Nel giorno dell'incontro a Roma tra Cina e Usa, Taiwan ha denunciato l'incursione di 13 caccia militari cinesi nella sua zona di identificazione aerea.
Le mire della Cina su Taiwan
La discussione tra i due poli è stata «intensa», secondo quanto trapela: gli Stati Uniti sono preoccupati dall'allineamento della Russia con la Cina, riporta gl'agenzia Bloomberg citando un funzionario dell'amministrazione Biden. Il capo della diplomazia del Partito comunista Yang Jiechi, nell'incontro di Roma con il consigliere per la Sicurezza nazionale americano Jake Sullivan, ha «chiesto agli Stati Uniti di riconoscere l'elevata sensibilità della questione di Taiwan, rispettando il principio della »Unica Cina«, nel resoconto della Cctv.
La Cina esprime «profonda preoccupazione» e «ferma opposizione» alle «parole e alle azioni sbagliate» degli Stati Uniti sulla questione di Taiwan, avvertendo che «qualsiasi tentativo di condonare e sostenere le forze separatiste» dell'isola «non avrà mai successo». Yang ha ricordato «gli impegni presi dagli Stati Uniti» su Taiwan, invitando a «non scendere sempre più in basso lungo una strada molto pericolosa». La questione dell'isola, autogovernata con un sistema democratico da decenni, «riguarda la sovranità e l'integrità territoriale della Cina. Nei tre comunicati congiunti sino-americani, la parte statunitense ha chiaramente riconosciuto che esiste una Unica Cina che è la premessa per stabilire relazioni diplomatiche bilaterali, essendone il fondamento politico».
L'opposizione con gli Stati Uniti
Le azioni finora attuate dall'amministrazione Biden «sono ovviamente incoerenti con le sue dichiarazioni. La Cina esprime profonda preoccupazione e ferma opposizione alla recente serie di parole e atti sbagliati degli Stati Uniti su questioni relative a Taiwan. Qualsiasi tentativo di condonare e sostenere le forze separatiste dell'indipendenza di Taiwan e tentare di giocare la 'carta di Taiwan' per controllare la Cina non avrà mai successo». Yang ha chiarito, sempre secondo la Cctv, la posizione della Cina sulle questioni relative allo Xinjiang, al Tibet e a Hong Kong, sottolineando che «si tratta di vicende che coinvolgono gli interessi centrali della Cina e sono suoi affari interni che non consentono interferenze da parte di forze esterne. Qualsiasi tentativo di sopprimere la Cina fallirà». Il capo della diplomazia del Pcc ha anche sottolineato che insistere nel cercare un terreno comune, costruendo un ponte di cooperazione sulla base di una corretta gestione delle differenze, è il modo corretto per la Cina e gli Stati Uniti di andare d'accordo, così come è stato testato nella pratica dal Comunicato di Shanghai di 50 anni fa. «Le due parti dovrebbero prendere la storia come uno specchio, cogliere la premessa del rispetto reciproco, attenersi alla linea di fondo della pacifica convivenza e cogliere la chiave per una cooperazione vantaggiosa per tutti», ha concluso Yang.
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