Disha Ravi, da Bangalore a Mumbai esplode la protesta per l'arresto della Greta Thunberg indiana

Martedì 16 Febbraio 2021
Disha Ravi, in da Bangalore a Mumbai esplode la protesta per l'arresto della Greta Thunberg indiana

Esplodono le proteste in India dopo l'arresto di Disha Riva, la Greta Thunberg indiana. «Liberate Disha», recitano i cartelli dei manifestanti scesi in piazza da Bangalore a Mumbai. Appena 22 anni, è finita in carcere accusata di sedizione per aver sostenuto sui social le proteste degli agricoltori che vanno avanti da mesi nel Paese. Per lei è scesa in campo anche Meena Harris, nipote della vice-presidente Usa Kamala, che ha lanciato un thread su twitter.

Oltre 15 mila persone in tutto il mondo hanno sottoscritto in poche ore una petizione sul sito Change.org chiedendo il rilascio di Disha. Ma quello del governo indiano è ormai un attacco a trecentosessanta gradi, non solo a chi sostiene i contadini, ma contro ogni voce di dissenso o di critica, e contro la libertà di stampa. Un governo che lo storico Ramachandra Guha, autore del fondamentale saggio «India dopo Gandhi», ha recentemente descritto come «autoritario, settario e incompetente».

 

La Polizia della capitale ha incriminato Disha Ravi affermando che abbia avuto un ruolo chiave nella formulazione del toolkit, la «cassetta degli attrezzi» diffusa online per affiancare i contadini indiani nella loro lotta, rilanciata lo scorso 4 febbraio appunto da Greta Thunberg.

Disha, vegana, dipendente di una azienda di Bangalore che produce cibi organici è un'ecologista doc: ha contribuito a piantare alberi, indetto decine di manifestazioni contro la plastica, ha lanciato campagne per salvare il macaco coda di leone, marce per chiedere interventi sul climate change e si è espressa contro il sessismo e la pena di morte. Gli amici la descrivono come una studentessa brillante, che in tempi record si è conquistata un diploma in Economia e direzione aziendale e specializzata in Finanza, e che, oggi, è l'unica della famiglia a portare a casa uno stipendio. Ma per la Polizia di Delhi, che dipende dal Ministero degli Interni, è una pericolosa criminale, capace di istigare alla sedizione e di diffondere ostilità verso il suo paese.

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