Cina, il piano di pace in 12 punti (ma anche i negoziati con la Russia per i droni kamikaze). Il doppio ruolo di Pechino nella guerra

Cina e Mosca sarebbero in trattativa per l'acquisto di 100 droni d'attacco, che potrebbero essere consegnati già ad aprile

Venerdì 24 Febbraio 2023 di Marco Prestisimone
Qual è ora il ruolo della Cina? Il piano di pace in 12 punti (ma anche i negoziati con Mosca per i droni kamikaze)

Da una parte il piano di pace, annunciato da Pechino, che adesso ha una forma e una sostanza. Dall'altra il retroscena degli aiuti all'amico Putin. La Cina si muove sul filo sottile che divide il sostegno alla Russia dalla diplomazia per il cessate il fuoco. All'Onu ancora una volta non ha preso posizione (o meglio, lo ha fatto astenendosi anche di fronte ai 141 sì di chi chiedeva il ritiro delle truppe russe) ma intanto il ministro degli Esteri di Xi Jinping presentava quel documento che in realtà non contiene nessuna grande sorpresa. Si tratta infatti di un dossier sulla posizione cinese, a metà tra le legittime richieste di Kiev (come il rispetto della sovranità, ad esempio) e quelle di Mosca (come la sicurezza). In tutto questo, però, secondo Der Spiegel la stessa Pechino del documento di pace starebbe negoziando la fornitura di droni kamikaze alla Russia: Cina e Mosca sarebbero in trattativa per l'acquisto di 100 droni d'attacco, che potrebbero essere consegnati già ad aprile. L'esercito russo, scrive il giornale tedesco, è impegnato in negoziati con il produttore cinese di droni Xìan Bingo Intelligent Aviation Technology per la produzione in massa di droni kamikaze per la Russia. Secondo Der Spiegel, Bingo ha accettato di produrre e testare 100 prototipi di droni ZT-180 prima di consegnarli al ministero della Difesa russo entro aprile 2023.

Gli esperti militari ritengono che lo ZT-180 sia in grado di trasportare una testata da 35 a 50 chilogrammi.

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Cina, i punti del piano di pace

1. Rispettare la sovranità di tutti i Paesi. «Il diritto internazionale universalmente riconosciuto, compresi gli scopi e i principi della Carta delle Nazioni Unite, devono essere rigorosamente osservati. La sovranità, l'indipendenza e l'integrità territoriale di tutti i Paesi devono essere effettivamente sostenute. Tutti i Paesi, grandi o piccoli, forti o deboli, ricchi o poveri, sono membri uguali della comunità internazionale».

2. Abbandonare la mentalità da Guerra Fredda. «La sicurezza di un Paese non dovrebbe essere perseguita a spese di altri. La sicurezza di una regione non dovrebbe essere raggiunta rafforzando o espandendo i blocchi militari. I legittimi interessi e le preoccupazioni di tutti i Paesi in materia di sicurezza devono essere presi sul serio e affrontati in modo adeguato. Non esiste una soluzione semplice a una questione complessa. Tutte le parti dovrebbero, seguendo la visione di una sicurezza comune, globale, cooperativa e sostenibile e tenendo presente la pace e la stabilità a lungo termine del mondo, contribuire a forgiare un'architettura di sicurezza europea equilibrata, efficace e sostenibile».

3. Cessare le ostilità. «Il conflitto e la guerra non giovano a nessuno. Tutte le parti devono mantenere la razionalità e la moderazione, evitare di gettare benzina sul fuoco e aggravare le tensioni, e impedire che la crisi si deteriori ulteriormente o addirittura vada fuori controllo. Tutte le parti dovrebbero sostenere la Russia e l'Ucraina a lavorare nella stessa direzione e a riprendere il dialogo diretto il più rapidamente possibile, in modo da ridurre gradualmente la situazione e raggiungere infine un cessate il fuoco globale».

4. Riprendere i colloqui di pace. «Il dialogo e i negoziati sono l'unica soluzione possibile alla crisi ucraina. La Cina continuerà a svolgere un ruolo costruttivo in questo senso».

5. Risolvere la crisi umanitaria. «La sicurezza dei civili deve essere efficacemente protetta e devono essere creati corridoi umanitari per l'evacuazione dei civili dalle zone di conflitto. Sono necessari sforzi per aumentare l'assistenza umanitaria nelle aree interessate, migliorare le condizioni umanitarie e fornire un accesso umanitario rapido, sicuro e senza ostacoli, al fine di prevenire una crisi umanitaria su scala più ampia».

6. Protezione dei civili e dei prigionieri di guerra. «Le parti in conflitto devono attenersi rigorosamente al diritto umanitario internazionale, evitare di attaccare i civili o le strutture civili, proteggere le donne, i bambini e le altre vittime del conflitto e rispettare i diritti fondamentali dei prigionieri di guerra. La Cina sostiene lo scambio di prigionieri di guerra tra Russia e Ucraina e invita tutte le parti a creare condizioni più favorevoli a questo scopo».

7. Mantenere la sicurezza delle centrali nucleari. «La Cina si oppone agli attacchi armati contro le centrali nucleari o altri impianti nucleari pacifici e invita tutte le parti a rispettare il diritto internazionale, compresa la Convenzione sulla sicurezza nucleare (CNS), e ad evitare con determinazione gli incidenti nucleari provocati dall'uomo. La Cina sostiene l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (AIEA) nello svolgere un ruolo costruttivo nella promozione della sicurezza degli impianti nucleari pacifici».

8. Ridurre i rischi strategici. «Le armi nucleari non devono essere usate e le guerre nucleari non devono essere combattute. La minaccia o l'uso di armi nucleari deve essere contrastata. Occorre prevenire la proliferazione nucleare ed evitare le crisi nucleari. La Cina si oppone alla ricerca, allo sviluppo e all'uso di armi chimiche e biologiche da parte di qualsiasi Paese, in qualsiasi circostanza».

9. Facilitare le esportazioni di cereali.

10. Fermare le sanzioni unilaterali. «I Paesi interessati dovrebbero smettere di abusare delle sanzioni unilaterali e della "giurisdizione a lungo raggio" nei confronti di altri Paesi, in modo da fare la loro parte nella de-escalation della crisi ucraina e creare le condizioni affinché i Paesi in via di sviluppo possano far crescere le loro economie e migliorare la vita dei loro popoli».

11. Mantenere stabili le catene industriali e di approvvigionamento.

12. Promuovere la ricostruzione postbellica.

 

Il caso dei droni cinesi a Mosca

Detto questo, resta centrale il possibile aiuto cinese sul fronte militare alla Russia. I velivoli di cui parla Der Spiegel Bingo potrebbero essere simili ai droni kamikaze iraniani Shaheed 136, che l'esercito russo ha dispiegato a centinaia negli attacchi all'Ucraina contro edifici residenziali, centrali elettriche e impianti di teleriscaldamento. La società cinese prevede di fornire componenti e know-how alla Russia in modo che possa produrre in via autonoma circa 100 droni al mese. La Cina sembra avesse già piani l'anno scorso per fornire all'esercito russo un supporto molto più sostanziale di quanto noto. Secondo le informazioni ottenute da Der Spiegel, le società controllate dall'Esercito popolare di liberazione avevano pianificato di fornire componenti per i jet SU-27 e altri modelli. Inoltre, erano già stati fatti piani per falsificare i documenti di spedizione per far sembrare le parti degli aerei militari come componenti per l'aviazione civile.

Il governo di Berlino ha anche informazioni che suggeriscono che la Cina stia consegnando droni disponibili in commercio ai clienti russi e impiegabili per scopi di ricognizione. Secondo le informazioni raccolte, i droni vengono consegnati alle forze russe da società di import-export controllate dalla Cina attraverso gli Emirati Arabi Uniti. Le persone che hanno familiarità con le analisi di questi accordi affermano che esistono prove che indicano che le forze russe hanno schierato tali droni lungo il fronte in Ucraina. Questo sarebbe uno dei motivi per cui sia il cancelliere tedesco Olaf Scholz sia la ministra degli Esteri Annalena Baerbock hanno affrontato la questione del sostegno militare di Pechino a Mosca nei colloqui avuti alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco con il capo della diplomazia del Partito comunista cinese, Wang Yi. A gennaio, inoltre, l'emittente pubblica olandese NOS ha riferito che i microchip fatti nei Paesi Bassi erano stati consegnati all'industria della difesa russa tramite società cinesi: un'analisi ucraina sulle armi offensive avversarie sequestrate - tra razzi, elicotteri e droni - aveva fatto emergere che i microchip olandesi erano installati in 10 dei 27 modelli ispezionati.

Ultimo aggiornamento: 08:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA