Un sacerdote argentino è stato condannato a 17 anni di carcere per resunti abusi sessuali su due seminaristi commessi in Patagonia, nel sud del Paese sudamericano, tra il 2009 e il 2012.
L'altro seminarista testiomone nel processo ha aggiunto: «Io e l'altra vittima siamo i volti visibili di queste accuse, ma sono sicuro che altri sono stati abusati. Abbiamo vissuto orrori. Eravamo prigionieri moralmente, non potevamo pensare, era impossibile andarsene e pensavo al suicidio». Jonatan Alustiza, uno dei giovani seminaristi, ha detto ai giudici di aver rivelato anni dopo gli abusi al capo della Congregazione il quale gli avrebbe suggerito di «perdonare e dimenticare, trattandosi solo di debolezze da parte di un confratello».