Alessandro Parini, la madre Nicoletta: «Gli avevo detto di non partire per quel viaggio di due giorni a Tel Aviv». Oggi la salma a Roma

Da Israele il ministro del Turismo Haim Katz ha scritto personalmente una lettera alla famiglia romana

Lunedì 10 Aprile 2023 di Camilla Mozzetti
Alessandro Parrini, la madre Nicoletta: «Gli avevo detto di non partire per quel viaggio di due giorni»

Alessandro Parini aveva tranquillizzato fino all'ultimo la madre Nicoletta che lo aveva portato al Leonardo da Vinci. «Sono stata io ad accompagnarlo in aeroporto venerdì mattina, mi ha salutato e mi ha detto ci vediamo a Pasquetta». Sarebbe stato un viaggio breve ma di quelli che Alessandro amava fare. Alla scoperta del mondo, spinto da una sana curiosità, prodromica di conoscenza e provata fin da quando era un bambino. Uno zaino in spalla, un paio di jeans, un maglione: viaggiare leggeri, viaggiare spesso, farlo con gli amici di sempre o anche, come in questo caso, con i colleghi dello studio dove da tempo aveva iniziato a lavorare. Un bacio sulla guancia e un sorriso, "Ciao mamma, ci vediamo presto". Poi Alessandro Parini è scomparso dietro le porte scorrevoli dello scalo internazionale di Roma. Domani, secondo le ultime notizie in arrivo da Israel​e, la salma sarà riportata nella capitale.


«DOVE VAI?»
La signora Nicoletta conserverà quelle ultime immagini per sempre: suo figlio che sorride, bello come sono i figli di tutte le madri.

Lei probabilmente lo avrebbe voluto a casa. «Che parti a fare per due giorni, è pericoloso», gli aveva detto quando il giovane avvocato le aveva comunicato il viaggio per Tel Aviv.

«Gli aveva detto: "ma dove vai? È pericoloso"», confida la signora Annamaria sotto il portone di casa dei coniugi Parini nel quartiere Eur.

Lei, cara amica di famiglia, è stata una delle prime ad arrivare qui venerdì sera quando la Farnesina aveva confermato la notizia sulla morte di un italiano nell'attentato ad Israele e il nome della vittima rimbalzava già nelle edizioni speciali dei tg e sui principali siti di informazione. «Non si può neanche andare in vacanza due giorni che ti capita una tragedia del genere. Ma poi che c'entrava lui? », prosegue la signora Annamaria. «Aveva programmato questo viaggio da tempo - aggiunge la mamma di Alessandro - era molto contento, confidiamo e speriamo solo di poterlo riavere presto».

 

La signora Nicoletta indossa dei grandi occhiali da sole, forse nella speranza di dar ristoro ad occhi che non hanno riposato e che hanno pianto molto. Dilaniata da un dolore inspiegabile, mostra una compostezza non scontata. Qualche metro più in là, alla guida di una Smart grigia, l'aspetta il marito, Enzo, papà di Alessandro.
Insieme si recheranno nella casa che Ale aveva da poco acquistato nel vicino quartiere Monteverde. Ne usciranno dopo un po', con in mano anche dei fiori.


«MODESTO E RISERVATO»
«La semplicità, la riservatezza e la modestia erano i caratteri che contraddistinguevano nostro figlio», dicono insieme aggiungendo: «I traguardi da lui ottenuti non li conosceva nessuno, solo lo studio per cui lavorava. Alessandro era fatto così».

Il suo curriculum parla da solo: a quasi 36 anni (li avrebbe compiuti il prossimo dicembre), aveva già superato l'esame per l'iscrizione all'Albo speciale degli avvocati ammessi al patrocinio in Corte di Cassazione. Laureato Luiss nel 2011 con una tesi in diritto amministrativo, aveva collaborato anche con lo studio internazionale "Clifford Chance". Nel 2019 aveva conseguito il dottorato di ricerca in Diritto pubblico all'università Tor Vergata e ora lavorava nel noto studio legale "Police & Partners". Il papà Enzo, anche lui avvocato, ne era molto orgoglioso. «"C'è qualcosa di peggio di quanto accaduto?" ci ha domandato dopo averci dato la tragica notizia - conclude la signora Annamaria - io non sono stata in grado di rispondere, perché non c'è nulla di peggio rispetto alla perdita di un figlio in un modo così assurdo».

Da Israele il ministro del Turismo Haim Katz ha scritto personalmente una missiva alla famiglia Parini: «Siamo costernati e desideriamo esprimere la nostra più sentita partecipazione al Vostro dolore. L'odio gratuito degli estremisti non ha confini geografici e non distingue tra religione, razza e nazionalità, tra cittadini innocenti e turisti».
 

Ultimo aggiornamento: 11 Aprile, 07:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA