Coronavirus, in Cina è allarme. L'Oms: «Oltre cento casi confermati a Pechino»

Lunedì 15 Giugno 2020
Coronavirus, a Pechino contagi in aumento: altri 10 quartieri in quarantena. Timori seconda ondata, Borse a picco

Nel mondo i numeri da Covid-19 continuano a salire. Ma in queste ore la città che più preoccupa è Pechino, dove il contagio non si ferma. Anzi, corre. La città cinese ha registrato 36 nuovi casi di coronavirus nelle ultime 24 ore. Per questo motivo, altre dieci aree residenziali sono state messe in quarantena. Lo rende noto oggi il sindaco della capitale cinese Gli ultimi casi di contaminazione sono stati scoperti in un mercato all'ingrosso nel nordovest di Pechino, nel distretto di Haidian, dopo che la scorsa settimana era già stato chiuso il gigantesco mercato di prodotti freschi di Xinfadi nel sud della metropoli cinese, nel distretto di Fengtai: 11 le aree residenziali messe in quarantena in quella zona

Oms: cento casi a Pechino. Sono oltre 100 i casi confermati per il nuovo focolaio a Pechino, riferisce l'Organizzazione Mondiale della Sanità. «La scorsa settimana la Cina ha riferito di un focolaio di covid-19 a Pechino, dopo oltre 50 giorni senza casi in città.

Sono adesso oltre 100 i casi confermati. Si indaga su origine ed entità». Lo ha sottolineato il direttore generale dell'Oms Tedros Ghebreyesus nel consueto briefing.


Funzionari silurati a Pechino. Secondo l'agenzia ufficiale Xinhua, è stato rimosso dall'incarico il numero due del distretto di Fengtai, nella zona sudovest di Pechino, dove si trova il mercato di Xinfadi. Zhou Yuqing, segnala il sito di notizie Hk01, è stato sollevato dalle sue responsabilità con l'accusa di «inadempienza ai doveri» ed è sotto inchiesta. Silurato anche Wang Hua, il segretario della commissione del Partito comunista cinese nel municipio di Huaxiang, a Fengtai. Zhou e Wang, riporta la Xinhua, sono accusati di «cattiva gestione» in materia di «prevenzione e controllo dell'epidemia». Decisa anche la rimozione dall'incarico del direttore generale del mercato di Xinfadi, Zhang Yuelin.

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Allerta a Bogotà. Le autorità di Bogotà hanno dichiarato l'allerta arancione nella capitale colombiana dopo che l'occupazione delle unità di terapia intensiva per la pandemia del coronavirus ha raggiunto il 55,94%. La Colombia ha registrato finora 50.939 casi confermati di coronavirus, con 1.667 morti. Bogotá è la città che concentra il maggior numero di contagi, con 16.037 positivi. Seguono i dipartimenti di Atlantico (9.837), Valle del Cauca (5.830), Bolivar (5.146) e Nari¤o (2.150). La sindaca della capitale Claudia Lopez ha dichiarato che a partire da oggi il comune assume il controllo di tutte le unità di terapia intensiva negli ospedali pubblici e privati per la gestione delle persone infette da Covid-19. Bogotá ha a disposizione 724 posti letto in terapia intensiva esclusivamente per il trattamento di positivi al coronavirus. Fino a ieri, 405 posti sono stati occupati, di cui 153 sono pazienti confermati con Covid-19 e 252 sono casi «probabili». La sindaca ha inoltre istituito un cordone sanitario in tre aree della capitale a causa dell'aumento delle infezioni, misura che limita gli ingressi e le uscite in queste aree. Lpez ha infine stabilito un meccanismo per alternare le uscite in strada per la popolazione: nei giorni dispari, potranno uscire le persone con un documento di identità che termina con un numero pari, mentre nei giorni pari saranno autorizzate le persone con carta d'identità che termina con una cifra dispari.

Russia, cancellate alcune parate. In alcune città della Russia hanno deciso di non svolgere la parata della Vittoria in programma il 24 giugno per evitare un'ulteriore diffusione dell'epidemia di Covid-19. Secondo i media russi, Penza, Iakutsk e Pyatigorsk si sono unite alla lista di circa dieci città dove la parata non si svolgerà. Resta in programma la parata principale, quella sulla Piazza Rossa a Mosca. Le celebrazioni per i 75 anni della vittoria sovietica nella seconda guerra mondiale erano in programma il 9 maggio, Giorno della Vittoria in Russia. L'epidemia ha però costretto le autorità a rimandare l'evento, che Putin ha successivamente ordinato di svolgere il 24 giugno. Dal 25 giugno al primo luglio i russi sono chiamati a votare una riforma costituzionale che potrebbe consentire a Putin di restare presidente potenzialmente fino al 2036. Alcuni analisti ritengono che il Cremlino abbia scelto la data del 24 giugno per la parata appunto per sfruttare la carta del patriottismo alla vigilia del voto.

Europa. Un totale complessivo di 402.714 casi confermati di contagi (+3318 rispetto al giorno precedente), di cui 185674 nella sola Germania, sono stati registrati dall'inizio dell'epidemia nei Paesi dell'Europa centrale e orientale, in Germania, Austria e Grecia, secondo dati ufficiali delle autorità nazionali inviati all'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e aggiornati alla mattina del 14 giugno. La crescita percentuale su base settimanale dei contagi è da tempo in rallentamento in gran parte della regione sulla base di elaborazioni aggiornate all'8 giugno, ma rimane sostenuta nell'ultima settimana in Macedonia del Nord, Moldova, Ucraina e Bielorussia. La Bielorussia registra più casi confermati di Covid-19 per milione di abitanti che l'Italia. Il Montenegro non registra invece nuovi casi da ben 39 giorni, si evince dagli ultimi dati Oms.


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Borse a picco



Mercati in rosso nel timore di una seconda ondata: Seul -4,76%, Shanghai -1%. Seduta pesante per le Borse asiatiche a causa dei timori per una seconda ondata di coronavirus. Oltre a Tokyo, che ha perso il 3,5%, anche la Borsa di Seul, che registra il bilancio più pesante, ha chiuso in territorio decisamente negativo: l'indice Kospi ha perso il 4,76% a 2.030 punti. Moderano le perdite, invece, le borse cinesi grazie ai buoni dati sulla produzione industriale di maggio che mostrano un prosieguo della ripresa. L'indice composito di Shanghai ha lasciato sul terreno l' 1% a 2890,03 punti. Ancora più modesta la perdita di Shenzhen che ha lasciato sul terreno lo 0,3 per cento. Nell'ultima fase degli scambi l'indice Hang Seng di Hong Kong ha ceduto l' 1.9% a 23841,40 punti.

Torna il panico, Milano -1,3%. Borse europee sotto tiro in avvio di settimana, sulla scia dello scivolone segnato dai listini di Asia e Pacifico a seguito dei nuovi casi di Covid19 segnalati in Cina. Con i futures in rosso di oltre il 2,8% per il Dow Jones e dell'1,9% per il Nasdaq Milano (-1,75%) è la migliore, seguita da Londra (-1,83%), Parigi (-2,18%), Francoforte (-2,34) e Madrid (-2,37%) In arrivo dagli Usa l'indice manifatturiero dello Stato di New York, mentre sono attesi i discorsi di Robert Kaplan e di Mary Daly, presidenti rispettivamente della Fed di Dalls e di San Francisco e membri del Fomc. In calo il greggio (Wti -3% a 35,15 dollari al barile), mentre lo spread tra Btp e Bund scende a 189,3 punti e il dollaro si mantiene in rialzo sopra quota 1,12 sull'euro. Le vendite interessano tutti i settori, a partire proprio da quello petrolifero, con Bp (-4,58%), Total (-2,8%), Eni (-2,2%) e Shell (-2%), mentre Saipem (+0,4%), gira in positivo. In rosso gli automobilistici Bmw (-3%), Daimler (-2,8%), Peugeot (-2,3%) e Volkswagen (-2%), più cauta invece Fca (-1,12%). In campo bancario Santander cede il 3,6%, SocGen lascia sul campo il 3,4% e Bnp il 3,2%. Fanno meglio in Piazza Affari Intesa (-1,3%), che ha rivisto con Bper (-1,84%) l'accordo per gli sportelli in esubero a seguito dell'Ops su Ubi, invariata. Sugli scudi il farmaceutico Ucb (+9,53%), sotto pressione invece l'assicurativo danese Tryg (-7%), dopo una raccomandazione di vendita.

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Per quanto riguarda i titoli, a Piazza Affari riflettori su Intesa Sanpaolo (-2,8%) dopo l'integrazione dell'accordo per la cessione a Bper Banca (-2,85%) di 532 filiali (dalle 400-500 inizialmente previste) nell'ambito dell'offerta pubblica di scambio su Ubi Banca (-1,52%). Ad ogni modo, sono in generale calo le banche, tra le peggiori la settimana scorsa (nell'ottava hanno ceduto complessivamente più del 7%). Nelle prime battute, sono in calo tutti i titoli di Ftse Mib: si «salvano» solo i farmaceutici, con Recordati a -0,8% e Diasorin a -1,1%. In corda al listino principale Moncler (-3,88%). I nuovi ribassi del petrolio (il Wti scadenza luglio cala del 5% a 34,44 dollari, mentre il Brent agosto scende del 3,5% a 37,39 dollari al barile) pesano sui petroliferi, con Eni che cede il 3,3%, Saipem il 3,47e Tenaris il 3,9%. Sul mercato valutario, l'euro si indebolisce sul dollaro a 1,1239 (1,1304 venerdì in chiusura) e a 120,526 yen (121,26 venerd), mentre il rapporto dollaro/yen è a 107,239. Infine, spread in rialzo a 191 punti, dai 189 punti della chiusura di venerdì.


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Stati Uniti. I morti per il virus negli Stati Uniti nelle ultime 24 ore sono stati 382. È quanto emerge dai dati della Johns Hopkins University, secondo la quale i decessi totali sono 115.729. Addirittura il governatore di New York, Andrew Cuomo, minaccia di chiudere nuovamente Manhattan e gli Hamptons, la località di mare vicino alla Grande Mela rifugio dei milionari della città. Cuomo usa parole dura per descrivere le immagini di assembramenti e le migliaia di denunce presentate per il mancato rispetto delle regole imposte per la riapertura dopo il coronavirus. Parole che mandano su tutte le furie il sindaco di New York, Bill de Blasio: «imprigionare la gente» non è la risposta, «dobbiamo trovare un equilibrio fra la sicurezza e la necessità delle aziende di riaprire», dice de Blasio tramite un suo portavoce.

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Belgio. Un nuovo focolaio d'infezione è stato identificato in Belgio fra il personale di Swissport Cargo, la società che tratta circa un quarto delle merci in arrivo e in partenza dall'aeroporto di Liegi. Lo riportano i media locali. Fra la cinquantina di dipendenti che si occupano dell'amministrazione della società, che impiega 200 persone, 21 sarebbero stati testati positivi. I contagiati sono stati messi in quarantena e i locali completamente disinfettati. Il calo del personale disponibile ha portato al dirottamento di alcuni voli verso altri aeroporti, ha indicato il portavoce dello scalo. Dall'inizio della crisi l'aeroporto di Liegi è un nodo centrale nella distribuzione di materiale medico nel Paese e in Europa. Nelle ultime 24 ore le autorità sanitarie hanno identificato 71 nuove infezioni. Gli ingressi in ospedale sono stati 17, le dimissioni 21, portando il totale delle persone attualmente ricoverate a 397. Di queste, 84 sono in terapia intensiva (+2). Sono 6 i nuovi decessi, la metà dei quali nelle case di riposo. Il totale delle vittime arriva così a 9.661.


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America Latina. La pandemia continua a registrare nelle ultime 24 ore in America Latina una crescita dinamica sia dei contagi, giunti a 1.646.746 (+46.026), sia dei morti, aumentati a 79.602 (+1.642). È quanto emerge oggi da una elaborazione statistica sulla base dei dati di 34 nazioni e territori latinoamericani. Il Brasile, Paese leader nella regione e secondo più colpito al mondo dietro gli Stati Uniti, ha registrato una crescita più moderata rispetto alla media dell'ultima settimana, forse per la festività domenicale, fissando i contagiati a 867.624 (+17.110) ed i morti a 43.332 (+612). Seguono Perù (229.736 e 6.688) e Cile (174.293 e 3.323), mentre altri sei paesi della regione (Messico, Ecuador, Colombia, Argentina, Repubblica Dominicana e Panama) confermano il difficile momento latinoamericano con contagi superiori ai 20.000 e morti oltre 400. 

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Panama. Le autorità di Panama sono in allarme perché, nonostante la popolazione stia osservando una stretta quarantena da circa due mesi e mezzo, nella giornata di sabato - il suo picco storico nella pandemia - ha registrato 212 casi di contagio per milione di abitanti. Per fare un esempio, nella giornata picco dell'Italia, che è stata il 21 marzo, furono registrati 6.557 contagi, ossia 109 casi per milione di abitanti. Nella classifica dei 34 paesi e territori latinoamericani, Panama occupa il nono posto, con 20.686 casi di contagio, per i quali vi sono poi stati 1.667 morti. Al riguardo l'infettivologo Néstor Sosa ha dichiarato che «è sorprendente il comportamento del virus nel Paese, perché nonostante le misure di controllo adottate, la buona capacità diagnostica e un'équipe tecnica molto capace, non siamo riusciti a controllare il virus».

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Pakistan. Il ministro della pianificazione pachistano Asad Umar ha detto che il numero di casi di covid-19 nel Paese potrebbe raddoppiare da qui a fine giugno e superare gli 1,2 milioni entro fine luglio. In Pakistan ci sono ufficialmente circa 140.000 casi, finora, e attorno ai 2.700 morti. Tuttavia le misure di distanziamento e di igiene contro la malattia vengono largamente ignorate dalla cittadinanza, e il numero dei test resta molto basso. «Gli esperti stimano che il numero dei casi confermati arriverà a 300.000 da qui a fine giugno, se continuiamo ad ignorare le regole base di comportamento e a prendere il problema alla leggera», ha detto Umar, che fa parte della squadra governativa per la lotta al coronavirus. «Temiamo si possa arrivare a 1,2 milioni di casi a fine luglio».

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Egitto. Riprenderanno dal 1° luglio i voli da e per l'Egitto, e riparte, con molta cautela, la stagione turistica. Lo ha detto, secondo quanto riferisce l'agenzia Mena, il ministro egiziano dell'aviazione civile, Mohamed Manar, annunciando la ripresa dei collegamenti con i Paesi che a loro volta apriranno i loro aeroporti da qui al prossimo mese. Riapriranno anche gli alberghi, costretti a dimezzare il numero degli ospiti per garantire sicurezza e distanziamento. L'operatività degli aeroporti riprenderà gradualmente - ha aggiunto il ministro -. «Gli aerei saranno completamente sterilizzati e disinfettati ad ogni tratta. L'uso di mascherine è obbligatorio per passeggeri ed equipaggio. Disinfettanti, guanti e maschere saranno forniti a bordo dell'aereo», ha detto. Mascherine obbligatorie anche in aeroporto, dove si dovrà rispettare anche il distanziamento e misurata la temperatura. Prima di salire sull'aereo nello scalo di partenza, il viaggiatore deve firmare una dichiarazione relativa ai suoi contatti e al suo stato di salute. I viaggiatori provenienti da paesi dichiarati dall'Organizzazione mondiale della sanità come paesi a rischio dovranno portare con sè il risultato di test effettuati entro le 48 ore precedenti alla data della partenza.

Via l'allerta viaggi. La scorsa notte il governo tedesco ha eliminato l'allerta sui viaggi per 27 paesi europei, fra cui Italia e Francia. Si tratta di un atto che riapre i flussi turistici fra la Germania e gran parte d'Europa. Il cosiddetto «sconsiglio», imposto anche rispetto allo spazio Schengen a causa del coronavirus il 17 marzo scorso, viene sostituito da avvisi per i diversi Paesi. Alcuni paesi devono aspettare ancora: come nel caso della Spagna, la Finlandia e la Norvegia.

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India nuovo lockdown. Nelle ultime 24 ore si sono registrati altri 325 decessi e 11.502 nuovi casi, portando così a 9.520 il totale delle vittime e a 332.424 quello dei positivi. Lo ha reso noto il ministero della Sanità di Nuova Delhi, sottolineando che sono 169.798 le persone dimesse dagli ospedali. «Il numero dei casi attivi nel Paese è ora di 153.106», ha aggiunto il ministero. Il primo ministro indiano Narendra Modi ha in programma colloqui in video conferenza per domani e il 17 giugno per discutere una strategia per uscire dal lockdown imposto per contenere la diffusione del Covid-19.
Il governo del Tamil Nadu annuncia di avere imposto nuovamente il lockdown dal 19 giugno fino alla fine del mese per la risalita dei contagi da Covid-19. Lo Stato è il terzo più colpito del Paese.

Russia. Segnalati 8.246 nuovi casi, il totale sale a 537.210 dall'inizio dell'emergenza sanitaria. Come riporta l'agenzia Tass, si tratta dell'aumento giornaliero più basso dal primo maggio. Il bollettino ufficiale parla anche di altri 143 decessi nelle ultime 24 ore con il bilancio che sale a 7.091 morti per complicanze provocate dall'infezione. Ad oggi, hanno confermato le autorità, sono stati effettuati «oltre 15,1 milioni di test per il coronavirus». E sono 284.539 le persone dichiarate guarite dopo aver contratto l'infezione. La Russia, con circa 145 milioni di abitanti, è il terzo Paese al mondo per numero di contagi, dopo Stati Uniti e Brasile.

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Israele. Resta relativamente elevata la crescita dei casi positivi, che oggi ha raggiunto la cifra di 19.128. Ieri - secondo il Consiglio per la sicurezza nazionale - si sono avuti 130 contagi a cui stamane se ne sono aggiunti alti 13. Le guarigioni assommano a 15.393 ed i decessi - che ieri sono saliti di due unità - sono stati complessivamente 302. I malati sono oggi 3.433: di essi 132 sono ricoverati in ospedali e 25 si trovano in rianimazione. Ieri in Israele sono stati condotti 8.746 test dei quali l' 1,5 per cento è risultato positivo. In questa fase, precisa il sito Ynet, Tel Aviv è la città dove la crescita dei contagi è più elevata. Le autorità consigliano di imporre maggiori limitazioni ad eventi pubblici che attirano un folto pubblico. 

Inghilterra. Negozi non essenziali aperti da oggi in Inghilterra, dopo quasi tre mesi di stop, nell'ambito del graduale alleggerimento del lockdown annunciato nelle settimane scorse dal governo britannico di Boris Johnson. Una ripresa benedetta da una mattinata di bel tempo e segnata fin dalle prime ore da immagini di code di acquirenti in attesa agli ingressi di numerosi esercizi - in particolare di abbigliamento - a Londra come in altre città. Ovunque continua a valere la regola del distanziamento sociale fra gli individui e degli accessi contingentati.

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Iran. Salgono a 189.876 i casi, con 2.449 contagi registrati nelle ultime 24 ore, stabili rispetto agli ultimi giorni ma sempre elevati in rapporto alla media del mese scorso. Le nuove vittime sono 113, in crescita e per il secondo giorno consecutivo sopra la soglia dei cento morti, con un totale di 8.950 decessi confermati dall'inizio della pandemia. I ricoverati in terapia intensiva scendono a 2.765, mentre i pazienti guariti superano la soglia dei 150 mila (150.590). I test complessivi effettuati sono 1.269.194. Lo ha riferito nel suo bollettino quotidiano la portavoce del ministero della Salute iraniano Sima Lari.

Ghana. Il ministro della Sanità del Ghana, Kwaku Agyeman Manu, è ricoverato in ospedale in condizioni stabili dopo essere risultato positivo al coronavirus. In un discorso trasmesso per via televisiva e poi ripreso dai media locali, il presidente del Paese, Nana Akufo-Addo, ha augurato una rapida guarigione al politico di 64 anni, definendo Manu un ministro laborioso che ha contratto il virus nell'adempimento del proprio dovere. Il Ghana conferma a oggi 11.964 contagi.

 
 

Ultimo aggiornamento: 16 Giugno, 07:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA