Cina-Taiwan, 2.200 marines Usa invito nel nord Australia. È la prima volta, l'ira di Pechino

Mercoledì 16 Marzo 2022 di Francesco Padoa
Cina-Taiwan, 2.200 marines Usa invito nel nord Australia. È la prima volta, l'ira di Pechino

La guerra scatenata dalla Russia in Ucraina comincia ad allargare i propri effetti ad altri territori mondiali e molti Paesi si preparano all'eventualità che il conflitto si estenda del mondo.

Anche in Italia è stato allertato l'esercito come si evince dalla circolare dello Stato maggiore dell’Esercito: le truppe italiane devono essere pronte a combattere. Gli Usa sono pronti da settimane, forse da sempre. E proprio in questi giorni migliaia di soldati americani addestrati all'uso di sistemi missilistici terra-aria, razzi di artiglieria ad alta mobilità e velivoli senza pilota sono diretti in Australia mentre crescono le tensioni con la Cina. I marines statunitensi, circa 2.200 militari uomini e donne, saranno di base nel Nord australiano.

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Tensione alle stelle

Perché purtroppo anche in quella area del mondo la tensione sale, per ora a parole. La Cina esprime «profonda preoccupazione» e «ferma opposizione» alle «parole e alle azioni sbagliate» degli Stati Uniti sulla questione di Taiwan, avvertendo che «qualsiasi tentativo di condonare e sostenere le forze separatiste» dell'isola «non avrà mai successo». Il capo della diplomazia del Partito comunista Yang Jiechi, nell'incontro di Roma con il consigliere per la Sicurezza nazionale americano Jake Sullivan, ha «chiesto agli Stati Unti di riconoscere l'elevata sensibilità della questione di Taiwan, rispettando il principio della “Unica Cina”. Da anni il presidente Xi Jinping promette di "riunificare" Taiwan con la Cina nel prossimo futuro e già nel 2019 aveva paventato l'uso della forza se necessario.

La "distrazione" ucraina

Già nello scorso settembre, appena un giorno dopo aver firmato uno storico patto di difesa con Regno Unito e Stati Uniti, il ministro della Difesa australiana Peter Dutton aveva ammesso che la guerra con la Cina per Taiwan è una possibilità e aveva avvertito che il suo Paese dovrebbe iniziare a prepararsi. E pochi giorni fa Dutton ha ribadito che Pechino potrebbe cercare di annettere Taiwan mentre il mondo è preoccupato per l'invasione russa dell'Ucraina.  Il ministro della Difesa ha preso di mira direttamente la Cina, affermando che i capi del Partito comunista potrebbero cercare di utilizzare la copertura del conflitto in Ucraina come «un'utile distrazione e un'opportunità per i propri atti di aggressione e coercizione». Contemporaneamente Joe Biden ha promesso di difendere l'isola in caso di attacco. E così gli Stati Uniti si preparano. Il dispiegamento marittimo statunitense integrerà il programma di cooperazione aerea rafforzata tra la Royal Australian Air Force e la United States Air Force.

Marines già a Darwin, in Australia

Sono già circa 1.000 i marines sbarcati a Darwin – gli altri arriveranno nei prossimi mesi - e si addestreranno in loco per essere in grado di rispondere alle crisi nella regione. Saranno pronti per essere impiegati, in caso di necessità, oltre che in eventuali operazioni militari, anche per l'assistenza umanitaria e le missioni di evacuazione e il rafforzamento delle ambasciate statunitensi. La posizione di Darwin, a Sud di oltre una dozzina di paesi asiatici e di alcune delle rotte marittime più trafficate del mondo, lo rende un punto di partenza strategico. L'addestramento includerà esercitazioni militari per migliorare la coesione tra le forze australiane e statunitensi e quelle di altri alleati regionali. Il colonnello Christopher Steele, comandante del Corpo dei Marines Usa a Darwin, ha affermato che i marines californiani sono entusiasti di contribuire alla sicurezza regionale.

«La minaccia cinese»

In un discorso allo United States Studies Center, Dutton ha rivelato «segni inquietanti» derivati da un'alleanza cinese-russa, dicendo che l'Australia e gli Stati Uniti si sarebbero fatti avanti per plasmare l'area Indo-Pacifica attorno a interessi reciproci. «L'Australia e gli Stati Uniti sono al passo con il nostro impegno per la stabilità regionale. La minaccia proviene principalmente da Pechino, che ha le sue ambizioni territoriali dichiarate apertamente e che ha recentemente avviato una partnership cooperativa "senza limiti" con il Cremlino», ha affermato Dutton. Per contrastare la crescente aggressione di Pechino nella regione, Stati Uniti, Australia e Regno Unito hanno annunciato il patto Aukus che vedrà Canberra rafforzare il proprio armamento con sottomarini a propulsione nucleare, grazie anche all'invio dagli Usa di otto unità. La mossa ha indignato la superpotenza comunista e i media controllati dallo stato hanno avvertito che la mossa potrebbe far diventare l'Australia obiettivo di attacchi nucleari. Il portavoce della Difesa del partito laburista australiano, Brendan O'Connor, ha detto che si cercherà di preservare l'importanza strategica di Taiwan, che la Cina considera un suo territorio e non una nazione indipendente.

Attacchi informatici

Dutton ha inoltre avvertito della possibilità che l'Australia venga presa di mira da un'escalation di attacchi informatici, a seguito del suo sostegno all'Ucraina di fronte all'invasione russa. "Il Cremlino ha cercato a lungo di armare Internet come mezzo per condurre una forma di guerra asimmetrica nell'era post-sovietica", ha affermato. Dutton ha anche definito l'invasione russa un "disastro senza precedenti". “Un Occidente unito era l'unica cosa che si frapponeva tra "la libertà e l'abisso. Oggi è il popolo ucraino che lotta per difendere le proprie libertà contro l'estinzione. Se il presidente Putin avrà successo, tutte le nazioni libere dovranno affrontare un domani più oscuro".

Ultimo aggiornamento: 18:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA