«A Bucha ho perso un braccio, mia mamma e il mio gatto». La storia di Sofia, 14 anni, dall'Ucraina a Roma

«Ho vissuto in ospedale per 3 mesi e soffro ancora di un "dolore fantasma". A ogni suono rabbrividisco e ho paura anche degli aerei»

Giovedì 23 Giugno 2022 di Alessio Esposito
«A Bucha ho perso un braccio, mia mamma e il mio gatto». La storia di Sofia, 14 anni, dall'Ucraina a Roma

Il suo nome è Sofia, ha 14 anni e viene dall'Ucraina. Oggi prova a vivere una vita normale a Roma, ma solo tre mesi fa ha affrontato l'inferno di Bucha. È stata lei stessa a raccontare la sua storia con una serie di post Instagram, che lasciano senza parole per maturità e intelligenza.

Sofia, a causa dell'offensiva russa nella cittadina della periferia di Kiev, ha perso un braccio. Ed è rimasta da sola. A Bucha, infatti, hanno perso la vita sua madre e il suo amato gattino.

 

La storia di Sofia, 14 anni, dall'Ucraina a Roma

«Mi chiamo Sofia e sono una piccola ucraina - scrive la 14enne sui social -. Ho perso un braccio, mia mamma e il mio gatto preferito a Bucha. Sono uno dei 910 bambini che hanno sofferto per mano di un paese vicino». La ragazzina parla delle sofferenze causate dalla perdita dell'arto: «Ho vissuto in ospedale per 3 mesi e soffro ancora di un dolore fantasma. Adesso sono a Roma, ma a ogni suono rabbrividisco e ho paura degli aerei. Quando sono preoccupata, mi fa male non solo la mia mano inesistente, ma tutto il corpo». E racconta: «Nella mia vecchia vita praticavo sport equestri, ma non so se riuscirò a rifarlo con una mano».

Quella di Sofia è una richiesta d'aiuto: «Ho bisogno di una protesi. Quando la indosserò, il dolore fantasma si attenuerà e sarò persino in grado di vestirmi». Da qui l'idea di una raccolta fondi: «Quasi nessuno parla dei bambini ucraini colpiti dall'aggressione e siamo costretti a cercare aiuto da soli. Così abbiamo trovato una clinica in America che potrebbe fare una protesi. Ma non hanno fondi sufficienti. Abbiamo bisogno di sponsor perché il costo è di decine di migliaia di dollari». Il post si conclude con le coordinate per effettuare una donazione.

 

La nuova vita di Sofia

Il profilo Instagram di Sofia è uguale a quello di una qualsiasi 14enne. Le foto in vacanza, con gli amici, a cavallo. Poi c'è un brusco stop, che coincide con l'arrivo della guerra in Ucraina. Ma da alcune settimane Sofia ha ripreso a postare: foto da Roma e dintorni, con un sorriso che comincia a fare capolino sul suo volto. Nessuno potrà mai ridarle indietro quello che l'orrore della guerra le ha tolto, ma la speranza è che da oggi in poi possa vivere una vita serena lontano dal rumore, che le ricorda quello delle bombe. E che le fa ancora tanto male.

Ultimo aggiornamento: 24 Giugno, 09:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA