Covid, i Paesi dov'è meglio vivere in Europa e nel mondo. Italia meglio di Gb e Usa (ma non di Francia e Spagna). La classifica Bloomberg

Giovedì 28 Ottobre 2021
Vaccini e riaperture: ecco dove conviene vivere. La classifica Bloomberg: Italia peggio di Francia e Spagna

Quali sono i posti migliori e quali, al contrario, quelli peggiori dove vivere in questo periodo storico segnato dal Covid e sempre più, per fortuna, dalle misure di contenimento e contrasto della pandemia? Insomma, dov'è meglio stare, muoversi e viaggiare man mano che le riaperture prendono piede, approfittando del rallentamento del coronavirus grazie all'effetto vaccini e  con i decessi proiettati verso il minimo, in ottobre, da un anno a questa parte? Il Covid Resilience Ranking di Bloomberg mette ai primi posti della classifica di questo mese le nazioni europee, insieme con Emirati Arabi Uniti e Cile (che con un salto di 23 caselle entra nella top 10), tutte ai primi posti grazie a strategie sostanzialmente simili, orientate a garantire maggiore libertà proprio ai soggetti vaccinati.  L'exploit del Cile - dalla metà inferiore della classifica al numero 8 in un mese - riflette la ripresa complessiva del Sud America, una volta la regione più colpita al mondo. L'Irlanda si conferma al primo posto, l'Italia al 24esimo. Detto del balzo del Cile, va registrato quello simile, ma di segno inverso, della Romania, che precipita in 49esima posizione, perdendo 22 posti.

L'istantanea delle misure anti-Covid nei vari Paesi: 12 parametri

Cos'è il Covid Resilience Ranking? È un'istantanea scattata mese dopo mese per valutare dove il virus viene gestito in modo più efficace per ridurre al minimo sconvolgimento sociale ed economico. La foto immortala le 53 economie più grandi del mondo. Dodici i parametri presi in considerazione, dalla qualità dell'assistenza sanitaria alla copertura vaccinale, dalla mortalità complessiva ai progressi verso la ripresa dei viaggi. Le economie che si sono mosse presto per contenere la pandemia, e perciò piazzate ai primi posti, sfruttano i vantaggi delle somministrazioni di vaccini mRNA: non solo impediscono a una persona di sviluppare Covid, ma riducono anche le possibilità di contrarlo e trasmetterlo.

Irlanda prima per il secondo mese di fila

Al numero uno dello studio Bloomberg si piazza l'Irlanda, traguardo tagliato per il secondo mese consecutivo nonostante l'aumento dei casi registrato di recente. Nel Paese risulta abbia completato il ciclo vaccinale il 90% degli adulti, e questo spiega il successo raggiunto, con i ricoveri crollati a un quarto di quelli registrati lo scorso gennaio. Bar e ristoranti ritornano ai consueti orari di apertura per i clienti vaccinati. Balzo significativo anche per il prodotto interno lordo.

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La conferma della Spagna, la risalita degli Emirati 

Dopo l'Irlanda, nella classifica Bloomberg si piazzano Spagna ed Emirati Arabi. La nazione iberica, tra le più colpite dalla virulenza del Covid all'inizio della pandemia, ha registrato significative riduzioni per casi, tassi di positività e decessi. Allentate tutte le restrizioni per contrastare gli assembramenti sociali e rimosso il coprifuoco. Gli spostamenti in aereo sono risaliti, raggiungendo livelli superiori al 70% rispetto alla fase precedente. Quanto agli Emirati Arabi Uniti, il Paese compie un significativo salto in alto, guadagnano tre posizioni: i contagi in ottobre sono al livello più basso da un anno a questa parte. Qualche apprensione è legata all'imminente Expo, che Dubai ospiterà per un mese.

L'Italia ferma al 24° posto

Le altre posizioni, fino alla casella numero dieci, sono occupate, nell'ordine, da Danimarca, FinlandiaNorvegia, Francia, Cile, Svizzera e Olanda. Al tredicesimo posto la Germania, che migliora di due gradini, mentre l'Italia resta stabile - confermando la precedenza rilevazione - al 24° posto: 73,6% di popolazione coperta da vaccino, capacità di volo ridotta del 28,2% rispetto ai livelli pre-Covid, entrambi valori considerati tra i migliori rispetto a quelli evidenziati dalle nazioni che si piazzano nelle prime posizioni.

Johnson e i timori per un inverno difficile

Gli Stati Uniti sono saliti di due posizioni, e ora sono al numero 26 in ottobre, mentre il Regno Unito, nel frattempo, è scivolato di 9 posizioni, finendo alle spalle dell'Italia al 25esimo posto, e questo in ragione dei casi in aumento che si registrano oltremanica. Il primo ministro Boris Johnson parla di un inverno difficile per la pressione che il Covid ha ripreso a esercitare sul sistema sanitario, con ricoveri e tassi di mortalità in aumento. Invece, i paesi del sud-est asiatico - come si legge nello studio Bloomberg - continuano a classificarsi più in basso, con Indonesia, Malesia, Thailandia, Vietnam e Filippine (ultima del gruppo) a chiudere l'elenco per il terzo mese. La Russia, che da oggi vara il suo mini-lockdown, perde 11 posizioni e scivola al 46esimo gradino della classifica Bloomberg. La Cina perde cinque posizioni e scende al posto numero 28.

Chi sale e chi scende: le altre nazioni

Tra gli altri grandi cambiamenti verso l'alto registrati in ottobre: l'Iran sale di 14 posizioni dopo aver revocato le restrizioni sui visti per i viaggiatori con l'obiettivo di rilanciare la sua economia; il Giappone scavalca 13 posizioni, con il governo che ha rimosso lo stato di emergenza allentando le restrizioni; Corea del Sud e Nuova Zelanda guadagnano rispettivamente 12 e 6 posti, grazie a tassi di vaccinazione notevolmente aumentati. Israele risale di 12 caselle e l'Arabia Saudita di due. Al contrario, verso le posizioni più basse, detto della Romania, risalta l'arretramento di Singapore, che cede 20 posizioni: contagi e decessi record hanno imposto  alle autorità interventi con misure di contenimento locali. Scivola anche il Belgio, che retrocede di undici posizioni.

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La prova in arrivo per le nazioni europee

Ora si tratta di capire come l'Europa nel suo complesso riuscirà a perpetuare le buone performace raggiunte, adesso che la campagna vaccinale anti-Covid si appresta ad affrontare per la prima volta i rigori dell'inverno e i piani di immunizzazione si avviano a misurarsi con la copertura garantita dalle terze dosi di vaccino. Gli esperti affermano che i prossimi sei mesi saranno fondamentali, con rischi elevati man mano che il clima si raffredda negli Stati Uniti e in Europa.

Il ministro norvegese e l'impegno a convivere col virus

"I vaccini ci aiuteranno a tenere sotto controllo la pandemia, ma dobbiamo continuare a convivere con il virus, proprio come conviviamo con altre malattie infettive", dice a Bloomberg il ministro della Salute norvegese Bent Høie, Paese tra i top performer. "È impossibile eliminare completamente il rischio". Il problema è che in molti tra i Paesi in via di sviluppo devono ancora avviare concrete campagne di immunizzazione, a volte - non di rado - per mancanza di reale potere di acquisto. Anche le circostanze occasionali e la pura fortuna giocano un ruolo, spiegano gli autori della ricerca Bloomberg, ma sono difficili da quantificare. Oltre alla tipologia Delta, anche nuove varianti costituiscono una potenziale minaccia: gli scienziati temono mutazioni in grado di superare le barriere fin qui alzate e di avviare una nuova fase della pandemia.

Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 01:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA