Poche linee di febbre sono state sufficienti per tenere a terra lo studente 17enne di Grado. Niente da fare nemmeno questa volta. Le autorità cinesi non lo hanno fatto entrare nell'area partenze dell'aeroporto di Wuhan, come era accaduto il 2 febbraio quando un Boeing 767 dell'aeronautica militare aveva rimpatriato gli altri 56 italiani. Il termometro ha segnato 37,5 e oltre i 37,3 non è possibile essere imbarcati. Nell'aereo della Royal Air Force, partito per prelevare un nutrito gruppo di inglesi, sono perciò saliti solo 8 dei 9 nostri connazionali. Tra di loro anche una bambina che, fino alla mattina, segnava poche linee di febbre. Per lei, tuttavia, il pericolo è stato scongiurato. Prima del decollo la sua temperatura andava sotto i 37 gradi.
Coronavirus, due contagiati fantasma ripartiti da Roma: in Italia per dieci giorni
Gli otto atterreranno stamattina, intorno alle 4,15, nell'aeroporto militare inglese di Brize Norton, non lontano da Oxford. Qui verranno prelevati da un 767 dell'aeronautica militare e trasportati a Roma, a Pratica di Mare.
Adesso per il governo diventa urgente riportare in Italia lo studente friulano. Oggi è previsto un vertice tra il premier Giuseppe Conte, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, i titolari di Difesa e Sanità, Lorenzo Guerini e Roberto Speranza. Tra i vari progetti c'è anche quello di far decollare un aereo dell'aviazione militare. Anche perché i collegamenti con la Cina rimangono complicati. Nella provincia dell'Hubei, regione epicentro del coronavirus, gli aeroporti sono chiusi (tranne agli aerei militari autorizzati). Inoltre i voli diretti tra il gigante asiatico e l'Italia sono stati interrotti, dalle nostre autorità, fino al 28 aprile. E il progetto che prevedeva di far partire aerei vuoti di linea, di compagnie cinesi, verso Roma e Milano per riportare a Pechino i turisti asiatici non è andato a buon fine. Dopo 4 aerei decollati la settimana scorsa le compagnie aeree, dato l'elevato costo della tratta, hanno deciso di sospendere i voli con l'Italia. L'unico modo, perciò, di arrivare in Cina dal nostro Paese è attraverso degli scali. Lo stesso vale per il percorso inverso e questo sta mettendo in difficoltà una parte dei 600 italiani ancora tra Pechino e Shanghai. Intanto ieri è morto a Wuhan un cittadino americano di 60 anni. Si tratta della prima vittima statunitense da quando si è diffuso il virus. Sull'epidemia ieri è intervenuto anche il vicepresidente del Cio, il turco Ugur Erdener: «Il coronavirus non ha nulla a che fare con le Olimpiadi, non bloccherà Tokyo 2020».
IL RICOVERO
Nuovo allarme ieri alla caserma della Cecchignola, dove sono in quarantena i 55 italiani rimpatriati da Wuhan (erano 56, ma il ricercatore emiliano positivo al coronavirus l'altro giorno è stato trasferito allo Spallanzani).