Elezioni Brasile: Lula-Bolsonaro verso il ballottaggio tra corruzione, cannibalismo e culto di Satana

C’è stato di tutto nel mese trascorso tra il primo turno e l’imminente ballottaggio: fake news, pesantissimi duelli verbali a distanza e accuse

Venerdì 28 Ottobre 2022 di Gianluca Cordella
Lula-Bolsonaro verso il ballottaggio tra corruzione, cannibalismo e culto di Satana

Stasera, alle 21.30 locali, l’ultima sfida in tv. Poi Luiz Inàcio Lula da Silva e Jair Bolsonaro si chiuderanno nel silenzio pre-consultazioni che culminerà nella volata elettorale di domenica. Quando il Brasile sceglierà quello che secondo gli analisti sarà il presidente uscito dalla più serrata contesa che la storia del Paese ricordi. C’è stato di tutto nel mese trascorso tra il primo turno e l’imminente ballottaggio: fake news, pesantissimi duelli verbali a distanza, persino accuse di satanismo da una parte e cannibalismo, all’altra.

Al primo turno il candidato progressista si è fermato al 48,4% dei voti, con cinque punti di vantaggio sul rivale di ultradestra. Un margine che, quasi un mese dopo, viene confermato dai sondaggi. Secondo Datafolha Lula è avanti 49% a 44, secondo l’altro istituto specializzato Ipec la forbice sarebbe addirittura più ampia: 50 a 43%. La distribuzione dei voti è quella di sempre: l’ex presidente vince nel Nord-Est del Brasile, tra i ceti più poveri e tra i cattolici. Il leader uscente, invece, è avanti negli Stati meridionali, tra i ceti più benestanti e tra gli evangelici. E poi c’è la cronaca, che sposta i voti da una parte all’altra. Se fino a qualche giorno fa sembrava che l’ottimismo veleggiasse più dalla parte di Bolsonaro, a spostare gli equilibri ancora dalla parte di Lula ci ha pensato Roberto Jefferson, ormai ex deputato vicino al presidente in carica, che ha reagito a una violazione degli arresti domiciliari (per un’aggressione via social al presidente della Corte Suprema brasiliana) sparando colpi di fucile e addirittura lanciando una granata contro gli agenti di polizia che gliela contestavano.

I punti caldi

E’ un cavallo di battaglia ovvio quello che sarà cavalcato da Bolsonaro nel dibattito di stasera: la corruzione, per la quale Lula finì dietro le sbarre nel 2017, per presunti coinvolgimenti nello scandalo delle tangenti e dei contratti petroliferi della compagnia statale Petrobas. Condanna annullata lo scorso anno, cosa che gli ha consentito di concorrere quest’anno. Il candidato del PT, dal canto suo, metterà il rivale sulla graticola del Covid, che in Brasile ha avuto contorni disastrosi nei numeri. Con il peso indiscutibile assunto dalle campagne di disinformazione sui vaccini che lo stesso Bolsonaro avrebbe promosso, in primis rifiutando in prima persona la somministrazione del vaccino. Cruciale anche il nodo ambientale, con i dati sulla deforestazione dell’Amazzonia piegati dai candidati ora dall’una, ora dall’altra parte.

Ma le vette più “alte” si sono toccate su temi alquanto controversi.

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Il presidente uscente, spalleggiato dai figli, ha fatto rimbalzare sui social i video di un presunto influencer satanista che dichiara di appoggiare Lula. Immediato l’appello al “rischio spirituale” per il Brasile se dovesse scegliere l’uomo sbagliato. Immediato l’intervento del Tribunale supremo elettorale, che sovrintende al voto, che ha ordinato la rimozione del filmato. Lula, dal canto suo, non è stato da meno rispolverando una vecchia intervista di Bolsonaro al New York Times del 2016 per accusarlo di cannibalismo. In quell’occasione il leader del PL aveva parlato di una visita a Surucucu, in Amazzonia, in cui si ritrovò testimone di un rito tribale: cucinare un uomo morto. Il corpo veniva cotto per due o tre giorni e poi mangiato dalla tribù con contorno di banane. «Mi sarebbe piaciuto assistere all’intero rito ma un ragazzo mi disse che se lo avessi fatto poi avrei dovuto mangiare il corpo anche io - raccontò Bolsonaro - Gli risposi che lo avrei fatto senza problemi, ma nessun altro del mio gruppo voleva farlo e così andammo via». Anche in questo caso è stato provvidenziale l’intervento del Tribunale elettorale per oscurare la news pretestuosa.

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Lo scenario

Insomma, l’elettorato è più che mai diviso e chissà che il dibattito di questa sera non possa portare a ulteriori ribaltoni. Ma il nodo vero - tutto il mondo è paese - è rappresentato dall’astensionismo che al primo turno ha raggiunto il 20%. Per incoraggiare i cittadini quasi tutte le grandi città renderanno gratuiti i mezzi pubblici. Basterà per riempire le urne? Domenica alle 17 brasiliane lo sapremo.

Ultimo aggiornamento: 15:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA