Mosca, droni ucraini sulla Rublyovka: è il quartiere esclusivo dei vip (dove abita Putin)

I droni hanno colpito la "Beverly Hills" moscovita. Ecco la sua storia

Martedì 30 Maggio 2023 di Lorenzo Bonuomo
Mosca, droni ucraini sulla Rublyovka: è il quartiere esclusivo dei vip (dove abita Putin)

I droni hanno di nuovo seminato il panico a Mosca.

La capitale russa è stata attaccata per la seconda volta, nel giro di un mese, da una serie areomobili a pilotaggio remoto, "forse 32", secondo le indiscrezioni. Molti sono stati abbattuti dai sistemi di difesa area del Cremlino, ma tre edifici sono stati colpiti, tra cui un condominio da cui sono state evacuate 300 persone. 

Ma soprattutto, almeno tre droni hanno sorvolato il quartiere della Rublyovka. Fatto che attribuisce all'attacco odierno un'enorme sigificato simbolico: si tratta di una zona residenziale esclusiva, situata alle porte della città, che ospita (tra le altre) la tenuta di Novo-Ogarevo, il "bunker dorato" in cui il presidente Vladimir Putin trascorre buona parte del suo tempo, tra vita privata e impegni lavorativi. Nella stessa zona si trova anche l'abitazione di Dmitry Medevedv, vicepresidente del consiglio di sicurezza russo, e quelle di una lunga serie di oligarchi di Mosca. In altre parole, è come la "Beverly Hills" di Los Angeles. 

«Mi sono svegliato alle 6.15 per le pesanti esplosioni e poi per i successivi 45 minuti ce ne sono state altre, ogni dieci minuti circa. È stato il delirio. Tutti sono usciti sui loro balconi o per strada. Nessuno capiva cosa stava accadendo», ha testimoniato al Guardian una guardia di sicurezza residente alla Zhukovka, altro quartiere esclusivo della capitale russa. 

La storia di un quartiere d'élite

Nei pressi della Rublyovka, lo zar Pietro il Grande andava a caccia nell'800. Dopo
di lui, membro di spicco dei Romanov, ci hanno abitato almeno sedici famiglie di principi russi. All'epoca, quando vi si era stabilita l'aristocrazia, «nelle case si parlava francese o inglese e il russo era la lingua della servitù che i signori spesso non comprendevano». Così riferisce lo scrittore Valerij Panjuskin, nel libro "Rublyovka", uscito nel 2014 in Italia con il titolo "L'Olimpo di Putin". 

Nel Novecento si trovavano le residenze degli alti ranghi del Comitato centrale dell'Urss e dei gerarchi della "nomenklatura". Tra questi Lev Trozky, che subito dopo la Rivoluzione
d'Ottobre si insediò nel palazzo dei principi Jusupov. Nella Beverly Hills moscovita abitò anche il violoncellista Rostropovich, che ospitò lo scrittore Aleksandr Solgenitsyn prima dell'esilio di quest'ultimo. Prima di Putin, nello stesso quartiere di lusso aveva preso casa Boris Eltsin, presidente della Russia post-sovietica dal 1991 al 1999. Lo stesso ex capo del Cremlino che alla fine del millennio aveva passato il testimone all' "ultimo degli zar". A partire dal 2000, nella zona iniziarono a essere costruite le ville degli oligarchi.

«A Mosca lo zoo dei milionari si chiama Rublyovka. Niente gite da queste parti. Tanto le ville non si vedono comunque, visti gli altissimi muri di recinzione», ha raccontato sempre Panjuskin suo libro, in cui sottolinea un particolare curioso: quando passano i cortei di
auto del Presidente del primo ministro, le auto di lusso che percorrono abitualmente il tratto di strada principale rimangono ferme, in paziente attesa, a volte anche per 40 minuti.

Ultimo aggiornamento: 26 Luglio, 14:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA