Capitol Hill, uomo a bordo di un pick up minaccia: «Ho una bomba», poi si arrende

Giovedì 19 Agosto 2021
Capitol Hill, allarme bomba al Congresso: evacuati uffici per un pick up sospetto, cecchini sul posto

A Capitol Hill torna la paura, con un allarme bomba che ha portato all'evacuazione della Biblioteca del Congresso americano e della Corte Suprema. Sette mesi dopo il drammatico assalto da parte dei sostenitori di Donald Trump, a minacciare il cuore della democrazia statunitense un uomo che ha affermato di avere un congegno esplosivo a bordo del suo furgone, parcheggiato in una delle strade che costeggiano il complesso del Campidoglio.

Secondo Site, il sito che monitora l'attività social dei terroristi, l'uomo potrebbe essere un fanatico dell'ex presidente, avendo espresso di recente in vari video e post «sentimenti estremi» legati alla 'dottrina' del Make America Great Again ('Magà), lo slogan marchio di fabbrica del tycoon. Secondo quanto riporta la Cbs, il suo nome è Floyd Ray Roseberry, originario della Carolina del Nord. Per i media Usa il sospettato al termine di un lungo negoziato si è arreso alla polizia ed è ora in custodia. 

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Il presunto attentatore, riportano i media statunitensi, ha 49 anni e vive a Grover, nella zona meridionale della Carolina del Nord. Si è arreso pacificamente alle forze dell'ordine, seguendo le istruzioni che gli sono stati impartite e ponendo fine a uno stallo durato cinque ore. La sua casa è stata perquisita dalle forze di sicurezza e sembra che abbia agito da solo, secondo quanto riferito da Msnbc. Roseberry, che ha votato per la prima volta nel 2016, in una diretta Facebook durante i negoziati ha affermato che «la rivoluzione è iniziata» e ha chiesto le dimissioni del presidente Joe Biden.

La diretta Facebook

L'uomo ha chiesto di parlare con il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. Lo riferiscono i media statunitensi, secondo cui l'uomo - originario della Nord Carolina e già noto alle forze dell'ordine - durante una serie di live su Facebook ha criticato il governo ed espresso la volontà di parlare con Biden. «Pensavi che il sud non sarebbe arrivato. Bene, il momento di Joe Biden è arrivato. Le strade sono bloccate e sto aspettando la tua chiamata», ha detto l'uomo in uno dei video. «Vieni qui e parla con me Joe, l'America è stanca», ha aggiunto. Facebook ha successivamente disattivato il live streaming e rimosso il profilo dell'uomo. Il sospetto sostiene di avere un serbatoio di propano nel suo veicolo, ma nessun agente finora è stato in grado di individuare materiali esplosivi all'interno. 

 

Imponente il dispiegamento delle forze dell'ordine attorno al Campidoglio, con l'ordine a chiunque di non avvicinarsi all'area. Le operazioni di evacuazione sono state comunque facilitate dal fatto che i lavori del Congresso in questa settimana di agosto sono sospesi e che molti edifici, come quello della Biblioteca e quello dell'Alta Corte, sono ancora chiusi al pubblico per la pandemia.

L'allarme bomba a Capitol Hill

Grande la tensione, con il sospetto che da ore sta tenendo sotto scacco le forze dell'ordine. Attraverso una diretta su Facebook durata almeno mezz'ora si è fatto vedere all'interno del furgone con un contenitore in mano che a suo dire custodirebbe dei tubi bomba, mostrando quello che potrebbe essere un detonatore e inneggiando alla «rivoluzione», secondo quanto riferito dalla polizia. «Stiamo cercando di risolvere la questione pacificamente», hanno spiegato gli agenti. In campo anche gli uomini dell'Fbi, mentre la Casa Bianca ha detto di essere costantemente aggiornata sull'evolversi della situazione.

 

Secondo Rita Katz, la direttrice di Site, l'uomo avrebbe scritto di recente sui social di aver ottenuto l'esplosivo da ambienti militari. «È quasi ora...Biden sei licenziato... Non è un opzione... scappa dal nostro Paese...», reciterebbe uno degli ultimi post dell'uomo mostrato su Twitter dalla direttrice di Site.


Nell'assalto al Congresso del 6 gennaio scorso, mentre al Senato erano in corso i lavori per la certificazione della vittoria di Joe Biden, persero la vita cinque persone. Il 2 aprile, poi, un poliziotto fu ucciso e un altro rimase ferito da un giovane che aveva lanciato la sua auto contro le barriere di protezione del Capitol. Il giovane è stato a sua volta ucciso dagli agenti.

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Ultimo aggiornamento: 21 Agosto, 10:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA