Il Coronavirus sembra circolare ovunque ma non ama il mare: «è una buona notizia» affermano - pur con tutte le possibili cautele soprattutto in vista delle sospirate vacanze - i ricercatori dell'Ifremer, Istituto francese di ricerca sull'utilizzo del mare. All'Ifremer hanno deciso di indagare sul virus dopo che ne sono state scoperte tracce nell'acqua non potabile di Parigi e altri città, quella che serve per lavare le strade o per far zampillare le fontane.
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Pas de coronavirus dans l’eau de mer, révélé par notre étude est une bonne nouvelle", déclare Soizick Le Guyader, virologiste et responsable du laboratoire "Santé-Environnement-Microbiologie" (LSEM) de l'Ifremer. https://t.co/fk2Lw55moK
— Ricardo Fleuridor 🌳🐼🌏 (@rfleuridor) May 20, 2020
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I siti per il prelievo sono stati selezionati in base all'esposizione alle fonti di contaminazione delle acque di scarico dei centri abitati: 3 sulla costa della Normandia, 8 su quella della Bretagna, 8 sulla costa atlantica e 3 su quella mediterranea. Due campioni di cozze e 19 di ostriche prelevati fra il 22 e il 27 aprile sono stati analizzati in laboratorio: tracce di altri virus provenienti da acque di scarico erano presenti in 6 molluschi ma nessuno presentava tracce di SARS-CoV-2. Sui campioni di acqua di mare, da un litro ciascuno, prelevati dalla rete di laboratori per la ricerca in microbiologia ambientale integrata, nessuno presentava tracce del virus della pandemia. «Anche se non vale come certezza per l'insieme dei molluschi e delle acque di mare francesi - ha spiegato Le Guyader - l'assenza di tracce di SARS-CoV-2 rivelata nel nostro studio è una buona notizia».
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Per questo - continua il direttore della ricerca - «abbiamo deciso di proseguire i nostri prelievi e le analisi a scadenza di 15 giorni e per diversi mesi, così da seguire eventuali effetti di una circolazione potenzialmente crescente del virusnella popolazione nel quadro di una graduale riapertura dopo il lockdown».