Bomba nucleare, come Putin potrebbe lanciare un "mini" attacco a Kiev? Ipotesi e conseguenze

il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov in un'intervista alla Cnn: «Se c'è una minaccia esistenziale per il nostro Paese, le armi nucleari possono essere utilizzate secondo il nostro concetto»

Mercoledì 23 Marzo 2022 di Simone Pierini
Bomba nucleare, come Putin potrebbe lanciare un "mini" attacco a Kiev? Ipotesi e conseguenze

«Quello che ha dichiarato il portavoce del Cremlino (Dmitry) Peskov è da irresponsabili. Usare le armi nucleari sarebbe tragico non solo per l'Ucraina ma per tutto il mondo. Ma non possiamo escludere niente in questa situazione. Noi non abbiamo attaccato alcun Paese, noi difendiamo solo la nostra terra». Lo ha detto questa mattina l'ambasciatore ucraino in Italia, Yaroslav Melnyk, intervistato da Sky tg24. Ma è realmente possibile un attacco nucleare ad opera della Russia

Un attacco nucleare, è davvero possibile?

Dopo aver ordinato l'allerta del sistema russo di deterrenza nucleare lo scorso 27 febbraio, a tre giorni dall'inizio del conflitto, Vladimir Putin ieri in serata ha lanciato un altro inquietante monito agli occidentali. «In Russia abbiamo un concetto di sicurezza interna ed è pubblico.

Potete leggere tutti i motivi per cui vengono utilizzate le armi nucleari - ha spiegato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov in un'intervista alla Cnn -. Se c'è una minaccia esistenziale per il nostro Paese, le armi nucleari possono essere utilizzate secondo il nostro concetto». Un allarme lanciato in primo luogo da Joe Biden che aveva parla di un «Putin è con le spalle al muro».

 

Dove verrebbe lanciata

Le parole di Peskov sono arrivate dopo che Christiane Amanpour gli aveva chiesto se il presidente russo escludesse l'impiego di armi atomiche nel contesto del conflitto ucraino. Citato dal New York Times, Ulrich Kühn, esperto di armi nucleari dell'Università di Amburgo e del Carnegie Endowment for International Peace, aveva definito «basse» ma «in aumento» le possibilità che Mosca possa decidere di usare armi nucleari «minori» o tattiche, cioè di una potenza inferiore rispetto alle bombe che nell'agosto del 1945 distrussero Hiroshima e Nagasaki. In prima battuta, secondo la sua analisi, lanciandole contro aree disabitate anziché contro le truppe ucraine, a scopo dimostrativo. «È orribile parlare di queste cose - ha commentato Kühn - ma dobbiamo considerare che questa sta diventando una possibilità».

La reazione e le conseguenze

Lo scorso 14 marzo anche il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres non aveva escluso «la prospettiva di un conflitto nucleare, una volta impensabile», che tuttavia «è ora tornata nel regno delle possibilità». Analizzando i termini utilizzati da Peskov che ha sostenuto l'eventuale utilizzo dell'atomica conseguente a «una minaccia esistenziale per il nostro Paese», farebbe intuire una eventuale risposta a un attacco sul suolo russo. Ovvero in seguito a un potenziale intervento ufficiale della Nato nel conflitto. Una prospettiva che si sta tentando di evitare, considerata l'ultima vera possibilità. In tal senso sono da leggere i continui rifiuti da parte dei paesi dell'Unione europea di istituire una No fly zone sui cieli ucraini, fortemente richiesta dal presidente Zelensky. Inoltre, le conseguenze di un attacco nucleare in Ucraina sarebbero devastanti, anche per Mosca stessa. In primo luogo per l'utilizzo di una testata in una nazione confinante con la stessa Russia. Poi, ancora più grave, per la reazione che ne scaturirebbe con un prevedibile contrattacco della stessa intensità che, a quel punto, metterebbe davvero a rischio l'esistenza del popolo russo. 

Ultimo aggiornamento: 18:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA