«Putin è un dittatore macellaio.
I colloqui
Biden ha incontrato nella capitale polacca il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba e il ministro di Difesa di Kiev Oleksi Reznikov. Li ha rassicurati che gli Usa saranno al fianco del loro paese «fino alla vittoria», stando al racconto fatto da Kuleba. Mentre i tre parlavano, l’artiglieria russa stava prendendo di mira un deposito di carburanti a Leopoli, appena 75 km dal confine con la Polonia. Tre esplosioni hanno scatenato un incendio di proporzioni gigantesche, che ha tinto di nero il cielo della città. «Non sono sicuro che la strategia russa sia cambiata» commenta Biden, a proposito del precedente annuncio del ministro della Difesa Sergei Shoigu, secondo il quale Mosca sarebbe pronta a riconsiderare gli obiettivi bellici, e limitare il fronte alla porzione orientale dell’Ucraina e alla regione del Donbass.
Se un cambiamento c’è stato in questi giorni, è piuttosto nella tattica militare. L’esercito russo sta evitando sempre più il corpo a corpo a terra, nel quale ha subito umilianti sconfitte, e fa affidamento crescente su missili di lunga gittata, come quelli che hanno colpito ieri a Leopoli, e che erano stati lanciati con ogni probabilità dal Mar Nero.
Biden, che ha anche rassicurato l’opposizione bielorussa, ha chiuso il viaggio europeo con un discorso altisonante, pronunciato di fronte al castello reale di Varsavia, che è un simbolo della resilienza dopo il bombardamento nazista e l’incuria sovietica. Il presidente degli Usa ha citato le parole di Papa Giovanni Paolo II in apertura e alla chiusura del discorso: «Non abbiate paura» aveva detto a Varsavia il pontefice nel 1979, l’anno prima dell’insurrezione che propiziò la caduta dell’Unione sovietica. «Non abbiate paura – ha ripetuto più volte Biden diretto ai cittadini dell’Ucraina – Siamo con voi, punto».
Il presidente degli Usa ha accusato la Russia di aver strangolato la democrazia nel paese ad essa confinante, e ha detto che la Nato è un’alleanza difensiva, e che come tale non ha mai minacciato l’integrità territoriale della Russia. Biden ha rassicurato gli spettatori polacchi radunati nella piazza ad ascoltarlo, quando ha ammonito il paese aggressore: «Non provate nemmeno a pensare di violare i confini della Nato, neanche di un pollice». Ha poi detto che la spedizione militare è già una grande «sconfitta strategica».
Restare uniti
Agli alleati ha ricordato la lunga marcia della democrazia per liberare i paesi est europei dal giogo della dittatura: «Ricordatevi del muro di Berlino» mentre chiedeva di restare uniti e di affrontare i costi necessari per sostenere la difesa dell’Ucraina. Infine in chiusura Biden ha pronunciato la frase che misurerà in futuro la sua dimensione di statista: «Nel nome di Dio, quest’uomo non può restare al comando – ha detto a proposito di Putin. – il potere di tanti è più forte di quello di un dittatore».
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