Troppi russi a Bali, l'isola-paradiso vuole bloccare i visti (anche agli ucraini). E scooter vietati a tutti i turisti

Sono sessantanila le presenze di chi è fuga dalla guerra. Spesso leggi e luoghi religiosi non vengono rispettati

Domenica 26 Marzo 2023 di Mauro Evangelisti
By Simon_sees from Australia - Kuta Beach, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=24470804

Posti in piedi in paradiso e molti guai. L'isola di Bali, meta tra le più sognate, dove si incontrano turisti provenienti dall'Australia, dall'Asia e dall'Europa, aspettava con ansia la fine della pandemia per tornare ad ospitare fiumi di visitatori. Ma ora sta scoprendo che la guerra in Ucraina sta causando molti problemi inattesi e sta provocando la reazione infuriata della popolazione e degli operatori turistici.

 

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A Bali molti russi in fuga

Molti russi sono fuggiti dal loro Paese per evitare di essere arruolati o perché sono contrari alla guerra. Nel solo 2022 sono stati quasi 60mila quelli sbarcati a Bali, altri 22.500 sono arrivati solo in gennaio. Già si parla di "little Mosca", ma a Kuta (cuore della nightlife) come a Seminyak sono sempre più frequenti i cattivi comportamenti dei turisti russi che fanno imbestialire i balinesi.

Tanto che su Instagram è nato anche un profilo (ora sospeso) dal nome Moscow Cabang Bali, che documentava tutti i guai combinati, dal punto di vista locale, dai russi. Violano le regole sull'immigrazione (con il visto all'arrivo si può restare solo 30 giorni, rinnovabile per altri 30, ma non si può lavorare come invece molti russi fanno per mantenersi), violano  le regole sul traffico, girano in pubblico seminudi (azione molto mal vista in Asia), si ubriacano, non rispettano i luoghi religiosi, vandalizzano gli edifici (magari con murales contro la guerra). I media hanno parlato molto del caso di un russo di 23 anni che è salito su una montagna sacra e si è fotografato abbassandosi i pantaloni. Ha poi diffuso la foto, sia pure censurata, su Instagram. Questo ha causato la reazione infuriata della popolazione, il giovane si è scusato pubblicamente e ha accettato di celebrare una cerimonia sacra sulla montagna.

Bali, foto by Simon_sees from Australia - Kuta Beach, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=24470804

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Bali, regole più rigide in vista

Ma ora il governatore di Bali, Wayan Koster, vuole rendere molto più rigide le regole per i russi, che sono le stesse che valgono per gli italiani: quando arrivi in aeroporto, paghi 33 dollari, e in pochi minuti ottieni il visto. Per loro niente più Visa on arrival (almeno questo è l'annuncio).  Un agente di polizia intervistato dalla Cnn ha spiegato: «Quando ci chiamano perché un turista si sta comportando male, quasi sempre è un russo».

Secondo un reportage del New York Times molti russi - anche se è proibito - per potersi mantenere lavorano come istruttori di surf, guide turistiche, noleggiano auto e moto, di fatto sottraggono incassi agli operatori locali che vivono di turismo. Diversi sono stati espulsi per questo motivo.  Nilu Djelantik, fondatrice di un marchio di scarpe di lusso di Bali fa questa sintesi: «Abbiamo aperto le nostre porte, abbiamo aperto le nostre braccia e li abbiamo accolti con il sorriso. Ma la nostra gentilezza è stata data per scontata». Un artista digitale russo, Grishanti Holon, 33 anni, ha formato un gruppo per insegnare ai suoi connazionali che arrivano a Bali come comportarsi: «Molti di loro provengono da province remote, proprio non sanno come è il mondo, pensano di potere fare ciò che vogliono».

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Bali, manifesti in russo sull'isola

L'agenzia del turismo di Bali sta affiggendo dei manifesti scritti anche in russo per spiegare le regole da seguire nell'isola. Il governatore di Bali, per riportare ordine e anche per limitare il numero degli incidenti, ha annunciato un altro provvedimento molto contestato: il divieto, valido per tutti i turisti stranieri di qualsiasi nazionalità, di noleggiare uno scooter. Un cambiamento epocale, per capirne la portata immaginate se la stessa decisione venisse presa a Ibiza o a Mykonos.

Va detto che a Bali nella marea di giovani (e meno giovani) che affolla i bar, non mancano coloro che si ubriacano e magari provengono dal'Australia, dall'Inghilterra o anche dall'Italia. Ma il numero dei russi, diventata la seconda comunità a Bali a causa dalla fuga da un paese che ha arruolato 300mila giovani, ha fatto scattare una sorta di allarme rosso.

Non solo: il governatore di Bali ha spiegato che le limitazioni in corso di valutazione varranno anche per gli ucraini. Sono circa 7mila a Bali, alcuni sono fuggiti dalla guerra, altri sono lì, secondo l'ambasciatore ucraino in Indonesia, per ricongiungimento familiare. Ma l'ambasciatore ucraino ha anche contestato le autorità locali per avere messo  i suoi connazionali sullo stesso piano dei russi: «Gli ucraini sono rispettosi delle leggi».

Ma cosa succede quando a Bali si incontrano russi e ucraini? C'è tensione? La Cnn ha intervistato l'artista russo Segrei Oveseikin, che ha realizzato vicino a una risaia un murale contro la guerra. Ha detto: «A Bali russi, bielorussi e ucraini vanno tutti d'accordo, comprendiamo che la gente comune non ha voluto questo conflitto».  La crescita esponenziale della presenza russa - giovani che non vogliono essere arruolati ma anche super ricchi che si godono la vita senza contestare Putin - riguarda tutto il Sud est asiatico: in Thailandia si calcola che a Phuket siano già in 350.000, mentre a Pattaya ormai i cartelli scritti anche in cirillico in negozi, bar e ristoranti sono la regola.

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Ultimo aggiornamento: 27 Marzo, 14:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA