L'intelligenza non basta ad evitare l'obesità.
Il lockdown, l'anoressia e la maturità: la sfida di Maria Elena e Giorgia
IL BULLISMO
Ma veniamo al caso concreto che riguarda due adolescenti, il maschio più grande e la sorella di quattro anni più piccola, che hanno vissuto fino al 2019 con entrambi i genitori e poi, quando il padre ha abbandonato la casa, solo con la madre. I ragazzi però, ha tenuto a precisare il giudice Ellis, non sono cresciuti in una famiglia disagiata anzi, sono stati educati, seguiti e voluti bene. Tanto che nel descriverli nella sentenza, Ellis ha sottolineato parlato di due adolescenti come ragazzi premurosi, intelligenti e articolati. E quanto alla descrizione dei genitori per il giudice distrettuale questi erano educati, brillanti e coinvolgenti e per questo si è trattato di un caso insolito perché dimostra che tutto questo a volte non basta.
I due ragazzi infatti sono stati segnalati ai servizi sociali del West Sussex, perché a scuola erano stati oggetto di diversi episodi di bullismo a causa della loro obesità e della poca cura personale. I servizi sociali avevano incominciato a seguirli, avevano spiegato più volte ai genitori prima e alla madre poi, una corretta alimentazione, l'importanza dell'esercizio fisico e la cura personale. Avevano anche chiesto ai genitori di eliminare dall'abitazione prodotti troppo grassi e zuccherati ma nonostante gli fossero stati spiegati i rischi, la madre non aveva fatto nulla per invertire la rotta. Anzi, più volte gli assistenti sociali hanno sorpreso i ragazzi a fare merenda con gelati, patatine e bibite gassate. Così il caso è stato portato davanti alla giustizia minorile, che ha prima provato a fornire gli strumenti alla madre per aiutare i ragazzi a venirne fuori.
TROPPE CALORIE
Durante il procedimento infatti gli assistenti sociali oltre alle spiegazione e ai rischi sulla salute e alle modalità per contrastarli, hanno anche fornito braccialetti contapassi e contacalorie Fitbits, abbonamento a una palestra e corsi dietetici della Weight Watchers, ma nonostante questo, i ragazzi hanno continuato ad aumentare il loro peso. La mamma si è giustificata attribuendo la colpa al lockdown che c'è stato più volte nel paese a causa della pandemia ma la risposta non ha convinto il giudice che ha fatto notare che gli esercizi si sarebbero potuti fare anche in casa, oltre a moderare l'alimentazione. Per Ellis la madre non è riuscita a instillare nei bambini abitudini di sana alimentazione, esercizio fisico e buona cura di sé e pur sottolineando di non averle voluto attribuire nessuna colpa morale ha deciso di dare i ragazzi in lungo affidamento a una nuova famiglia.