Coronavirus, a Tenerife altri due italiani positivi, un altro contagio a Barcellona: salgono a 9 i casi in Spagna

Mercoledì 26 Febbraio 2020
Coronavirus, a Tenerife altri due italiani positivi: salgono a 8 i casi in Spagna

Altri due turisti italiani nell'hotel di Adeje a Tenerife isolato ieri, sono risultati positivi al coronavirus. Lo scrive l'agenzia spagnola Efe che cita il ministero della Salute regionale delle Canarie. I due nuovi positivi fanno parte del gruppo in viaggio con il medico piacentino e la moglie a cui era stato diagnosticato ieri il Covid-2019. Secondo quanto fonti ufficiali hanno spiegato alla Efe, dopo che lunedì sono stati riscontrati i primi casi positivi sono stati effettuati test al gruppo di clienti dell'hotel che avevano rapporti più stretti con la coppia italiana, ovvero ad otto persone.

I due turisti italiani sono rimasti da ieri all'interno dell'hotel, ai cui clienti (circa 700) è vietato uscire, in base alle disposizioni delle autorità sanitarie. Una volta confermato il risultato delle analisi, gli altri due cittadini italiani risultati positivi saranno trasferiti all'ospedale universitario di Nostra Signora di La Candelaria, a Santa Cruz de Tenerife, dove saranno curati in isolamento seguendo i protocolli, sebbene al momento non presentino alcun sintomo.

Confermato dalle autorità sanitarie catalane anche un secondo caso di coronavirus a Barcellona, specificando che si tratta di un giovane di 22 anni che era stato a Milano tra il 22 ed il 25 febbraio. Il giovane, di nazionalità spagnola e residente nel capoluogo catalano, è ricoverato da ieri all'Hospital Clínic di Barcellona, è stato reso noto durante una conferenza stampa. Non vi sarebbero contatti tra questo caso e l'altro caso registrato a Barcellona, quello di una donna italiana di 36 anni. Mentre si stanno cercando tutti i contatti del giovane per far scattare l'isolamento domiciliare.

In totale sono quindi nove i casi di sindrome influenzale da coronavirus diagnosticati in Spagna nelle ultime 36 ore. Due pazienti sono a Madrid ed entrambi erano stati in Italia, secondo quanto rende noto el Mundo citando le autorità sanitarie locali. Erano risultati positivi in precedenza un medico italiano in vacanza a Tenerife, la moglie e altri due turisti che soggiornano nello stesso albergo, una donna a Barcellona, anche lei tornata dal Nord Italia, e una persona a Castellon.

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«Stiamo bene, siamo stati accuditi e curati al meglio sin dal primo momento. Ringraziamo le autorità locali, il Consolato e il governo italiano, che ci ha supportati sin da subito. Non sappiamo per quanto tempo resteremo bloccati qui, l'importante adesso è guarire completamente». Lo afferma in un'intervista la piacentina risultata positiva al coronavirus insieme al marito e a un amico mentre si trovava a Tenerife. Nell'hotel di Adejie, dove i tre alloggiavano, sono state messe in quarantena mille persone. Contagiato anche un quarto italiano, amico dei piacentini, che vive nel Parmense. Tutti sono ricoverati in isolamento all'ospedale Nuestra Se¤ora de Candelaria di Tenerife.

«Mantenere la calma e la fiducia» nel sistema sanitario nazionale e nei protocolli che sta adottando per scongiurare il diffondersi del coronavirus. È questo l'appello lanciato da Reyes Maroto, ministra dell'Industria, Commercio e Turismo spagnola, con un tweet in cui raccomanda di seguire le raccomandazioni del ministero della Sanità. «Siamo un Paese sicuro che conta su un eccellente sistema sanitario ed i protocolli stanno funzionando molto bene», aggiunge la ministra che ha esortato anche i «turisti a stare tranquilli» perché i governo spagnolo ha «tutti i protocolli per affrontare questa situazione con un sistema sanitario che è il migliore del mondo». Al momento sono otto i casi di coronavirus confermati in Spagna. 

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Sono tranquilli, ma intanto sono bloccati a Tenerife i due turisti italiani della provincia di Piacenza partiti per la Spagna la scorsa settimana e risultati positivi al test Covid-19. E nella notte stessa sorte è toccata a due loro amici. Il medico, classe 55, e la moglie risiedono nella stessa provincia in cui il paziente uno il trentottenne di Codogno ancora in rianimazione, era stato prima che gli fosse diagnosticato il coronavirus. Adesso si trovano in isolamento all'ospedale universitario Nuestra Señora de La Candelaria, a Santa Cruz. Mentre in albergo sono stati bloccati turisti e personale per un totale di circa 1000 persone. Oltre a tutti gli ospiti dell'hotel. Vietato uscire dalle stanze. 

Il medico emiliano e il gruppo, formato da altre due coppie che risiedono nella stessa zona, a Tenerife avrebbero dovuto trascorrere altri sette giorni. Già al momento del decollo l'uomo aveva qualche linea di febbre, ma non aveva dato alcun peso ai leggeri sintomi. In aeroporto non era stato eseguito alcun controllo. La preoccupazione per la situazione italiana non era ancora così alta. Il medico ha vissuto tranquillamente la sua vacanza: ha fatto il bagno, ha cenato al ristorante ed è andato in giro come qualunque turista. La febbre, bassa, però non lo ha mai abbandonato. Nei giorni successivi, anche la moglie e un altro amico della stessa comitiva avevano accusato qualche problema di salute, ma anche in questo caso non avevano dato peso alla temperatura un po' sopra la norma. E se per gli amici, la situazione si era risolta in 24 ore, invece, per il medico la febbre non era mai finita. Due giorni fa, su consiglio della moglie, si era presentato alla clinica Quiron, una struttura privata nel sud di Tenerife. Dopo il primo test risultato positivo è stato trasferito all'ospedale Candelaria ed è in attesa di un secondo risultato del National Center for Microbiology del Carlos III Health Institute di Madrid. Anche la moglie, che in un primo momento era negativa al test ma era tenuta in osservazione nello stesso ospedale Candelaria, è poi risultata positiva al contagio. 

 


L'hotel dove alloggiava la coppia, l'H10 Costa Adeje Palace, è sigillato, la polizia impedisce a chiunque di entrare e uscire: all'interno mille persone che aspettano l'esito del secondo test in base al quale saranno decise le misure definitive.  Ai turisti la comunicazione dell'isolamento è arrivata con una lettera infilata sotto la porta delle rispettive stanze nella quale la direzione dell'hotel ha informato che «per ragioni sanitarie l'hotel è stato chiuso.
 

Ultimo aggiornamento: 19:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA