Guerra dei fondali, l'allarme Nato: «Mosca potrebbe attaccare infrastrutture sottomarine»

​Il nuovo capitolo della guerra tra Russia e Ucraina potrebbe diventare lo scontro sottomarino e il livello d'allerta è altissimo: il timore della Nato è che Mosca abbia già minato le infrastrutture sottomarine critiche dell'Europa e potrebbe sabotarle per punire le nazioni che hanno deciso di sostenere Kiev

Giovedì 4 Maggio 2023
Guerra dei fondali, l'allarme Nato: «Mosca potrebbe attaccare infrastrutture sottomarine»

Il nuovo capitolo della guerra tra Russia e Ucraina potrebbe diventare lo scontro sottomarino e il livello d'allerta della Nato è altissimo: il timore è che Mosca abbia già minato le infrastrutture sottomarine critiche dell'Europa e potrebbe sabotarle per punire le nazioni occidentali che hanno deciso di sostenere Kiev.

Michael Peterson, direttore del Russia Maritime Studies Institute, ha dichiarato a Newsweek che i potenziali attacchi alle infrastrutture critiche sottomarine in tutto il mondo rappresentano una «minaccia legittima e seria. La Russia per almeno un decennio ha sviluppato capacità di guerra dei fondali marini molto significative».

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L'arsenale

Nella guerra dei fondali, la Russia schiera il Direttorato principale della ricerca sottomarina, noto anche con l’acronimo “Gugi”, o come Unità militare 40056. Per questo motivo la Nato sta cercando di aumentare gli sforzi per proteggere tubi e cavi sottomarini, soprattutto da quando nel settembre dello scorso anno c'è stato l'attacco al gasdotto Nord Stream. Da quel momento le minacce a cavi e oleodotti sottomarini sono finite al centro dell'attenzione pubblica: l'alleanza è così preoccupata per il rischio di interruzione energetica che ha istituito la Critical Undersea Infrastructure Coordination Cell, per monitorare lo spionaggio russo.

 

 

I controlli

I controlli si sono intensificati dopo che la Russia ha accusato l'Ucraina di un fallito attentato contro il presidente Vladimir Putin, circostanza negata da Kiev. Il capo dell'intelligence della Nato, David Cattler, ha dichiarato: «Ci sono crescenti preoccupazioni che la Russia possa prendere di mira cavi sottomarini e altre infrastrutture critiche nel tentativo di interrompere la vita occidentale, per mettere in difficoltà le nazioni che stanno supportando l'Ucraina». E ancora: «La Russia sta mappando attivamente le infrastrutture critiche alleate sia a terra che sul fondo del mare». Cattler ha aggiunto: «Complessivamente, questi cavi e queste infrastrutture garantiscono transazioni finanziarie per un valore stimato di 10 trilioni di dollari ogni giorno e trasportano informazioni altamente classificate». E Mosca si rende conto dell'enorme vantaggio di poter minacciare la sicurezza e il funzionamento di connessioni Internet, energia e sistemi finanziari occidentali.

I sospetti

«Da qualche parte a Mosca ci sono persone sedute che pensano al modo migliore per far saltare in aria le nostre condutture, o tagliare i nostri cavi - ha aggiunto Cattler - il nostro compito è rendere questo uno sforzo costoso e futile». Individuare i responsaili di un attacco di questo tipo, inoltre, è complicato. Basti pensare che non sono ancora state chiarite le dinamiche del danneggiamento del gasdotto Nord Stream, anche se un convoglio di sei navi russe è stato avvistato vicino all'infrastruttura pochi giorni prima dei fatti. Un giornale danese ha scritto che una nave russa della flotta militare, la SS-750, è stata fotografata nel Mar Baltico quattro giorni prima delle esplosioni. L'SS-750 ha un mini-sottomarino, chiamato AS-26, che può raggiungere una profondità di 262 piedi (80 metri) e trasportare carichi fino a 50 kg. 

Ultimo aggiornamento: 5 Agosto, 16:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA