Nord Stream: l'impatto delle perdite di gas sul clima e sull'ambiente marino

Una prima stima basata sui dati disponibili ha stabilito che, nelle ore immediatamente successive alle fughe di gas, i gasdotti hanno rilasciato più di 500 tonnellate di metano ogni ora

Venerdì 30 Settembre 2022 di Giorgia Crolace
Nord Stream

Mentre il gas continua a fuoriuscire dalle tubature e «una grande nuvola» con livelli record di metano sta sorvolando la Svezia e la Norvegia, gli esperti iniziano a valutare i danni ambientali causati dalle perdite dai gasdotti Nord Stream. Anche se ancora non ci sono stime precise, il gas naturale, composto per oltre il 90 per cento da metano, è un gas serra ossia uno dei gas maggiormente responsabili del cambiamento climatico.

E questo significa che quello che abbiamo di fronte potrebbe rivelarsi un enorme disastro ambientale.

Nord Stream, grande nuvola di metano sopra Norvegia e Svezia

I rischi per fauna e flora acquatica

Donato Romano, ricercatore dell'Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, esperto di ecosistemi bio-ibridi e impiego di tecnologie nei sistemi naturali, ha spiegato all'AdnKronos che «un evento del genere avrà sicuramente impatti sull'ecosistema, a livello locale, ma in maniera più diffusa sull'intera biosfera». L'esperto ha inoltre aggiunto: «Escluderei danni agli ecosistemi acquatici “underwater”, quindi a
fauna e flora acquatiche e, in generale, al bioma presente in quegli ambienti, perché il gas metano ha una solubilità in acqua relativamente bassa e tende a volatilizzarsi presto nell'atmosfera». Il metano, risalendo in superficie, finisce per disperdersi nell'aria e questo potrebbe creare problemi «agli animali che sorvolano quella zona perché si troveranno a inalare questa elevata densità di gas in quel volume d'aria, intossicandosi. Ma quello che preoccupa di più, è l'effetto indiretto della fuga di gas dovuto al suo potenziale di riscaldamento globale».

Quest'ultimo è un indice usato come parametro per misurare gli effetti che diverse sostanze e diversi gas possono avere sull'effetto serra: il potenziale di riscaldamento globale del metano è decisamente superiore a quello dell'anidride carbonica. Le perdite dai gasdotti Nord Stream apporteranno nell'atmosfera livelli importanti di metano e questo potrebbe avere un impatto ambientale importante.

Le quantità di metano disperse nell'atmosfera

Come riporta Politico, Kristoffer Böttzauw, direttore dell'Agenzia danese per l'energia, ha spiegato che le perdite equivarrebbero a circa 14 milioni di tonnellate di CO2, il 32% delle emissioni annuali della Danimarca. L'Agenzia federale dell'ambiente tedesca ha invece stimato che le perdite causeranno l'emissione di circa 7,5 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti all'1% delle emissioni annuali della Germania. L'Agenzia ha inoltre segnalato che non sono presenti meccanismi di chiusura delle condutture e questo significa che le perdite di gas non si arresteranno fino a quando quello presente nei gasdotti non sarà esaurito.

Ancora non ci sono quindi dati precisi sulla quantità di gas che sta fuoriuscendo dai gasdotti, né sulla sua temperatura. E non abbiamo informazioni dettagliate sulla quantità di metano che verrà ossidato dai batteri metanotrofici prima che arrivi in superficie. Il governo danese ha stimato che nelle due condutture ci fossero 778 milioni di metri cubi di metano, circa 400.000 tonnellate. «È una massa colossale di gas, in bolle davvero grandi», ha detto al quotidiano britannico Guardian il ricercatore Grant Allen della Manchester University, aggiungendo: «Se hai piccole fonti di gas, la natura ti aiuta, digerendolo in CO2. Ma con una perdita così grande, il metano non avrà tempo di essere attenuato dalla natura. E una porzione significativa sarà dispersa nell'atmosfera».

Come ha spiegato a Reuters Jean-Francois Gauthier, vicepresidente di GHGSat, un’azienda canadese che si occupa del monitoraggio delle emissioni di gas serra mediante telerilevamento, una prima stima basata sui dati disponibili, suggerisce che nelle ore immediatamente successive alle fughe di gas, i gasdotti abbiano rilasciato più di 500 tonnellate di metano ogni ora.

Intanto, in una lettera congiunta al Consiglio di sicurezza dell'Onu, Danimarca e Svezia affermano che le esplosioni che hanno causato le perdite di gas da Nord Stream 1 e 2 potrebbero essere dovute alla detonazione di «diverse centinaia di chili di esplosivo». Nella lettera, i due Paesi esprimono preoccupazione per le possibili conseguenze delle perdite di gas per l'ambiente marino e il clima.

© RIPRODUZIONE RISERVATA