Gran Bretagna, calano i contagi, ma aumentano i ricoveri: è il dato più alto da marzo

Giovedì 9 Settembre 2021
Gran Bretagna, calano i contagi, ma aumentano i ricoveri: è il dato più alto da marzo

Gran Bretagna, calano i contagi, aumentano i ricoveri. Nelle ultime 24 ore, nel Regno Unito sono stati registrati 38.013 nuovi contagi e 167 decessi per il Covid-19.

Lo riportano le autorità sanitarie. Ieri i nuovi casi erano stati 38.975 e i decessi 191.

Gran Bretagna, salgono i ricoveri

Secondo i dati del governo britannico, ieri vi erano 8.805 persone ricoverate in ospedale. Si tratta, secondo la Press Association, del 6% in più della settimana scorsa e del dato più alto dal 10 marzo. Il dato è comunque molto più basso rispetto ai 39.254 ricoverati del 18 gennaio, il numero più alto dall'inizio della pandemia. Fra l'altro lo stesso premier Johnson ha ricordato che tre quarti dei ricoverati non sono vaccinati.

 

Tornano a calare dopo quasi un mese i contagi da Covid censiti su base settimanale nel Regno Unito secondo l'ultimo dato del servizio sanitario nazionale aggiornato all'inizio di settembre e riferito all'Inghilterra, la nazione in cui si concentra l'80% della popolazione britannica. In totale i «positivi» registrati dal sistema di test e tracciamento nei 7 giorni presi in considerazione scendono a 191.431 (su circa un milione di tamponi al giorno in media): ossia il 4% in meno della settimana precedente.

Quanto ai dati odierni, i nuovi casi alimentati dalla variante Delta scendono a 38.000 circa in tutto il Regno, 500 meno di ieri; mentre i morti passano da poco meno di 200 a 167. In leggero aumento invece il totale delle persone ricoverate negli ospedali del Paese, che tocca quota 8.085, una novantina più di ieri: sullo sfondo di un impatto dell'infezione sui contagi gravi che rimane comunque nettamente inferiore rispetto a quello delle ondate pre-vaccini della pandemia, in un panorama nel quale la copertura vaccinale nazionale tocca ora l'80,4% degli over 16 con 2 dosi e l'89% con una.

I vaccinati

Intanto è  salita ormai a tre quarti del totale, in media, la quota di persone non vaccinate ricoverate per Covid negli ospedali del Regno Unito. Lo sottolineano oggi i giornali riprendendo un dato sottolineato ieri sera dal primo ministro Boris Johnson durante una visita al St Thomas' Hospital di Londra: lo stesso in cui proprio lui venne ricoverato drammaticamente nell'aprile 2020 in terapia intensiva. Johnson ha definito preoccupante questa percentuale, evidenziando nel contempo l'incremento dei dati sul contagio dei giovani, la fascia di età coinvolta per ultima nella campagna vaccinale britannica, in un Paese dove i casi giornalieri alimentati dalla variante Delta restano in media oltre quota 30.000 da una decina di giorni e il totale dei ricoveri e risalito a quasi 8000 contro 5600 di un mese fa, sebbene con un impatto delle infezioni gravi e dei decessi per ora largamente inferiore a quello delle ondate pre-vaccini della pandemia.

La fine di tutte le maggiori restrizioni introdotta sull'isola dal governo dal 19 luglio «si è rivelata giusta - ha sostenuto il premier Tory al St Thomas - poiché la relativa riapertura dell'economia ci sta facendo crescere adesso più velocemente di qualunque altro Paese del G7, ma siamo stati chiari con la gente sul fatto che il rischio esiste ancora, che la pandemia non è finita e i contagi rimangono abbastanza alti. Per questo sono preoccupato in particolare che in grandi ospedali come questo il 75% dei pazienti afflitti dal Covid sia tuttora non vaccinato».

Ultimo aggiornamento: 13 Settembre, 07:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA