Chernobyl, la consulente del ministro dell'Ambiente ucraino: «Il personale è prigioniero e stremato. L'incidente nucleare è a un passo»

Lala Tarapakina è consigliere del Ministero dell’Ambiente del governo ucraino, segue da vicino la centrale in quanto responsabile per lo sviluppo delle “aree di esclusione”

Martedì 15 Marzo 2022 di Mauro Evangelisti
Chernobyl, la dirigente dell'Agenzia che gestisce l'area: «Il personale è prigioniero e stremato. L'incidente nucleare è a un passo»

«In mattinata gli invasori russi hanno nuovamente danneggiato l’alimentazione della “zona di esclusione”. Ancora una volta alla centrale nucleare di Chernobyl non c’è corrente elettrica. I nostri ragazzi ogni volta intervengono e loro distruggono di nuovo tutto. Un circolo vizioso. Sono matti. Malati e matti». Lala Tarapakina è consigliere del Ministero dell’Ambiente del governo ucraino, segue da vicino Chernobyl perché, anche prima dell’invasione, era responsabile per lo sviluppo delle “aree di esclusione”.

A Kiev sta ricevendo notizie contrastanti e preoccupanti che riguardano le centrali nucleari. Avverte: «Si rischia una catastrofe di grandi proporzioni, la comunità internazionale deve intervenire con degli osservatori e garantire zone smilitarizzate attorno alle centrali nucleari».

Chernobyl, la centrale è di nuovo senza elettricità. Il fisico: ecco cosa accadrebbe se fosse colpita da un missile

ALLARMI
Ieri un doppio allarme: prima la conferma di altri danni alla rete elettrica che alimenta la centrale nucleare (non funzionante ma con materiale radioattivo da proteggere) di Chernobyl e la città di Slavutych dopo che il team di riparazione della Ukrenergo, la società che gestisce la rete nazionale dell’energia elettrica, l’aveva riparata. Nel pomeriggio, in un’altra centrale nucleare, a Zaporizhzhya, nel sud del Paese, l’esercito russo, che controlla l’impianto, ha fatto esplodere delle munizioni «proprio a ridosso del sito». Due azioni non esattamente incoraggianti perché mettono a rischio la sicurezza dei due impianti e, dunque, alimentano il pericolo di un incidente nucleare. Si sta scherzando con il fuoco. Lala Tarapakina dice al telefono: «Siamo molto preoccupati per le vite umane in pericolo. Quella di Zaporizhzhya è una brutta situazione. Si tratta di una provocazione dei russi».

Entrambe le centrali ormai sono in mano all’esercito invasore. Racconta l’esperta del Ministero dell’Ambiente: «Nei primi giorni di guerra, l’impianto di Chernobyl è stato preso dagli invasori: le truppe russe sono avanzate attraverso il confine della Bielorussia, a Pripyat. Tutti i nostri dipendenti che si trovavano nello stabilimento in quel momento sono stati fatti prigionieri. Gli occupanti non consentono la rotazione del personale: le persone hanno lavorato in condizioni estremamente stressanti per più di due settimane, il che aumenta il rischio di errore umano. Pochi giorni fa, a seguito delle azioni degli occupanti russi, l’impianto di stoccaggio delle scorie nucleari si è rivelato privo di elettricità. E’ stato alimentato da generatori di riserva». La corrente elettrica era stata ripristinata, ma ieri mattina di nuovo caos, nuovo black-out. L’energia serve per attivare i sistemi di raffreddamento dell’impianto di stoccaggio del materiale radioattivo.

La centrale di Chernobyl, nel nord dell’Ucraina, fu costruita ai tempi dell’Unione Sovietica, nel 1970. Fu protagonista il 26 aprile 1986, dell’incidente nucleare più grave della storia. Oggi i reattori sono fermi, ma è importante garantire la sicurezza di un impianto che negli ultimi anni era diventato una popolarissima meta turistica, visitata da decine di migliaia di persone. In particolare, il reattore numero 4 che causò l’incidente è protetto da un gigantesco sarcofago di cemento armato, poi sostituito da una nuova struttura nel 2016. E nelle altre centrali nucleari com’è la situazione? Replica Lala Tarapakina: «A Zaporizhzhya i dipendenti della centrale sono prigionieri dei russi. Gli invasori dicono che non appartiene all’Ucraina, ma non è vero come non è vero che Kherson è russa. Sia chiaro: siamo pronti a difendere la nostra terra da ogni invasione. Ogni persona in Ucraina è pronta a combattere fino alla vittoria. Secondo me questa è una guerra del bene contro il male. Ma la comunità internazionale deve intervenire per mettere in sicurezza le centrali nucleari».

Centrale nucleare Zaporizhzhya, esplosioni «vicino all'alimentatore numero 1». Cosa è successo nell'impianto più grande d'Europa

FARE PRESTO
Come si può intervenire? «Chiediamo in particolare ad Aiea (Agenzia internazionale per l’energia atomica) - spiega Lala Tarapakina - di garantire il controllo sul funzionamento delle centrali. Bisogna consentire l’ammissione di osservatori internazionali. La Russia va esclusa da qualsiasi processo di gestione poiché è un aggressore. Attorno a ciascun impianto serve una zona smilitarizzata. Dobbiamo evitare il rischio di una catastrofe che sta diventando concreto».
 

Ultimo aggiornamento: 14:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA