Drone sul Cremlino, cosa è successo davvero? Le tre ipotesi: dalla messinscena alla lotta di potere (con messaggio a Putin)

Gli analisti ormai stanno puntando su tre scenari

Giovedì 4 Maggio 2023 di Mauro Evangelisti
Drone sul Cremlino, cosa è successo davvero? Le tre ipotesi: dalla messinscena alla lotta di potere (con messaggio a Putin)

Tre ipotesi, tre possibili soluzioni e scarso credito alla tesi dell'entourage di Putin secondo cui il misterioso attacco al Cremlino con i due droni rappresenta un attentato reale alla vita dello Zar.

Gli analisti ormai stanno puntando su tre scenari.

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L'ipotesi azione dimostrativa

Il primo chiama in causa gli ucraini, ma solo come autori di una azione dimostrativa perché per la dinamica e anche sulla base delle ben note abitudini di Putin, difficilmente l'attacco poteva uccidere il leader russo. Semmai è un modo per dire a Mosca, magari non direttamente su ordine di Zelensky e perfino contro le sue direttive: vedete, se solo volessimo potremmo colpirvi nel cuore di Mosca, nell'obiettivo più importante e protetto.

Seconda ipotesi: la messinscena

Secondo scenario, tra i primi a essere rilanciato: visto il clamore dato dal Cremlino allo strano attacco, l'enfasi alimentata per condannarlo, sembra un classico caso di falso flag, più o meno una messinscena per tentare di rianimare il consenso alla guerra e a Putin da parte della popolazione.

La pista lotta di potere

Infine, c'è la pista interna: che ci sia una lotta di potere attorno a Putin è sempre più evidente, lo stesso Prigozhin leader della Wagner sta aumentando il livello della critica, gli oligarchi sono sempre più inquieti per la piega che sta prendendo il pantano ucraino in cui li ha cacciati lo Zar, per cui i droni più che un modo per farlo fuori, possono essere un messaggio.

Le caratteristiche del drone

Il sito Business Insider ha sentito alcuni esperti che hanno analizzato le tre differenti ipotesi. In particolare sullo scenario 1 (azione dimostrativa ucraina) Marina Miron, ricercatrice del King's college, sulla base delle immagini ha detto che il mezzo utilizzato potrebbe essere di fabbricazione cinese, ma secondo un altro esperto di tematiche militari, Samuel Bendett, potrebbe anche trattarsi di un Pd-1, di fabbricazione ucraina. Altra ipotesi: era un Uj-22, spesso usato dall'esercito ucraino, che può volare a lungo raggio. Ma tutti concordano: dalle esplosioni si evince che il carico era limitato, non era un reale tentativo di uccidere Putin, ma semmai una spettacolare azione dimostrativa. Miron: «È un modo per dire: la prossima volta useremo molto più esplosivo o manderemo uno sciame di droni».

Per la pista della messinscena russa, il ragionamento parte dal fatto che Putin non è mai stato in pericolo. L'analista Patton Rogers spiega a Insider: «La retorica usata da Mosca nel commentare questo evento sembra puntare a giustificare un possibile attentato a Zelensky». In realtà Mosca ha già tentato in svariate occasioni di eliminare il presidente ucraino e dunque appare più sostenibile che l'operazione false flag punti a consolidare il consenso alla guerra e l'odio contro l'Ucraina della popolazione russa.

Terzo scenario. Spiega Rogers a Insider: «C'è la possibilità che quanto avvenuto non c'entri nulla con l'Ucraina». Lo scontento causato dalla mobilitazione di centinaia di migliaia di giovani russi costretti ad andare a combattere starebbe causando una sorta di guerriglia interna di frange ribelli. O più semplicemente: oligarchi e gruppi di potere russi hanno inviato una cartolina a Putin. Spiega Miron: «Probabilmente non conosceremo mai la verità».

Ultimo aggiornamento: 22 Marzo, 19:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA