L'arma più letale che la Russia abbia progettato durante la Guerra fredda, il Dmitry Donskoy, è stata dismessa dalla Marina di Mosca.
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Il Dmitry Donskoy, nome in codice Nato Typhoon, era diventato operativo nella flotta sovietica nel 1981 come sommergibile principale del Progetto che prevedeva la costruzione di sei unità navali sottomarine. Il Donskoy era il più grande di tutti, con le sue 48mila tonnellate di stazza e i suoi 170 metri di lunghezza. Veniva considerato come la spina dorsale del deterrente nucleare di secondo attacco dell'Unione Sovietica, dotato di 20 missili balistici per complessive 200 testate. Nel 2002 era stato sottoposto a un'operazione di ristrutturazione e restyling per testare un missile balistico intercontinentale, il Bulava. E ora è arrivato il momento della dismissione.
Il posto del Donskoy viene quindi preso da un altro “mostro dei mari”, il sommergibile nucleare Belgorod. Quest'ultimo, entrato in servizio lo scorso luglio, è lungo 184 metri, pesa 14.700 tonnellate ed è dotato di un doppio reattore nucleare. Il Belgorod ha la possibilità di restare immerso in acqua fino a 120 giorni consecutivi e può scendere a 500 metri di profondità. Inoltre, secondo un rapporto del Servizio di ricerca del Congresso degli Stati Uniti, può lanciare fino a otto siluri nucleari Poseidon che sono stati definitivamente testati nelle scorse settimane.