raggiunto 25 mila firme e che spiega come «questo nome era usato nelle lingue europee e in alcune lingue asiatiche», aggiungendo che «molte mappe storiche dei secoli XVI-XIX, realizzate in Europa prima e dopo la ridenominazione del regno di Mosca nell'Impero panrusso, presentavano anche questo nome». «La questione sollevata nella petizione richiede un'attenta considerazione sia sul piano del contesto storico e culturale, sia tenendo conto delle possibili conseguenze legali internazionali», ha aggiunto Zelensky che ha incaricato il primo ministro Denys Shmygal di seguire il caso. A stretto giro è arrivata la risposta di Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri, che su Telegram ha parlato di ennesima dimostrazione della campagna 'anti-russà in atto in Ucraina. Secondo Ria Novosti, anche il vicepresidente della Duma di Stato russa, Boris Chernyshov, ha commentato la petizione sostenendo che «iniziative del genere possono essere trattate solo con un sorriso».

Kiev: Mosca ha perso già 158mila soldati

La Russia ha già perso circa 158mila soldati in Ucraina. A dichiararlo su Facebook è lo stato maggiore delle forze armate di Kiev, citato da Ukrinform. Tra il 24 febbraio 2022 e l'11 marzo 2023, tra le perdite subite in combattimento dai russi figuravano anche - secondo la stessa fonte - 3.458 carri armati, 6.762 veicoli corazzati da combattimento, 2.483 sistemi di artiglieria, 493 razzi antiaerei a lancio multiplo, 257 sistemi antiaerei, 304 velivoli, 289 elicotteri, 5.344 automezzi e serbatoi carburante, 18 navi/navi da guerra, 2.108 droni. Inoltre sono stati abbattuti 907 missili da crociera.

Due morti nel Donetsk

Due persone sono rimaste uccise ieri nel villaggio di Krasnohorivka nel Donetsk, la regione dell'Ucraina orientale teatro dei combattimenti più intensi tra le forze di Mosca e quelle di Kiev. Lo riferisce il governatore dell'oblast di Donetsk, Pavlo Kyrylenko, citato da Kyiv Independent. Secondo il governatore, 14 persone sono rimaste ferite nella regione nelle ultime 24 ore.

Zelensky: «Non siamo coinvolti nel sabotaggio a Nord Stream»

L'Ucraina non è coinvolta nelle esplosioni al gasdotto Nord Stream. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in una conferenza stampa congiunta con la premier finlandese Sanna Marin a Kiev. «Gli ucraini sicuramente non l'hanno fatto. E questa è la cosa più importante», ha affermato, citato dalla tv ucraina pubblica Suspilne. Secondo il presidente ucraino, le informazioni sul presunto collegamento tra Kiev con gli attacchi del Nord Stream vengono diffuse per rallentare gli aiuti occidentali all'Ucraina. «Penso che sia molto pericoloso che alcuni media indipendenti, che ho sempre trattato con grande rispetto, prendano tali misure. Penso che sia sbagliato, fa solo il gioco della Russia», ha dichiarato Zelensky.

A seguito dell'invasione russa in Ucraina sono stati causati danni all'ambiente per circa 50 miliardi di euro. È quanto emerso - come riporta Ukrinform - a Kharkiv durante una riunione del Comitato della Verkhovna Rada per la politica ambientale e la gestione della natura. «Contiamo ogni albero distrutto.

E ogni grivna che la Federazione Russa ci pagherà per quello che hanno fatto. Ogni giorno continuiamo a registrare nuovi danni e distruzione. Secondo stime preliminari, il danno totale all'ambiente è già di oltre 2 trilioni di grivne: include l'inquinamento del suolo, l'inquinamento atmosferico, le foreste bruciate e gli edifici distrutti. La Russia sta provocando una crisi climatica, una crisi nucleare, una crisi umanitaria», ha affermato il primo viceministro dell'Ambiente e delle risorse naturali ucraino, Ruslan Grechanyk. Oleksandr Filchakov, capo dell'ufficio del procuratore regionale di Kharkiv, ha aggiunto: «Registriamo e analizziamo tutti i crimini nel campo dell'ecologia, attacchi a strutture industriali, depositi di petrolio».

Ultimo aggiornamento: 12 Marzo, 08:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA