Covid, metà Francia è zona rossa: tamponi a chi arriva in Italia da Parigi e dalle aree a rischio

Martedì 22 Settembre 2020 di Carla Massi
Covid, metà Francia è zona rossa: tamponi a chi arriva in Italia da Parigi e dalle aree a rischio

In Europa tornano a correre i contagi e ci si prepara ad evitare una seconda ondata di Covid-19. L’Italia, stretta tra i Paesi che contano sempre più casi, ha deciso di estendere l’obbligo del tampone per chi arriva da Parigi e da altre aree della Francia. L’ordinanza, che entrerà in vigore da oggi, è stata firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza: «I dati non possono essere sottovalutati. L’Italia oggi sta meglio di altri, ma serve ancora grande prudenza per non vanificare i sacrifici fatti finora». 

Le regioni indicate nell’ordinanza, oltre la Capitale, sono: Alvernia-Rodano-Alpi, Corsica, Hauts de France, Ile-de-France, Nuova Aquitania, Occitania, Provenza-Alpi-Costa Azzurra. A oggi, dunque, sono obbligati a sottoporsi al tampone tutti coloro che tornano da Spagna, Croazia, Grecia, Malta e da Francia. L’andamento dei contagi in settimana potrebbe far decidere per nuove ordinanze. Negli ultimi giorni, proprio in Francia, è stata un’autentica escalation. Quasi 14 mila nuove diagnosi al giorno, metà dei dipartimenti è ormai dichiarato in “zona rossa”. Cinquanta dipartimenti, a guardare la carta geografica, vogliono dire mezzo territorio nazionale, tutte “aree di circolazione attiva del virus” . Ma, nonostante la situazione sia così allarmante, le restrizioni nelle scuole francesi sono state allentate proprio adesso. Nuove regole per materne e elementari: l’aula viene chiusa solo se, all’interno della stessa classe, ci sono tre positivi. Se ce n’è uno solo questo deve restare a casa in isolamento. 


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Trend in aumento


Per l’Alto Consiglio di Sanità «i bambini sono a scarso rischio forme gravi e poco attivi nella trasmissione». Situazione quasi sovrapponibile in Belgio che fa i conti con una inaspettata impennata di contagi. Il numero, secondo l’Istituto per la salute pubblica Sciensano, è due volte più alto di quello registrato nella seconda metà del mese di agosto. I più colpiti, i giovani under 19. 

In Gran Bretagna i due consulenti scientifici del governo Johnson, Patrick Vallance e Chris Whitty, hanno lanciato un avvertimento con un insolito discorso teletrasmesso da Downing Street. Solo i due scienziati senza i ministri: «Si sta andando nella direzione sbagliata e siamo a un punto critico della pandemia. A ottobre potremmo arrivare a 50 mila contagi al giorno e 200 morti se il rimbalzo dei casi non verrà fermato ora». 
Evidentemente, agli esperti britannici, non sembrano bastare le recenti misure prese dal governo inglese. Parliamo delle multe previste per chi non rispetta la quarantena da rientro, chi non fa il tampone prescritto dai sanitari o chi avvicina malati di Covid senza le dovute precauzioni. Le cifre vanno da 100 sterline (1200 euro) a 10 mila sterline (11 mila euro). «Andiamo incontro - sono le parole di Whitty - a stagioni come il tardo autunno e l’inverno che avvantaggiano i virus respiratori, incluso probabilmente quello del Covid oltre a quelli delle influenze generiche».
 

Gli scenari


Uno scenario destinato a rappresentare un problema collettivo nei prossimi sei mesi, sebbene non a tempo indefinito. Whitty ha poi indicato l’andamento della situazione in Francia e Spagna come un segnale preoccupante, mentre negli Usa è stato superato il drammatico tetto dei 200mila morti. Anche la Germania, finora con un tasso di contagi non preoccupanti, comincia a rivedere le regole contro il virus. I nuovi casi hanno appena toccato i 2.200 quotidiani, esattamente come ad aprile scorso in piena emergenza. A Monaco è stata resa obbligatoria la mascherina anche all’aperto in alcuni luoghi del centro storico e non potranno incontrarsi più di cinque persone.Monaco di Baviera stringe la morsa delle regole anti-Covid. L’allarme è concentrato nei Laender Nord Reno-Westfalia e Baviera.

Lo spettro che si aggira per l’Europa ha avuto un effetto negativo sulla Borsa. Sale, infatti, la pressione sui mercati per il rischio di un nuovo lockdown: non si ferma la caduta dei listini europei di fronte all’emergenza Coronavirus: Milano -3%, Parigi lascia il 2,6%, Londra il 3, Francoforte il 2,8% e Madrid il 3%. 

Nella Capitale spagnola, dove si concentra il maggior numero di casi (poco più di 187 mila) del Paese, da ieri è in vigore un altro lockdown. Un milione di abitanti si devono adeguare a nuove limitazioni. Potranno lasciare il loro quartiere solo per motivi essenziali (lavoro, medico, scuola). Allo stesso modo l’ingresso in queste aree è vietato salvo per questi stessi motivi. Parchi chiusi, bar e ristoranti dovranno limitare le loro capacità del 50%, locali aperti al pubblico potranno restare aperti fino alle 22 e il numero massimo autorizzato di persone durante gli incontri passerà da dieci a sei. Le autorità spagnole raccomandano di restare a casa “il più a lungo possibile” e assicurano che non sarà un isolamento rigoroso come quello della primavera scorsa. 

 
 


 
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Ultimo aggiornamento: 08:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA