Controffensiva sul Mar Nero, cosa succede? La flotta di Putin respinta di 100 miglia e i bombardamenti all'Isola dei Serpenti. Cosa sappiamo

Secondo l’intelligence britannica la recente serie di attacchi da parte delle milizie di Volodymyr Zelensky alla Flotta russa in Crimea sta causando crescente preoccupazione a Mosca.

Mercoledì 4 Ottobre 2023
Controffensiva sul Mar Nero, cosa succede? La flotta di Putin respinta di 100 miglia e i bombardamenti all'Isola dei Serpenti. Cosa sappiamo

Gli analisti internazionali concordano: anche se gli occhi sono puntati sulla continua offensiva terrestre dell’Ucraina, Kiev «sta combattendo una campagna di grande successo contro il dominio navale russo sul Mar Nero». E secondo l’intelligence britannica la recente serie di attacchi da parte delle milizie di Volodymyr Zelensky alla Flotta russa in Crimea sta causando crescente preoccupazione a Mosca.

«Il porto di Sebastopoli è stato bersagliato da attacchi, compreso un recente colpo di missile che ha colpito il quartier generale della Flotta.

Un attacco dell’Ucraina a un cantiere navale di Sebastopoli con missili da crociera Storm Shadow ha colpito una nave e un sottomarino russo. Mentre alcune difese aeree hanno abbattuto alcuni missili, altri hanno raggiunto il loro obiettivo, causando danni a una nave da sbarco e a un sottomarino», elenca il rapporto degli 007 inglesi. E oggi Natalia Humeniuk, portavoce delle forze di difesa ucraina del fronte meridionale, rivendica i risultati: «Le navi della marina russa non osano andare oltre capo Tarkhankut, sulla costa della Crimea», afferma.

 

Equilibri mutati

«La linea del fronte in mare è stata respinta indietro di almeno 100 miglia nautiche (185 chilometri) rispetto alla costa ucraina», spiega Natalia Humeniuk, ricordando che nei primi giorni dell’invasione la marina russa riusciva ad avvicinarsi alla costa di Odessa alla distanza di un colpo d’artiglieria. «Attualmente - aggiunge - navi e battelli della flotta del mar Nero della Federazione russa non navigano in direzione delle acque territoriali ucraine. Qualche volta appaiono vicino alla costa della Crimea, ma non si avvicinano di più. Non osano andare oltre capo Tarkhankut», all’estremità occidentale della Crimea. I russi cercano tuttavia di mantenere la superiorità nel mar Nero con «aerei tattici», precisa Humeniuk, ricordando che da due, tre giorni viene bombardata l’isola dei Serpenti. Mosca infatti sta ricorrendo sempre di più alle forze aeree navali per controllare la parte occidentale del Mar Nero: gran parte delle attività della sua flotta si stanno trasferendo a Novorossiysk, in Russia, «a fronte delle minacce contro il suo quartier generale di Sebastopoli, in Crimea». È questa la valutazione dell’intelligence britannica nel rapporto pubblicato oggi su X dal ministero della Difesa di Londra. «Nelle ultime settimane - si legge - la componente aerea della Flotta russa del Mar Nero ha assunto un ruolo particolarmente importante nelle operazioni», pur dovendo al contempo «affrontare le minacce concorrenti sul fianco meridionale».

 

Controllo indebolito

Nelle ultime settimane Kiev ha condotto un’audace campagna di attacchi volti a indebolire le difese russe e ad aumentare la sua libertà di manovra nella parte settentrionale del Mar Nero e nella penisola di Crimea. «Di conseguenza, il controllo della Russia sulle acque vicino all’Ucraina è ora più debole che in qualsiasi momento della guerra durata diciannove mesi», è la valutazione di Michael Horowitz, esperto di geopolitica e dei conflitti, nonché capo del team di analisti di Le Beck International che fornisce consulenza a numerose aziende e Ong che operano in Ucraina in seguito all’invasione russa. Per Horowitz la pianificazione delle operazioni attualmente in corso sarebbe cominciata già all’inizio dell’anno, quando circa 1.000 marines ucraini arrivarono nel Regno Unito per essere addestrati dai Royal Marines e dai loro omologhi olandesi. Ad agosto sono rientrati in patria e il mese successivo, utilizzando piccole imbarcazioni, hanno attaccato le piattaforme petrolifere di Boyko. E proprio lo Special boat squadron (Sbs) dei Royal Marines è specializzato in tali operazioni. L’obiettivo di Kiev erano le apparecchiature radar e i sensori sulle piattaforme che, secondo l’Ucraina, avevano permesso a Mosca di monitorare gran parte del Mar Nero settentrionale.

 

Installazioni militari

Subito dopo, segnala Horowitz, è cominciata una tempesta di attacchi contro le installazioni militari russe, tra cui navi da guerra, radar, sistemi di difesa aerea, aeroporti e centri di comando e comunicazione. Un’operazione su larga scala che non si è ancora attenuata e condotta con tutti gli uomini e i mezzi disponibili: unità delle forze speciali e aerei armati di missili da crociera, droni marittimi e aerei esplosivi per colpire le navi pattuglia. «Sebbene la Crimea sia di fondamentale importanza per Vladimir Putin, è più di un semplice trofeo - commenta Horowitz - Il porto in acque profonde è fondamentale per il controllo del Mar Nero e il ponte di Kerch verso la Russia è vitale per rifornire gli eserciti del Cremlino che combattono la controffensiva ucraina più a nord. Le operazioni ucraine mirano a negare alla Russia il suo ponte terrestre nell’Ucraina meridionale tra il Donbass e la Crimea». Recentemente le capacità delle forze di Kiev di farcela hanno sollevato uno scetticismo diffuso e forse l’alternativa di ripiegare su un obiettivo meno ambizioso come la conquista di Tokmak, che ora si trova 16 chilometri a sud della linea del fronte. Ma anche se le forze ucraine riuscissero a raggiungere solo questo obiettivo, è l’opinione di Horowitz, «un tale successo combinato con attacchi regolari contro punti chiave in Crimea renderebbe estremamente difficile la campagna militare della Russia». Se il piano della controffensiva è quello di assicurarsi che la presenza russa nell’Ucraina meridionale diventi insostenibile, «allora il triplice sforzo che le forze ucraine stanno portando avanti – uno a terra, gli altri in mare e nei cieli – avrà portato molto più vicini a questo obiettivo e a un altro punto di svolta nella guerra».

Ultimo aggiornamento: 6 Ottobre, 08:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA