Covid in Europa, Ecdc: «Natale a rischio, serve terza dose». Francia: boom tra i bimbi. Russia: altri 1.240 morti

Mercoledì 24 Novembre 2021 di Simone Pierini
Covid in Europa, Ecdc: «Rischio Natale in Europa, aumentare vaccini». Francia: boom tra i bimbi, Russia, altri 1.240 morti

L'Europa è assediata dal virus. Il Covid si fa strada nel vecchio continente favorito dalla variante Delta che dilaga principalmente negli Stati con minore percentuale di vaccinati, dove si fa sempre più pesante il prezzo da pagare in termini di vittime. Il grafico pubblicato nei giorni scorsi dall'Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, mostra esattamente il quadro dell'impatto sulle persone che hanno scelto di non immunizzarsi.

Altissimo il dato dei decessi per milioni di abitanti in Paesi come la Bulgaria (325 morti per milione con il 29% di vaccinati totali) e Romania (267 per milione con il 46% di vaccinati) rispetto a Italia, Portogallo, Spagna e Francia (tutti ampiamente sotto i 10 decessi per milione di abitanti con oltre l'80% degli over 12 vaccinati). 

Ecdc: impatto pesante a dicembre e gennaio

Chiudere il «divario immunitario, offrire dosi di richiamo a tutti gli adulti e reintrodurre misure non farmaceutiche». Questi gli interventi sollecitati dalla direttrice dell'Ecdc Andrea Amman in una nota che accompagna il parere aggiornato dell'Agenzia Ue sulla situazione epidemiologica del Covid in Europa. Senza questi interventi, avverte Ammon, l'impatto della variante Delta in dicembre e gennaio sarà particolarmente pesante.

«I recenti scenari tracciati dai modelli previsionali dell'Ecdc indicano che il potenziale carico di malattia da variante Delta di Sars-CoV-2 sarà molto elevato a dicembre e gennaio» nell'Ue e nei Paesi dello Spazio economico europeo (See), «a meno che non vengano applicate ora, con urgenza, misure di sanità pubblica in combinazione con sforzi continui per aumentare la diffusione del vaccino nel totale della popolazione». È il monito lanciato da Andrea Ammon illustrando i dati principali contenuti nel nuovo 'Rapid Risk Assessment', la valutazione del rischio legato alla situazione di Covid-19 nell'area. 

 

Ecdc, i consigli per le vacanze di Natale

L'Ecdc ha pubblicato poco fa il suo ultimo Risk Assessment, che include proiezioni e consigli in vista delle vacanze di Natale. «In pratica - sintetizza l'epidemiologa dell' Ecdc Anastasia Pharris, via Twitter - la sostanza è: vaccinare i non vaccinati; mantenere le misure di salute pubblica in vigore durante le vacanze (minimizzare o ridurre i contatti); effettuare le terze dosi per gli over 18, dando la priorità ai gruppi vulnerabili e agli ultraquarantenni».

In Italia e Spagna le situazioni migliori

Italia, Malta, Spagna e Svezia sono i paesi europei in cui la situazione dell'epidemia Covid desta le minori preoccupazioni in Europa. Questo secondo una mappa pubblicata nella nuova analisi sull'incidenza del Covid curata dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc). Per i Paesi del Benelux e l'Europa centro-orientale c'è un livello di preoccupazione classificato da «alto» a «molto alto», mentre per Francia e Portogallo è «moderato». La mappa si basa su dati al 7 novembre e nessun Paese europeo è nella categoria di rischio «molto basso».

Ema: richiami vaccini per limitare circolazione

«Ema ha partecipato alla revisione del testo del risk assessment dell'Ecdc e supporta la valutazione secondo la quale i richiami per tutta la popolazione adulta sono molto utili per limitare la circolazione del virus e le infezioni nei vaccinati, soprattutto fragili, infezioni poco comuni ma che esistono». Così il responsabile della task force vaccini anti-Covid dell'Ema Marco Cavaleri parlando con l'ANSA circa le raccomandazioni del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie.

Francia, esplode contagio tra i bambini 6-10 anni

Esplode in Francia in pochi giorni, a livelli mai visti prima, il tasso di incidenza di Covid-19 nei bambini fra i 6 e i 10 anni: in una settimana si è moltiplicato per 2,5 ed è ormai di 340 casi per 100.000 abitandi, mentre la media nazionale per gli adulti è di 191. Secondo i dati di Santé Publique, la spettacolare impennata fra i più piccoli è il sintomo della forte circolazione del virus in una fascia di popolazione non vaccinata. Superiore alla media anche l'incidenza fra i bambini delle medie, con un tasso di 208 per gli 11-14 anni. Il ministro dell'Educazione, Jean-Michel Blanquer, ha annunciato che sono ormai più di 6.000 le classi che sono state chiuse in Francia per casi di contagio, al massimo dalla riapertura delle scuole in settembre. Il governo, riunito oggi in Consiglio di Difesa, discute in queste ore dell'eventualità di avviare una vaccinazione dei più piccoli, come negli Stati Uniti e in Israele.

Spagna, incidenza casi tripla tra i no vax

L'incidenza settimanale dei casi di Covid tra persone non vaccinate in Spagna è quasi tre volte più alta rispetto a quella tra chi si è vaccinato: lo rivela una nuova statistica pubblicata dal Ministero della Sanità. Secondo questi dati, l'incidenza media registrata tra il 20 settembre e il 14 novembre tra le persone vaccinate è di 23 casi ogni 100.000 abitanti, mentre tra i non vaccinati è di 64,5 casi. Nel Paese iberico ha completato un ciclo di vaccinazione l'89,2% della popolazione over 12. Tra le persone di età compresa tra i 60 e gli 80 anni, il rischio di morire per il Covid è 25 volte superiore tra le persone non vaccinate, aggiunge il Ministero della Sanità spagnolo. Da inizio pandemia sono state notificate 87.866 morti. Intanto, continua la «lieve» ascesa dei contagi iniziata circa un mese fa, secondo quanto affermato dalla sottosegretaria di Stato alla salute, Silvia Calzn: l'incidenza su 14 giorni attuale è di 139 casi ogni 100.000 abitanti, mentre quella settimanale è di 81 casi. Le regioni che più preoccupano si trovano al nord-est: si tratta dei Paesi Baschi, della Navarra, dell'Aragona e della Catalogna. In quest'ultimo caso, nelle terapie intensive si registra un tasso di occupazione del 12%, il più alto del Paese. La media nazionale è del 6%. Le autorità di queste regioni stanno preparando alcune misure restrittive per frenare i contagi, come l'estensione dell'uso del green pass.

Slovacchia: serve lockdown per tutti

La Slovacchia sta combattendo la peggiore situazione pandemica del Covid-19, gli ospedali sono pieni e il numero dei contagiati sta crescendo. Secondo la presidente Zuzana Caputova, un lockdown è a questo punto indispensabile. «Stiamo perdendo la lotta al covid, siamo i peggiori nel mondo in termini di nuovi contagiati per un milione di abitanti. Dobbiamo limitare la mobilità, abbiamo bisogno di un lockdown. Tale misura, raccomandata dagli esperti, deve colpire tutti», ha detto Caputova dopo una visita ad un ospedale di Bratislava. Nella Slovacchia su oltre 5 milioni di abitanti il numero dei nuovi casi del coronavirus ha superato ieri 10 mila. Negli ospedali sono ricoverate 3.200 persone. La percentuale dei vaccinati è fra le più basse d'Europa, al 47,33%.

Germania, record contagi: 66.884 casi

Nuovo record di contagi da Covid in Germania, dove nelle ultime 24 ore sono stati segnalati 66.884 positivi al virus e 335 morti. L'incidenza settimanale su 100 mila abitanti ha superato una nuova soglia toccando 404,5. Lo riferisce il Robert Koch Institut. Il tasso di ospedalizzazione è di 5,6, ancora lontano dai 15,5 di dicembre scorso ricoverati in terapia intensiva su 100 mila abitanti, ma in alcune regioni le strutture sanitarie sono già al limite. Jens Spahn si rivolge ancora una volta a chi, tra i suoi concittadini, crede di non avere bisogno del vaccino anti-Coronavirus. Con un'incidenza settimanale superiore a 400 casi per 100mila abitanti, e numeri anche significativamente più alti, in particolare nella parte orientale della Germania, una minoranza non insignificante di persone ancora rifiuta il vaccino. A loro si è rivolto il ministro della Salute uscente del governo tedesco, intervistato dal Rheinische Post: «Ci sono ancora quelli che credono che il virus non possa danneggiarli. Queste persone vorrei trascinarle in un'unità di terapia intensiva e chiedere loro, di fronte alla sofferenza, cos'altro deve succedere perché capiate?».

 

Russia, altri 1.240 morti 

In Russia nel corso dell'ultima giornata sono stati registrati 33.558 nuovi casi di Covid-19 e 1.240 decessi provocati dalla malattia: lo riferiscono le agenzie di stampa Interfax e Tass citando i dati del centro operativo nazionale anti-coronavirus. Secondo la Tass, il numero di nuovi casi in un giorno è il più basso registrato nel Paese dallo scorso 16 ottobre. Sia il 19 sia il 20 novembre il centro operativo anti-coronavirus ha registrato 1.254 decessi provocati dalla malattia nelle 24 ore precedenti: il numero più alto rilevato in un giorno nel Paese dall'inizio dell'epidemia. Stando ai dati ufficiali, in Russia dall'inizio dell'epidemia sono stati registrati 9.434.393 casi di Covid-19 e 267.819 decessi provocati dalla malattia. La Bbc scrive che il 29 ottobre l'agenzia statale russa di statistiche Rosstat ha pubblicato dei dati aggiornati ai primi nove mesi del 2021 secondo i quali in totale le persone che sono morte dopo che è stata confermata o sospettata la malattia dall'aprile del 2020 sono 462.352. In Russia vivono circa 146 milioni di persone.

 

Ultimo aggiornamento: 17:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA