L'Artico sta bruciando. La notizia, già di per sè drammaticamente eccezionale, è stata diffusa dalle maggiori organizzazioni internazionali che si occupano di Ambiente e dello studio del clima. Tra queste, la NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) e la WMO, l'Organizzazione Meteorologica Mondiale che, senza mezzi termini, ha commentato la questione come "un evento senza precedenti".
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Nelle ultime sei settimane infatti, Copernicus EU (The European Union Earth Observation Programme) il Programma di Osservazione della Terra dell'Unione Europea, insieme alla già citata NOAA, attraverso il servizio di monitoraggio denominato CAMS, sono state in grado di tracciare la presenza di oltre 100 intensi incendi al Circolo Polare Artico. WMO ha dichiarato che, soltanto nel mese di giugno appena trascorso, quegli incendi hanno emesso nell'atmosfera 50 megatoni di CO2 che significano le emissioni di un anno della Svezia.
Tra le aree interessate dagli incendi, l'Alaska e la Siberia dove, complice lo scioglimento dei ghiacci, il fuoco si propaga pressochè indisturbato.