Virus, diretta, Oms: «In Europa va meglio, nel mondo peggiora». In Africa: 207.617 casi, negli Usa oltre 2 milioni

Giovedì 11 Giugno 2020
Virus, diretta, Oms: «In Europa va meglio, nel mondo peggiora». In Africa: 207.617 casi, negli Usa oltre 2 milioni

Coronavirus, l'Oms dichiara che mentre la situazione legata alla pandemia da Covid19 in Europa sta migliorando, nel mondo, tuttavia, peggiora. L'emergenza coronavirus «nel mondo sta peggiorando anche se in Europa è migliorata», dice il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, in un briefing con i rappresentanti degli Stati membri dell'Agenzia dell'Onu.

Nelle ultime due settimane sono stati registrati «100.000 nuovi casi» di Covid-19 in un giorno. Il 75% dei contagi, ha sottolineato, «sono stati segnalati in dieci Paesi, nelle Americhe e nel Sud-est asiatico».

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Oms: ondate ricorrenti


La seconda ondata di contagi da nuovo coronavirus, ci sarà? «L'Oms, insieme ai partner, continua a lavorare per pianificare qualsiasi scenario. Sebbene non sia noto come si evolverà la pandemia, sulla base delle prove attuali, lo scenario più plausibile è quello di ondate epidemiche ricorrenti intervallate da periodi di trasmissione di basso livello». Lo spiega un portavoce dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tarik Jašarević. «Non possiamo supporre che la tendenza al 'ribasso' della malattia» che si osserva in alcune zone del mondo, al contrario purtroppo di altre, prosegue Jašarević, «si sia verificata naturalmente. Tutto ciò è accaduto grazie alle severe misure di sanità pubblica messe in atto dai Paesi per spezzare la catena di trasmissione nelle comunità. Speriamo di poter mantenere livelli ugualmente bassi nel tempo. Ma il mondo è ancora alle prese con una grande ondata della pandemia di Covid-19 e non c'è spazio per l'autocompiacimento. Tutti i Paesi, compresi quelli che stanno registrando meno casi e stanno allentando le restrizioni, devono continuare a rilevare e testare casi sospetti, isolare e trattare casi confermati e rintracciare tutti i loro contatti; promuovere pratiche igieniche adeguate; proteggere gli operatori sanitari; aumentare la capacità del proprio sistema sanitario».

Il mondo combatte, ma aspetta anche di avere l'arma per definizione contro il virus: un vaccino: «Lo sviluppo di un vaccino - ricorda il portavoce Oms - richiede in genere diversi anni. Anche se si accelerano i tempi, è un lavoro che richiederà tempo. L' Oms sta lavorando con partner di tutto il mondo per velocizzare la ricerca e lo sviluppo di un vaccino sicuro ed efficace e garantire un accesso equo ai miliardi di persone che ne avranno bisogno. Il primo studio sui vaccini è iniziato solo 60 giorni dopo che la sequenza genetica del virus è stata condivisa dalla Cina: un risultato incredibile. Oggi più di 130 vaccini sono allo studio a livello globale, di cui 10 in fase clinica e diversi nella fase di pre-valutazione. L' Oms si impegna a garantire che, man mano che vengono sviluppati medicinali e vaccini, siano equamente condivisi con tutti i paesi e le persone». Chiarimenti giungono anche sul contagio da parte degli asintomatici: «Abbiamo bisogno di più dati per comprendere meglio come avviene la trasmissione. Le prove attuali suggeriscono che la maggior parte dei contagi avviene da persone sintomatiche ad altre con cui sono state a stretto contatto. Non è ancora noto quanti di questi contagi siano provocati da persone senza sintomi. Durante la conferenza stampa dell'8 giugno, quando Maria Van Kerkhove, responsabile tecnico per il coronavirus dell' Oms, ha affermato che la trasmissione asintomatica è molto rara, la sua risposta si riferiva a un sottoinsieme di studi e dati condivisi da alcuni Stati membri. In quegli studi, in cui sono stati seguiti casi asintomatici, è emerso come 'molto rarò trovare una trasmissione secondaria».

Spazio poi al tema dell'immunità. «Ci aspettiamo - assicura Jašarević - che la maggior parte delle persone infette da Covid-19 sviluppi una risposta anticorpale in grado di fornire un certo livello di protezione. Quello che non sappiamo ancora è il livello di protezione o quanto durerà. Stiamo lavorando con scienziati di tutto il mondo per comprendere meglio la risposta dell'organismo a questo virus ma finora, nessuno studio ha risposto a queste importanti domande. Per questo motivo, non può esistere alcun 'passaporto di immunità' o 'certificato di assenza di rischi'.

Infine, le mascherine: «L'Oms - ricorda - ha aggiornato le sue linee guida sull'uso delle mascherine, incorporando nuovi risultati di ricerca: si raccomanda l'uso di mascherine mediche alle persone malate di Covid-19, a chi si prende cura di loro a casa e agli operatori sanitari quando trattano pazienti sospetti o confermati Covid-19. Nelle aree a trasmissione diffusa, l' Oms consiglia a tutte le persone che lavorano nelle aree cliniche di una struttura sanitaria di indossare una mascherina; nelle aree con trasmissione all'interno della comunità, le persone di età pari o superiore a 60 anni, o quelle con malattie croniche, devono indossare una mascherina nelle situazioni in cui non è possibile il distanziamento fisico». «I Governi - ribadisce in conclusione Jašarević - dovrebbero incoraggiare il grande pubblico a indossare mascherine laddove vi sia una trasmissione diffusa e il distanziamento fisico sia difficile, ad esempio sui trasporti pubblici, nei negozi o in altri ambienti confinati o affollati. Secondo l' Oms, comunque, le mascherine fanno parte di un 'pacchettò di misure di prevenzione e controllo delle infezioni insieme al distanziamento fisico e all'igiene delle mani. L'uso di una mascherina da solo non è sufficiente per fornire un livello adeguato di protezione».


Usa: oltre due milioni di contagiati. Il numero dei pazienti contagiati dal coronavirus negli Stati Uniti ha superato la soglia dei due milioni. Lo riporta il New York Times, sottolineando come i casi sono di nuovo in aumento in almeno 21 Stati. Il bilancio delle vittime sale a 113 mila.

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Negli Stati Uniti i contagi sono 2.000.464, mentre le vittime sono 112.924. Seguono, per numero di casi, Brasile e Russia, rispettivamente con 772.416 contagi e 493.023, mentre, per il numero di vittime, al secondo posto c'è il Regno Unito, con 41.213 decessi e il Brasile, con 39.680. In totale, in tutto il mondo i casi sono 7.360.239 e i morti 416.201.

Il virus accelera in Africa. La pandemia da coronavirus sta subendo una «accelerazione» in Africa, con 207.617 casi confermati nel continente e 5.642 decessi legati all'infezione. L'allarme arriva dalla direttrice dell'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) per la regione africana, Matshidiso Moeti, che ha spiegato che il Covid-19 si sta diffondendo dalle capitali dove è arrivato grazie a persone che hanno viaggiato ad altre zone più periferiche. Moeti ha quindi sottolineato che in dieci i Paesi africani si registra il 75 per cento del totale dei contagi e che il Sudafrica da solo ne conta un quarto. Sono infatti 55.421 i casi confermati in Sudafrica e 1.210 i morti. «Una delle sfide più grandi in Africa continua a essere la disponibilità di kit per eseguire i test», ha detto Moeti.

In Russia sono stati superati i 500.000 casi accertati di Covid-19. Secondo il centro operativo anticoronavirus, i contagi registrati finora nel Paese sono 502.436, di cui 8.779 nelle ultime 24 ore. Le persone decedute nel corso dell'ultima giornata a causa del virus sono ufficialmente 174, mentre le vittime dall'inizio dell'epidemia sono 6.532. Le persone guarite sono 8.367 nelle ultime 24 ore e 261.150 in totale.

Ancora 555 nuovi contagi da coronavirus in Germania e 26 morti nelle ultime 24 ore. Il dato è stato reso noto dal Robert Koch Institute (Rki), secondo cui il numero dei casi sale così a 185.416, mentre i decessi arrivano a 8.755.

Salgono a 180.156 i casi di Covid-19 in Iran, con 2.238 contagi confermati nelle ultime 24 ore, in aumento rispetto agli ultimi giorni. Le nuove vittime sono 78, per un totale di 8.584 decessi confermati dall'inizio della pandemia. I ricoverati in terapia intensiva ammontano a 2.728, mentre i pazienti guariti crescono a 142.663. I test effettuati sono quasi 1 milione 200 mila (1.173.208). Lo ha riferito nel suo bollettino quotidiano la portavoce del ministero della Salute iraniano Sima Lari. Secondo una recente indagine, ha poi reso noto Ehsan Mostafavi, membro della task force nazionale per la lotta al coroanvirus, gli iraniani che sarebbero stati infettati sono circa 15 milioni, compresi gli asintomatici.


Messico, 708 morti nelle ultime 24 ore. Sono oltre 15mila, per la precisione 15.357, i decessi registrati in Messico dall'inizio dell'emergenza sanitaria legata alla pandemia di Covid-19. Lo ha riferito in conferenza stampa il direttore del Dipartimento di epidemiologia del ministero della Sanità messicano, José Luis Alomia, dando notizia della morte di altre 708 persone nelle ultime 24 ore. Sono inoltre 4.833 i nuovi contagi, per un totale di 129.184.

 
 

Ultimo aggiornamento: 15:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA