Covid, Macron: «Vaccinazioni per tutti tra aprile e giugno». Johnson: «Ritorno alla normalità lontano»

Martedì 1 Dicembre 2020
Macron «vaccinazioni per tutti tra Aprile e Giugno», Johnson «un vaccino ancora non c'è»

Il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato oggi che in Francia sarà effettuata una campagna di vaccinazione anti-Covid diretta a tutta la popolazione fra aprile e giugno 2021. Parlando in conferenza stampa al fianco del primo ministro belga Alexander De Croo, il presidente francese ha precisato che questa campagna di vaccini per tutti sarà realizzata in Francia dopo una prima ondata di vaccini riservati alla popolazione pià fragile.

Il primo ministro, Jean Castex, ha confermato inoltre che i primi vaccini ad inizio anno, in Francia, saranno destinati «alla popolazione più anziana delle case di riposo».

Secondo le raccomandazioni dell'Authority della Sanità, il vaccino dovrà poi essere somministrato in ordine: al personale delle case di riposo più avanti con l'età e con rischi di salute, agli over 75 e al personale sanitario, poi agli over 50, infine alle persone che lavorano in ambienti più esposti ad infezioni, ai vulnerabili. Infine, al resto della popolazione.

Se in Francia le dichiarazioni del premiere inviano dei messaggi di positività e di speranza in vista della campagna di vaccinazioni, oltre manica Il premier Johnson invita la popolazione britannica alla massima cautela. Mantenere un regime di restrizioni e di allerte locali severe nel Regno Unito è «una stringente necessità» anche dopo la scadenza domani del lockdown nazionale bis in Inghilterra, perché «non possiamo permetterci di rilassarci» fino a quando un vaccino anti-Covid, che «ancora non c'è», non sarà approvato, ha detto oggi alla Camera dei Comuni il premier Boris Johnson.

Calano i contagi ma il virus non è sradicato e «le restrizioni sono necessarie» ha proseguito, aggiungendo che il virus «è stato contenuto» nel Regno Unito grazie al lockdown, «ma non eradicato» per ora. E che quindi sarebbe pericoloso abbassare la guardia, «specialmente durante i mesi freddi dell'inverno».

Johnson ha riconosciuto apertamente come lontano «un ritorno alla normalità», rivendicando «che non si possono rimuovere tutte le restrizioni d'un colpo» e che parte delle limitazioni sono destinate a rimanere come minimo fino «alla prossima primavera» considerato come gli ospedali del servizio sanitario (Nhs) restano al momento ancora sotto pressione.


In Serbia si prospettano nel frattempo nuove restrizioni per contenere il contagio da coronavirus, che oggi ha registrato un nuovo record per le 24 ore, 7.999 nuovi casi, il numero più alto in un sol giorno da inizio pandemia. I decessi da ieri sono stati 48.


Stando ai media serbi, giovedì prossimo il governo, accogliendo le proposte della speciale task forze per la lotta al covid, deciderà con tutta probabilità di restringere ulteriormente l'attività di ristoranti, caffè, locali notturni, centri commerciali, che dovranno chiudere alle 17, rispetto alle 18 attuali, mentre dovranno restare chiusi per tutto il fine settimana, dalle 17 del venerdì alle 5 del lunedì. Interessati da tale ulteriore restrizione sarebbero anche sale da gioco, parrucchieri, saloni di estetica, palestre, centri benessere, piscine. Come avviene attualmente, resterebbero aperti senza restrizioni farmacie e pompe di benzina, con negozi e supermercati chiusi dalle 21.

In Europa nel frattempo si sottilinea la necessità di un vaccino che sia gratuito per i cittadini UE. «L'investimento fatto dall' Europa nella ricerca è stato essenziale per traguardare questo obiettivo in un tempo breve ma ugualmente sufficiente a garantire e soddisfare tutte le fasi di ricerca e test» questo è quanto ha riferito la dottoressa Gallina - direttore generale per la salute e la sicurezza alimentare della Commissione EU - oggi in audizione in commissione politiche dell'Unione europea». «Tre, inoltre - ha sottolineato sempre Gallina - sono stati i criteri utilizzati per la scelta del vaccino da partec dell'UE: sicurezza, efficacia e prezzo» nel segno di un riconoscimento del vaccino come bene comune e quindi gratuito. 

Ultimo aggiornamento: 16 Febbraio, 23:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA