Dalla Siria l'appello disperato del vescovo a Roma: «Mandateci subito le coperte manca tutto, anche il cibo»

Mercoledì 8 Febbraio 2023 di Franca Giansoldati
Dalla Siria l'appello disperato del vescovo a Roma: «Mandateci subito le coperte manca tutto, anche il cibo»

«Guardi: in Siria ho lavorato tanto come coordinatore della Caritas durante gli anni della guerra assistendo, in quel periodo, intere comunità sopraffatte dalla violenza e dalla disperazione. L'impatto con il terremoto però ha tolto il respiro. Stavolta sono impreparato pure io. Siamo tutti sotto choc. Interi quartieri, ad Aleppo, sono stati letteralmente rasi al suolo, con gente sotto i detriti, perché i crolli sono avvenuti nella notte. Famiglie intere spazzate via. Nelle prime ore sono stati salvati diversi bambini che non sanno nemmeno di essere soli al mondo. È una situazione fisica e psichica talmente devastante da sembrare irreale. Quello che c'era prima ora non c'è più».
Il vescovo di Aleppo, il gesuita Antoine Audo risponde al telefono immediatamente, con un timbro di voce più grave del solito, scandendo bene le parole, preoccupato di fare arrivare in Italia, a Roma, attraverso Il Messaggero, la richiesta urgente di aiuti.
Di cosa c'è bisogno in questo momento?
«Occorrono subito coperte e cibi a lunga conservazione, per esempio latte. Gli alimenti costano tantissimo e c'è un mercato nero. Coperte e materiale termico, invece, sono necessari perché fa molto freddo: la gente non ha più una casa, in tanti dormono in auto, nei ripari di emergenza non ci sono riscaldamenti. In queste ore stiamo facendo un programma operativo per coordinare la rete delle parrocchie. Abbiamo messo in piedi in pochissimo un comitato operativo. Nell'arco di 24 ore dovremmo ricevere e distribuire circa 6 mila coperte. È la cosa più necessaria».
Siete in grado di abbozzare un primo bilancio sul numero dei senza tetto o delle vittime?
«Stiamo raccogliendo di ora in ora i primi risultati di una specie di ispezione nelle varie zone. Un passaggio necessario per poter fare dei piani operativi immediati per il comitato incaricato di aiutare le comunità cristiane nella diocesi e, al contempo, tutte le famiglie rimaste senza casa. Gente ormai priva di tutto, persino di uno spazzolino da denti, medicine, vestiti, generi di prima necessità. Nulla. Al momento nelle chiese e nei centri di accoglienza allestiti sono ospitate migliaia di persone ma il numero sta ancora crescendo».
La città è grande, conta più di due milioni di persone, ora come si presenta?
«Uno scenario disastroso. Macerie ovunque. Tanti i palazzi sbriciolati dove si continuano ad estrarre persone. In uno degli edifici collassati ci abitava un anziano vescovo con il suo segretario. Il vescovo è stato salvato mentre il segretario che lo accudiva purtroppo è morto. Sotto quei detriti ci sono interi nuclei familiari».
Una prova durissima...
«Molti mi chiedono proprio in queste ore, padre Dio dove è? Io rispondo che Dio c'è e ci aiuta sempre ed è in momenti come questi che ci insegna a metterci insieme, a unire le forze, a credere nell'amore, nella solidarietà.

I terremoti fanno parte dei fenomeni naturali, è la natura che si muove e noi esseri umani dobbiamo rispondere con la ragione e con l'algebra dell'amore che ci ha insegnato Cristo, la solidarietà. È questo che ci garantisce di andare oltre la paura».

Per chi volesse inviare aiuti scrivere una mail direttamente al vescovo Audo e riceverà istruzioni: audo.aleppo@gmail.com

Ultimo aggiornamento: 11:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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