Dopo il caso Kashoggy ma soprattutto dopo le immagini terrificanti che ogni tanto sfuggono alla censura sulla guerra in corso nello Yemen, Amnesty International ha chiesto alle Nazioni Unite di rompere il muro di silenzio sulle crudeltà e le violazioni dei diritti umani commesse dall’Arabia Saudita. «Gli stati membri delle Nazioni Unite devono rompere il loro assordante silenzio e fare il loro dovere, ponendo sotto esame le crudeltà che vengono commesse in Arabia Saudita in modo da impedire ulteriori oltraggiose violazioni dei diritti umani tanto all’interno del Paese quanto in Yemen», ha dichiarato Samah Hadid, direttrice delle campagne di Amnesty International sul Medio Oriente. La voce di Amnesty International ha sferzato i 193 stati membri del Palazzo di Vetro sul fatto che la loro credibilità verrà messa in gioco in occasione dell’esame periodico universale cui il 5 novembre il Consiglio Onu dei diritti umani sottoporrà l’Arabia Saudita. «Mai come ora servono un esame e una forte azione da parte degli stati membri delle Nazioni Unite. La comunità internazionale ha il dovere di chiamare le autorità saudite a rispondere della loro incessante repressione ai danni dei diritti umani e delle sue violazioni nel contesto del conflitto yemenita».
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