Putin perde un'altra punta di diamante del suo esercito. La spia russa Alexey Glushchak è rimasta uccisa in un'operazione "top secret" in Ucraina, portando a 12 il numero totale di comandanti di Mosca caduti sul campo dall'inizio dell'invasione.
Glushchak, morto a Mariupol
La notizia del decesso di Glushchak è stata diffusa direttamente dalle agenzie russe che, tuttavia, non ha svelato i dettagli. «A causa della stretta segretezza dell'operazione militare, le circostanze della morte dell'eroe del Tyumen non sono state rivelate», si legge in una nota. Secondo quanto riporta il DailyMail il giorno della morte l'ufficiale aveva parlato sia con la moglie che con la madre in Russia in occasione della festa della donna. Ma lo stesso giorno, in serata, entrambe sono state informate che era stato ucciso.
L'esercito di Putin perde pezzi
Sempre da Mosca è stata rivelata la morte di altri due ufficiali dell'intelligence, del reparto paracadutisti d'élite. Il primo, Georgy Dudorov, era vice comandante della compagnia di ricognizione per il 137° reggimento della 106esima divisione aviotrasportata delle guardie di Tula. Il secondo, Aleksey Aleshko, era diplomato alla prestigiosa Ryazan Guards Higher Airborne School. Nei giorni scorsi l'esercito di Putin aveva già perso diversi generali, tra cui Andrey Kolesnikov, Vitaly Gerasimov e Andrei Sukhovetsky.