Belgorod, il video dei partigiani che mette in imbarazzo Putin: «Soldati russi si nascondono come codardi»

Qui l'esercito di Putin è costretto a concentrare parte dei propri uomini e mezzi perché due gruppi formati da russi che si oppongono allo Zar (uno di questi è formato da militanti di estrema destra) stanno portando la guerra anche all'interno dei confini della Federazione.

Domenica 28 Maggio 2023 di Mauro Evangelisti
Belgorod, il video dei partigiani che mette in imbarazzo Putin: «Soldati russi si nascondono come codardi»

Belgorod è una anonima città russa con meno di 400mila abitanti, capoluogo dell'omonima regione. Siamo nell'Ovest della Russia, ai confini con l'Ucraina, a circa 600 chilometri da Mosca.

Qui l'esercito di Putin è costretto a concentrare parte dei propri uomini e mezzi perché due gruppi formati da russi che si oppongono allo Zar (uno di questi è formato da militanti di estrema destra) stanno portando la guerra anche all'interno dei confini della Federazione.

I partigiani

Le due formazioni si chiamano Corpo dei volontari russi (Rdk) e Legione "Libertà della Russia". Anche in queste ore, secondo il governatore della regione russa, Vyacheslav Gladkov, c'è stato un attacco che ha preso di mira il villaggio di Novaya Tavolzhanka e danneggiato un gasdotto. Il 22 maggio i due gruppi hanno compiuto una incursione nell'area, entrando dal attraverso il checkpoint "Grayvoron",  colpendo diversi villaggi. Gli ucraini negano di avere avuto parte attiva in queste operazioni in territorio russo, ma che vi sia un legame tra Kiev e queste due fazioni appare probabile.

Il video-denuncia sulle truppe russe 

Ieri la Legione della "Libertà della Russia" ha diffuso un video su Telegram. Ha sostenuto che le immagini pubblicate dimostrano come le truppe russe, di fronte all'incursione, puntino a «rannicchiarsi» e questo proverebbe «la codardia e la mancanza di professionalità delle truppe di Putin». Le riprese da un drone inquadrano un veicolo da combattimento militare "nemico BMP-2" e una casa. Una scritta in sovrimpressione recita: i soldati di una compagnia russa «cercano un posto dove nascondersi negli edifici residenziali abbandonati dagli abitanti». Secondo la propaganda della Legione i militari russi, pur conoscendo l'area, preferiscono fuggire consentendo così la distruzioni di armi che dovevano essere utilizzate in Ucraina. «Verremo di nuovo, a Bryansk, Kursk, Voronezh, Rostov, Mosca, aspettateci» hanno scritto ancora su Telegram. Sono stati colpiti anche alcuni edifici governativi.

La strategia dietro le operazioni

Secondo il sito Meduza l'operazione del 22 maggio ha coinvolto decine di mezzi blindati e almeno un centinaio di miliziani russi anti Putin. Ma a cosa servono questi blitz? Prima di tutto a costringere Putin a deviare parte delle proprie forze anche in difesa di queste aree. Secondo l'analisi di Meduza (quotidiano on line in russo ma con sede in Lettonia) «i raid oltre confine, non hanno lo scopo di catturare installazioni militari o grandi insediamenti. La linea del fronte lungo il confine dei due paesi è rimasta passiva per molti mesi. Dopo che le truppe russe si sono ritirate dalle regioni di Chernihiv e Sumy alla fine di marzo 2022, e dalla maggior parte della regione di Kharkiv a settembre, il loro comando ha giustamente deciso che le forze armate ucraine non avrebbero attraversato il confine. In primo luogo, non aveva senso strategico: l'obiettivo di Kiev è liberare i suoi territori e non impadronirsene di altri. La direzione nord è l'opposto di dove si trovano i territori che le forze armate dell'Ucraina devono liberare. Inoltre, la coalizione internazionale che sostiene l'Ucraina chiaramente non vuole l'escalation che potrebbe causare un trasferimento su vasta scala delle ostilità in territorio russo».

Al contempo, però, le azioni di questi gruppi comunque non direttamente riconducibili a Kiev «richiederanno il dirottamento di decine di migliaia di militari, il che indebolirà il gruppo russo che combatte in Ucraina».

Ultimo aggiornamento: 29 Maggio, 08:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA