Coronavirus, contagi record in Croazia: Zagabria annuncia misure. Male Serbia e Bosnia

Venerdì 10 Luglio 2020
La spiaggia di Zlatny Rat sull'isola di Brac

Per la Croazia è il giorno più nero dall'inizio della pandemia da Covid19. Ben 116 nuovi casi sono stati registrati nelle ultime 24 ore. A riferirlo il ministro della Sanità Vili Beros. Numeri imporanti se rapportati a una popolazione ridotta. Per la priva volta i nuovi positivi nel Paese, inoltre, superano le cento unità, portando il contatore a un totale di 1038 persone attualmente positive. Due sono, invece, le vittime da aggiungere ai 115 decessi precedenti. 

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Considerata la crescita dei casi, il ministro ha annunciato per i prossimi giorni nuove misure di prevenzione. L'obiettivo è contenere e ridurre gli assembramenti nei luoghi pubblici e riconsiderare le modalità di ingresso dagli Stati vicini, tutti costretti a fare i conti con una forte impennata. Nessun pugno di ferro, comunque: «Non pensiamo a divieti, ma a misure igieniche più restrittive», ha spiegato Beros.
 

Croazia, obbligo di mascherina

Tra i destinatari dei provvedimenti ci saranno anche gli organizzatori di eventi pubblici, ai quali si chiede di igienizzare i luoghi dei raduni e avere liste dei presenti, affinché si possano più facilmente individuare eventuali contagiati. Occhi puntati pure sul personale di negozi, centri commerciali e strutture turistiche, oltre a bar e ristoranti. A loro, tra gli altri, si chiede l'obbligo di mascherina. Attualmente non si registrano turisti stranieri che abbiano contratto il virus in Croazia, ma solo tre casi, già positivi al momento del loro arrivo sulla costa dalmata. 
 
I turisti positivi dovranno trascorrere la quarantena in Croazia, in strutture allestite da albergatori e titolari di centri recettivi. Soltanto nel caso in cui sia possibile organizzare il rimpatrio, previo consenso del Paese d'orgine, si potrà invece, rientrare.

BOSNIA ERZEGONIVA A conferma di una situazione delicata in tutti Balcani, ci sono i dati della Bosnia Erzegovina che nelle ultime 24 ore recitano: 310 nuovi casi, record da inizio pandemia. 
Su 6.403 contagi, al momento i positivi risultano 3.151, mentre i deceduti 215. Proprio per simili cifre, la Bosnia-Erzegovina rientra tra i tredici paesi per i cui abitanti è interdetto l'ingresso in Italia 

SERBIA Non va meglio in Serbia Forte, dove aumentano in modo sensibile non solo i contagi, ma anche i morti. Solo nell'ultimo giorno sono 386 i casi e ben 18 i deceduti. A darne, notizia in una conferenza stampa straordinaria - data l'eccezionalità della situazione - la premier Ana Brnabic che ha parlato della «giornata peggiore dall'inizio della battaglia contro il coronavirus». Crescono purtroppo anche i pazienti in terapia intensiva, ad oggi 130. Focolaio principale resta Belgrado, ma altre criticità si registrano a Novi Pazar, con ben 10 morti da ieri, Kragujevac, Sabac.

Il peggioramento della situazione definito «drammatico» dalla premier, si è tradotto in un appello al rispetto da parte della popolazione delle prescrizioni per prevenire il contagio, dall'utilizzo di mascherina, al distanziamento, passando per un frequente lavaggio delle mani. Si invita poi la gente a evitare raduni e manifestazioni di piazza, susseguitesi invece negli ultimi giorni. Ne va, d'altronde, della tenuta del sistema sanitario che è abbondantemente saturo. A tal proposito, il governo si riserva di varare misure più restrittive. 
 

Ultimo aggiornamento: 11 Luglio, 10:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA